Giornate di Primavera del Fai, a Busto Arsizio apre l’unico museo della scherma d’Europa
Attivo dal 2012 all'interno dell'Agorà della Scherma di via Galvani, sarà aperto al pubblico nei giorni 15 e 16 maggio grazie all'impegno della delegazione del Seprio
Il 15 e il 16 maggio le porte del grande complesso che un tempo ospitava il cotonificio Ottolini aprirà le porte ai visitatori in occasione delle Giornate di Primavera del Fai, grazie all’impegno della delegazione del Seprio del Fondo Ambiente Italiano (ingresso su prenotazione). La grande area, un tempo brulicante di operai e di macchinari per realizzare tessuti, oggi ospita un museo dedicato alla tradizionale industriale tessile di Busto Arsizio e un’accademia della scherma che racchiude un piccolo tesoro, l’unico museo della scherma in Europa e, forse, nel mondo. I visitatori potranno immergersi per un po’ nelle atmosfere di uno degli sport che hanno regalato più soddisfazioni all’Italia nelle grandi competizioni internazionali, a partire dalle Olimpiadi.
La storia della scherma
Il museo racconta la storia e la genesi della scherma come attività sportiva ed è costituito dai materiali della ricca collezione che lo psichiatra fiorentino Silvio Longhi ha raccolto e poi donato al maestro Giancarlo Toran, dall’ archivio delle carte di Nedo Nadi e da documenti e materiali vari che sono stati concessi da collezionisti.
A raccontare la nascita di questo museo è Carlo Pensa che fa parte del direttivo che gestisce il museo: «Quel materiale è stato donato al maestro Toran perchè è il più competente in materia. Nel 2012 sono stati ricavati degli spazi all’interno dell’agorà della scherma e, grazie all’impegno del presidente Marino Vago, sono stati raccolti i fondi necessari per realizzarlo – racconta Pensa -. Raccoglie, principalmente, oggetti che raccontano il passaggio dalla scherma “da guerra” a quella sportiva e l’attrezzatura del più grande schermidore italiano di tutti i tempi, Nedo Nadi».
Giancarlo Toran spiega l’unicità di questo luogo: «Si tratta di una collezione unica nel suo genere che appassionati e atleti da tutto il mondo vengono a visitare qui a Busto Arsizio. Spesso in concomitanza di competizioni internazionali che si svolgono nei dintorni. Qualche anno fa abbiamo anche allestito una mostra nella Casa delle Armi all’interno del Foro Italico di Roma». Attualmente il museo è visitabile su prenotazione
Il museo consiste nell’essere collegato ad una sala scherma in piena attività (la Pro Patria Scherma), dall’ essere una fonte insostituibile per le ricerche sulla scherma e sul duello e dall’offrire una ricca documentazione di immagini e filmati. I materiali esposti sono accompagnati da chiare informazioni e la visita consente una chiara lettura dell’evoluzione delle armi e della pratica della scherma. Una fornita biblioteca tematica è a disposizione di studiosi e appassionati.
Il cotonificio
Il primo Cotonificio Ottolini venne realizzato all’indomani dell’Unità d’Italia all’immediata periferia del centro storico bustese, in quella che doveva poi diventare la prima ‘cintura industriale’. Con lo sviluppo del settore tessile, il Cotonificio Ottolini crebbe in produzione ed in estensione, tanto che nei primi anni del XX secolo si estendeva su un’area che andava dalla Via Volta fino alla nuova circonvallazione settentrionale, poco lontano dalla struttura ospedaliera, ospitando non solo fabbricati industriali ma anche abitazioni operaie.
Divenuto nel 1904 ‘Società Anonima Bustese Carlo Ottolini’ e quindi passato di proprietà, il cotonificio restò anche nel primo e nel secondo dopoguerra l’immagine principale del tessile cittadino, fino a quando nei primi anni ’70 del XX secolo ha cessato l’attività.
Divenuto proprietà comunale, l’intero complesso industriale (a cui vanno aggiunte le due contigue Ville Ottolini) ha conosciuto una profonda trasformazione: demolite alcune parti di non grande valore architettonico, trasformato in parco pubblico il giardino di una villa, destinate ad uffici e spazi di rappresentanza le due ville padronali, viene restaurata la parte formalmente più interessante dell’antica filatura per farne la sede del Museo del Tessile e della Tradizione Industriale.
Una parte degli spazi un tempo adibiti ai telai ed ad altre lavorazioni sono divenuti nel 2005 palestra per l’attività sportiva della Società Pro Patria Scherma, oggi Accademia della Scherma ‘A.Felli’; successivamente nel 2012 l’intervento è stato completato con gli spazi dedicati al Museo della scherma, unico in Europa e forse nel mondo. Il museo raccoglie cimeli della scherma
Il complesso di Via Volta fu costruito sul finire dell’800, forse riprogettato su preesistenze dall’architetto Crespi Balbi. Era il più bello esistente a Busto Arsizio, il Crespi Balbi, allievo di Camillo Boito, impresse all’edificio caratteri e preziosità secondo la maniera “eclettica”. L’aspetto complessivo riconduce all’immagine di un castello con elementi ripresi dal neogotico imperante nella cultura del tardo ottocento.
ORARIO
Sabato: 10:00 – 18:00
Note: Visite ogni venti minuti, gruppi di massimo 15 persone.
Domenica: 10:00 – 18:00
Note: Visite ogni minuti, gruppi di massimo 15 persone.
Contributo suggerito a partire da: € 3,00. Ingresso solo su prenotazione sul sito www.giornatefai.it.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Albi.63 su A Pietro Broggi la borsa di studio della Famiglia Legnanese
Felice su Entro il 2025 Beko chiuderà gli stabilimenti di Comunanza e Siena. A Cassinetta taglierà i frigoriferi: 541 esuberi
malauros su Hanno 15 anni i tre ragazzini denunciati per il rogo all’azienda agricola di Voltorre
elenera su Ritrovato vivo ma ferito il malnatese disperso in Val Grande
elenera su "Non si potrebbe mettere questo cartello in mezzo alla rotonda di largo Flaiano a Varese?"
ccerfo su Don Marco Casale, neo-pastore di Gavirate: insieme è più bello
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.