Gli effetti psicologici del Covid si fanno sentire sugli adolescenti
Marta Zighetti (psicoterapeuta): "Di fronte alla pandemia non abbiamo avuto scelta, ma possiamo reagire adesso, tornando ad abitare quegli spazi di umanità e comunità"
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Da inizio pandemia sono diverse le reazioni collettive che si sono susseguite, un iniziale sconcerto, la pandemic fatigue ossia la fatica di dover convivere così a lungo con la paura e le limitazioni, ora siamo nella fase del languishing. Traducibile in italiano come “languire”, è una sensazione appiccicosa di stallo, disagio, vuoto e assenza di benessere.
I numeri delle ricerche parlano chiaro, tra le fasce d’età più colpite dalle problematiche psicologiche dovute alle restrizioni ci sono gli adolescenti. Di punto in bianco si sono trovati a rinunciare a quello che è il loro pane quotidiano: la socialità. È stato per cause di forza maggiore e lo hanno fatto. Il punto oggi è prendere atto – e prendersi cura – delle conseguenze dei cambiamenti e delle limitazioni dovuti al difficile periodo che stiamo ancora attraversando.
All’occhio dell’adulto quello richiesto ai ragazzi potrebbe apparire un “sacrificio” tollerabile. In realtà il contatto con il gruppo dei coetanei a quell’età è fondamentale, è uno dei perni attorno a cui ruota l’esistenza. Ed è qualcosa grazie a cui i ragazzi costruiscono buona parte della propria identità presente e futura. Per questo è importante considerare che i protratti periodi di interruzione delle attività in presenza per loro non sono stati una semplice pausa, ma una vera e propria frattura nel processo di crescita e formazione. E come ogni frattura anche questa necessita di una ricomposizione.
Ciò che è accaduto merita ora un tempo per la riflessione, per lasciar fluire le emozioni e ritrovare un equilibrio. Lo stop forzato ha messo a dura prova anche giovani adulti e adulti. Isolamento, solitudine, tante responsabilità e poche valvole di sfogo, incertezza e precarietà hanno un pessimo influsso sull’umore.
La pandemia ha colpito pesantemente la capacità progettuale, la prospettiva stimolante di immaginarsi e vedersi nel futuro. Fiacchi e demotivati è facile scivolare verso comportamenti consolatori che sembra possano funzionare sulla breve durata (per es. consumo di alcol), ma che alla lunga risultano invece dannosi. È naturale per tutti in questo momento sentirsi confusi e non sapere bene cosa riserverà il domani, ma non è una ragione sufficiente per lasciarsi andare e rinunciare a costruire comunque la propria vita in modo soddisfacente.
Una situazione ancora più delicata è quella di chi ha vissuto il dolore nel dolore perdendo una persona cara. A caldo è complicato trovarsi ad affrontare le emozioni di pena legate al lutto, per questo può essere di grande aiuto la vicinanza empatica di chi sta attraversando la stessa esperienza e sa capire.
Di fronte alla pandemia non abbiamo avuto scelta, ma possiamo scegliere come reagire adesso. E possiamo farlo tornando ad abitare quegli spazi di umanità e comunità dei quali siamo stati privati così a lungo. Il gruppo è un luogo di condivisione dove puoi portare i tuoi vissuti senza paura del giudizio, perché anche gli altri si sentono come te. Se ti senti sfiduciato e messo alla prova, o sei preoccupato che lo sia tuo figlio o una persona cara che vorresti aiutare, questa può essere l’occasione per ripartire insieme.
Gruppo adolescenti “E adesso?” (età 14-18): 27 maggio, 3 e 10 giugno dalle 18.00 alle 19.30, guidato dalla psicoterapeuta Susanna Vanetti e dalla psicologa Michelle Castenetto
Gruppo adulti “Riprendi le redini della vita” (età 18+): 13 e 20 maggio dalle 18 alle 19.30, 27 maggio dalle 20.00 alle 21.30, guidato dalla psicologa Michelle Castenetto
Gruppo “Lutto al tempo del Covid” (età 18+): 18 maggio, 1 e 15 giugno dalle 18.00 alle 19.30, guidato dalla psicoterapeuta Silvia Crespi e dalla psicologa Michelle Castenetto
I gruppi si terranno presso ESSERE ESSERI UMANI via Giacomo Limido 48, Varese Per info e prenotazioni: info@essereesseriumani.it – 349.8096774
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