Allarme di Coldiretti: “Materie prime alle stelle, stalle al collasso”
Secondo Coldiretti ci sono stati "rincari insostenibili per l’alimentazione degli animali nelle stalle dove vengono riconosciuti compensi per il latte piu’ bassi degli scorsi anni"

«L’emergenza Covid ha innescato un cortocircuito sul fronte delle materie prime con rincari insostenibili per l’alimentazione degli animali nelle stalle dove vengono riconosciuti compensi per il latte piu’ bassi degli scorsi anni». È l’allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini che chiede una immediata convocazione al Ministero delle Politiche Agricole del tavolo sul latte per affrontare una emergenza diventata insostenibile.
La Lombardia da sola, ricorda la Coldiretti regionale, con oltre 5 milioni e mezzo di tonnellate in un anno, produce circa il 40 per cento del latte italiano. Le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali sono schizzati su massimi storici con il mais che registra il maggior incremento del decennio mentre la soia ha raggiunto il picco da quasi sette anni secondo l’analisi della Coldiretti per i contratti future nei listini del Chicago Bord of Trade (CBOT), il punto di riferimento internazionale per il mercato future i delle materie prime agricole. Una situazione insostenibile con il rischio di non riuscire a garantire razioni adeguate agli animali soprattutto di fronte ad alcune proposte di riduzione dei prezzi riconosciuti alla stalla per il latte che mettono in pericolo la sopravvivenza della Fattoria Italia.
«In gioco c’è il futuro dell’allevamento italiano in una situazione in cui con la pandemia da Covid – continua la Coldiretti – si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per conquistare l’autosufficienza produttiva nei settori strategici per garantire l’alimentazione delle popolazione. Nell’immediato bisogna garantire la sostenibilità finanziaria delle stalle con la responsabilità dell’intera filiera per non perdere capacità produttiva in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici ma c’è anche bisogno – conclude la Coldiretti – di un piano di potenziamento o e di stoccaggio per le principali commodities, dalla soia al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività al Paese rispetto ai concorrenti stranieri».
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