La petizione contro gli articoli violenti del giornale parrocchiale di Vanzaghello
Sul sito Change.org è on line una petizione in modo da chiedere al prete della parrocchia di Vanzaghello di "abbassare i toni violenti" in molti articoli controversi che esulano dal messaggio cristiano all'interno de "Il Mantice"
«Si può essere in disaccordo su ogni cosa, ma un valore deve unirci tutti se vogliamo convivere preservando ciascuno le proprie idee: e questo valore è la libertà, purtroppo costantemente calpestata dagli “articoli” pubblicati sul giornalino»: questo estratto fa parte di una petizione lanciata su Change.org da Marco Cazzola per chiedere al prete della parrocchia di Vanzaghello, don Armando Bosani, di evitare l’incitamento all’odio e i toni violenti all’interno degli articoli del controverso giornale parrocchiale “Il Mantice”.
Infatti, tra gli articoli più locali e strettamente legati alla comunità parrocchiale, compaiono spesso dei pezzi firmati che attaccano direttamente la comunità LGBQT e i rifugiati; alcuni inneggiano al negazionismo climatico denigrando il movimento giovanile Fridays for future, altri ancora sminuiscono l’emergenza del femminicidio in Italia. Proprio per l’inserimento di questi temi, «che non hanno nulla a che fare con il messaggio cristiano», la presenza degli articoli violenti e intrisi di disinformazione fanno storcere il naso a molti dei cittadini.
Due anni fa Silvia Roggiani, segretaria del Partito Democratico provinciale, aveva criticato aspramente queste “scelte editoriali” sulla propria pagina Facebook.
Antisemitismo, negazionismo climatico e misoginia nel giornale parrocchiale: “Adesso basta”
Non viene imposta una censura, bisogna sottolinearlo, bensì si chiede di evitare i toni violenti nell’esprimere le proprie idee, cercando un confronto con chi non la pensa come lui: «Sarebbe quindi un bel gesto se decidesse di pubblicare questo testo sul Mantice: siamo sicuri che, da acerrimo nemico del pensiero unico quale lei sembra essere, sia ben felice di ospitare voci diverse dalla sua, dando la possibilità di esprimersi anche a coloro che, diversamente da lei, non hanno i mezzi per stampare un giornalino settimanale», si legge a fine della petizione.
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