5 chilometri per arrivare a una fonte: la marcia per l’acqua parte da Gallarate
Una persona su 3 al mondo deve coprire questa distanza per trovare acqua pulita, ancor più fondamentale in tempi di pandemia. Sul tema parte un'iniziativa di Azione contro la Fame
Una grande marcia solidale in Italia, con Gallarate città capofila, per denunciare la piaga inaccettabile della carenza di acqua potabile.
È “H2go – in cammino per l’acqua”, iniziativa promossa da Azione contro la Fame – organizzazione umanitaria internazionale specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione – con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’assenza di risorse idriche sufficienti in alcuni Paesi del Sud del mondo (foto: Peter Caton).
“H2go – in cammino per l’acqua” intende, ora, coinvolgere gli italiani in una esperienza unica nel suo genere. Il 20 giugno, a pochi giorni dalla Giornata mondiale contro la siccità, Azione contro la Fame, promuoverà, attraverso un appello ai cittadini, camminate e marce lungo itinerari scelti da ogni singolo partecipante allo scopo di raggiungere una fonte di acqua pulita, simulando i percorsi effettuati, ogni giorno, da milioni di persone, costrette a percorrere decine di chilometri pur di raggiungere una fonte di acqua adeguata al fabbisogno della propria famiglia.
Nel mondo, infatti, quasi una persona su tre è costretta a camminare almeno cinque chilometri per raggiungere una fonte d’acqua pulita e scongiurare, soprattutto tra i bambini, il consumo di acqua contaminata che, in molti casi, è la premessa della malnutrizione infantile.
«La pandemia ha evidenziato l’importanza del consumo di acqua pulita e dell’igiene come strumenti di prevenzione necessari per scongiurare la diffusione del coronavirus» dice Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame. «Eppure, in alcune aree del mondo, come l’Africa subsahariana, l’acqua non c’è oppure è sporca e contaminata. Abbiamo voluto denunciare questa piaga contemporanea coinvolgendo gli italiani in un grande progetto nazionale».
A Gallarate l’evento coinvolgerà, come in altre località, anche il mondo associativo: «Insieme con le amministrazioni e gli enti del territorio, con la collaborazione delle organizzazioni e delle associazioni locali, vogliamo denunciare la carenza di fonti idriche pulite e adatte al fabbisogno delle popolazioni più vulnerabili al mondo, la cui assenza rappresenta oggi una delle principali cause della malnutrizione infantile. Allo stesso tempo, vogliamo mobilitare gli italiani per offrire acqua potabile a chi non ce l’ha».
Il progetto, la riscoperta delle fonti d’acqua italiane
Ogni partecipante potrà coinvolgere familiari ed amici nella propria “impresa” per sostenere i programmi umanitari promossi da Azione contro la Fame nell’ottica di fornire acqua potabile laddove non c’è. L’attività, lungo il tragitto compiuto dai partecipanti, sarà accompagnata da un supporto tecnologico: grazie, infatti, all’utilizzo del proprio smartphone ciascun “marciatore” potrà consultare contenuti multimediali forniti dall’organizzazione per raccontare il tema della scarsità di acqua. Sarà l’occasione per “mappare” le fonti d’acqua italiane e renderle, così, un simbolo della lotta alla scarsità di acqua nel mondo.
Gallarate “città capofila”
A Gallarate, scelta come città capofila dell’iniziativa per il 2021 insieme con Brescia e Pistoia, Azione contro la Fame, con il patrocinio del Comune di Gallarate e del Parco del Ticino, coinvolgerà, in modo strutturato, associazioni, collettivi, gruppi sportivi e organizzazioni del territorio allo scopo di promuovere un evento rappresentativo dell’intero percorso. Il “cammino gallaratese per l’acqua” prenderà il via il 20 giugno all’interno del Parco del Ticino, con partenza in località Moriggia nei pressi dell’omonimo Centro sportivo. All’appello, promosso da Azione contro la Fame, hanno già risposto numerose realtà associative e rappresentative della provincia di Varese: Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) di Varese, A.S.D. Atletica Gallaratese, Il Cavedio – Associazione culturale e sportiva dilettantistica, Associazione Buon Vicinato, M-Cube Smart Fitness, Parole Insieme, ASD Cicloamatori Gallarate, Eisho Judo Club.
Per iscriversi all’evento seguite questo link.
Una piaga contemporanea
Nel mondo, quasi 2,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, una persona su tre non ha accesso all’acqua potabile e si stima che circa 3,6 miliardi di persone vivano, oggi, in aree in cui l’acqua è una risorsa potenzialmente scarsa per almeno un mese all’anno.
L’OMS ha, inoltre, affermato che il 50% della malnutrizione infantile sia dovuta al consumo di acqua non sicura, all’inadeguatezza dei servizi igienici e alla scarsa igiene. Entro il 2030, 700 milioni di persone potrebbero essere costrette a spostarsi per mancanza d’acqua.
Gran parte degli individui che non hanno accesso all’acqua potabile vive nell’Africa subsahariana, dove circa il 40% della popolazione non dispone di acqua pulita (319 milioni di persone). Decine di migliaia di persone muoiono, ogni anno, a causa di malattie legate all’acqua o altri problemi igienico-sanitari e di questi, fino al 90% sono bambini di età inferiore ai cinque anni.
Una campagna permanente: acqua pulita per tutti
“H2go – in cammino per l’acqua” fa parte di una campagna di sensibilizzazione avviata, quest’anno, con lancio di “Water of Africa”, in occasione della Gionata mondiale dell’acqua. L’iniziativa ha proposto al grande pubblico una bottiglia con brand fittizio, collocata in supermercati, negozi, eventi sportivi e spettacoli online, per raccontare l’acqua che milioni di persone, in Africa, ma anche in altre aree del pianeta, raccolgono un po’ dovunque pur di dissetarsi e che è alla base della malnutrizione infantile.
Azione contro la Fame, un impegno per l’acqua
In questo solco prende forma l’impegno di Azione contro la Fame in oltre 50 Paesi: in ogni progetto è presente, oggi, una componente “WASH” (water, sanitation, hygiene) che ha l’obiettivo di garantire l’accesso all’acqua pulita, sicura ed economica alle comunità più vulnerabili. Nell’ultimo l’organizzazione ha sostenuto quasi sei milioni di persone, migliorato 13.256 punti di accesso e fornito alle popolazioni 1,8 milioni di metri cubi d’acqua.
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