Camillo Olivetti e le donne della sua vita nel debutto di Parola di Donna 2021

Pubblico delle grandi occasioni mercoledì sera alla Tensostruttura dei Giardini Estensi, per il ritorno della rassegna sull'identità femminile. Il grande imprenditore raccontato con le voci della madre e della moglie

Camillo Olivetti - Parola di Donna

Pubblico delle grandi occasioni mercoledì sera, 26 maggio, alla Tensostruttura dei Giardini Estensi per il ritorno della rassegna teatrale e musicale sull’identità femminile Parola di Donna, che in questo 2021 vede finalmente la luce della ripresa degli spettacoli dal vivo e della partecipazione popolare; per ora negli spazi aperti, ma nel segno della rinascita che la cultura sa generare e sviluppare.

“Camillo Olivetti – alle radici di un sogno” – di e con Laura Curino, che l’ha scritto insieme a Gabriele Vacis, cui si deve la regia – è il primo di 6 spettacoli che variano dal teatro alla musica alla pittura alla scienza, sempre con il focus sulla qualità della vita che la donna, parola ed azione, sa assicurare al nostro vivere nel mondo.

Ed è paradossale, ma anche sintomatico, che il percorso di quest’anno parta da una drammaturgia incentrata su una figura maschile, l’imprenditore illuminato Camillo Olivetti. Colui che tra Otto e Novecento fondò e avviò l’avventura industriale dell’azienda italiana più innovativa del Secolo Breve, leader nel mondo per le macchine da scrivere, che da Ivrea il figlio Adriano seppe sviluppare come impresa totale, non solo sul versante economico-produttivo ma anche su quello editoriale-culturale, sociale, politico, in una visione globale dell’esperienza umana sul modello del “pensare-fare” per il “bene comune”.

Paradossale ma solo in apparenza, perché lo spettacolo – che Laura Curino ha creato con un’indagine storica appassionata e puntuale – parla di Camillo con la voce e la personalità delle due donne decisive per la sua vita: la madre Elvira Sacerdoti, ebrea modenese cui andava stretto l’ambiente conservatore di Ivrea, e la moglie Luisa Ravel, valdese e progressista, che a Camillo diede 6 figli – Adriano il secondo – assecondandone la volontà di modernità nel lavoro e le idee che gli altri industriali piemontesi bollavano di socialismo, per la condivisione piena e solidale dell’impresa produttiva con i lavoratori e le loro famiglie.

Ci sarebbero mai stati Camillo, e poi Adriano, senza Elvira e Luisa, che Laura Curino ha interpretato con brio e grazia da raccontatrice impareggiabile? Certo che no, e lo spettacolo segnala come anche in epoche e luoghi a dominanza maschile pressoché esclusiva, in cui sicuramente le figure femminili non troneggiano al proscenio, la loro vitalità, intelligenza creativa, sapienza di vita siano state determinanti per la loro formazione.

Così ieri sera il monologo di Laura Curino si è risolto in un racconto epico, pieno di colpi di scena, di prove da superare, di lotte, di amori, di eroi … con lo straordinario fascino segreto del sapere che era tutto vero!

Ed ha avuto un focoso sapore antico-ottocentesco, che lo rendeva nuovissimo nel suo sorprendente anacronismo, critico dei tempi presenti in cui le visioni diventano illusioni e solo il cinismo pare realismo. Come ha sentito sulla propria pelle il pubblico, prima avvinto e poi commosso e divertito da una narrazione profonda e leggera insieme, che ha ripagato con applausi calorosi.

Prossimo e intenso appuntamento a breve: lunedì 31 maggio alle 19.30, sempre alla Tensostruttura dei Giardini Estensi, con Deve trattarsi di autentico amore per la vita, drammaturgia di Giulia Calligaro sulla figura tragica e strepitosa della giovane ebrea olandese Etty Hillesum, forte nell’amore anche dentro il lager nazista, con la prestigiosa interpretazione di Maddalena Crippa e con l’accompagnamento musicale, arpa ed armonica, di Gianmario Conti.

Per prenotazioni scrivere a paroladidonnavarese@gmail.com; per l’acquisto dei biglietti recarsi presso il botteghino della Tensostruttura dalle 09.30 alle 19.30 il giorno stesso dello spettacolo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Maggio 2021
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