Giro, la Eolo-Kometa a un passo dal sogno: Gavazzi secondo dietro a Lafay
L'esperto valtellinese entra nella fuga giusta e sull'ultima salita insegue il francese della Cofidis, che resiste e vince a Guardia Sanframondi. "Ci riproveremo". Valter resta in rosa
C’è solo un giovane francese tra la Eolo-Kometa e il sogno di una vittoria al Giro d’Italia, almeno per adesso. Una vittoria sfiorata da Francesco Gavazzi, esperto valtellinese del team di Ivan Basso, secondo classificato sul traguardo di Guardia Sanframondi. “Gava” ha chiuso (a 36″) alle spalle di Victor Lafay, promettente corridore della Cofidis, bravo a scattare al momento giusto e di arrivare da solo al traguardo.
Gavazzi ha poco da rimproverarsi: con Lafay e altri sette ha partecipato a una fuga lunga e determinata, capace di arrivare sino in fondo dopo un avvio titubante. Il corridore di Morbegno ha amministrato le energie, collaborato senza sfiancarsi e ha anche capito che l’azione di Campenaerts e Carboni (ai -3) non era quella definitiva. Peccato però che a quello scatto ha risposto con scelta di tempo perfetta proprio Lafay: il francesino (in precedenza molto attivo a chiudere i buchi) ha raggiunto e superato seccamente il bravo marchigiano Carboni e non si è più voltato.
Gavazzi ha rotto gli indugi, mostrato un’ottima gamba anche dopo 170 chilometri, azzardato rapporti lunghi pure su una salita non facile, ma non è riuscito a tornare su Lafay, che è diretto in ammiraglia dal legnanese Roberto Damiani. Peccato, perché la Eolo-Kometa ha cercato fortemente quel successo che coronerebbe la partecipazione al Giro e ci è andata davvero vicina. I ragazzi di Basso (con Lorenzo Fortunato rimasto con i migliori sull’ultima salita) e di Luca Spada ci riproveranno, di questo siamo sicuri e ne è certo lo stesso Gavazzi, intervistato a fine gara dalla Rai.
«Purtroppo non è andata, ma essere qui a lottare per una vittoria al Giro a 36 anni è per me importante. Ci riproveremo. Se ho qualche rammarico? Col senno di poi era magari più giusto seguire Lafay, ma ho provato ad aspettare che nel gruppetto lavorasse Oliveira. Quando ho capito che il portoghese era al gancio sono scattato anche io, ma bisogna dire che Lafay è andato molto bene».
La tappa beneventana, eccitante per i fuggitivi, è stata invece anestetizzata per gli uomini di classifica. Inutile farsi la guerra su una salita finale bella ma lunga meno di 4 chilometri. La maglia rosa Attila Valter ha messo davanti la Groupama-FdJ a controllare in pianura, poi ci ha provato la Israel che sperava nel guizzo buono di Dan Martin ma alla resa dei conti sono rimasti tutti coperti. Tutti tranne Pello Bilbao che prosegue la scia di cadute della Bahrain-Victorious, finito a terra nel finale e arrivato con leggero distacco. Quella che cambia è la maglia ciclamino: Caleb Ewan si è ritirato dopo due vittorie e la classifica a punti vede ora in testa Merlier.
Sicuro che la battaglia si sposti a domani con la tappa da Castel di Sangro a Campo Felice, non lunghissima (158 chilometri) ma impegnativa fin da subito e completata con la rampa conclusiva di Rocca di Cambio. Qualcuno pagherà dazio, qualcun’altro festeggerà ma di certo non sarà una giornata noiosa.
Maglia Rosa: Attila Valter (Ung – Groupama-Fdj)
Maglia Azzurra: Gino Mäder (Svi – Bahrain-Victorious)
Maglia Ciclamino: Tim Merlier (Bel – Alpecin-Fenix)
Maglia Bianca: Attila Valter (Ung – Groupama-FdJ)
In collaborazione con Bieffe Cicli e con La Bottega del Romeo
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