Tassi, faine, scoiattoli: arrivano le prime segnalazioni per il progetto SelvatiCittà
Lanciato nelle scorse settimane il progetto che ha per obiettivo lo studio della fauna in ambiente urbano
Foto copertina: Ambrogio Molinari
“Ho visto uno scoiattolo a Villa Mirabello”, scrive Raffaele, “Ciao! Mio papà ha ripreso un tasso con una fototrappola”, segnala invece Anita. Sono solo alcune dei primi contributi della nostra communitiy di lettori al progetto SelvatiCittà_ La fauna in ambiente urbano, che vede capofila l’Università degli Studi dell’Insubria, in collaborazione il Comune di Varese e VareseNews come media partner.
Il Tasso (Meles meles) “catturato” da Giuliano Membrini
Nella mattina di lunedì 26 aprile i ricercatori dell’Università si sono recati a Villa Toepliz Varese per posizionare i cartelli che raccontano il progetto ai visitatori del parco, ed è stata l’occasione per dare il via alle riprese del video che spiegherà il progetto.
L’obiettivo è quello di coinvolgere i cittadini – la cosiddetta citizen science – in una operazione di monitoraggio degli animali selvatici, in particolare sullo scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris), raccontando loro al contempo aneddoti e curiosità sulle specie censite e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’approccio corretto che bisogno avere nei confronti di questi animali.
Non solo. Sarà l’occasione per spiegare la differenza fra specie autoctone, volgarmente dette “di casa”, e quelle alloctone, cioè provenienti da altri contesti e che si inseriscono , non senza danni, all’interno dei nostri ambienti naturali. Quello che accade spesso è che vengano sconvolti gli equilibri, come nel caso dello scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) che, per quanto possa essere “carino” da avvistare, è in realtà una problema dal punto di vista ambientale poiché entra in competizione con lo scoiattolo rosso, autoctono, sottraendo spazi, cibo e mettendone – dove coabitano – anche in pericolo la sopravvivenza.
Ecco che allora i cittadini diventano parte di questo progetto: le loro foto e i loro “avvistamenti” aiuteranno i ricercatori a raccogliere dati e a mappare la fauna selvatica che popola i nostri parchi. Capire la loro diffusione, quali interventi pratici possano poi essere messi in atto e dove, al fine di preservare il più possibile l’immenso patrimonio di biodiversità che si cela nel parco sotto casa.
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