Laura Ceresa dirigente dello Stein: “La scuola è in presenza, ma con classi meno numerose”

La dirigente è arrivata all'istituto superiore di Gavirate nell'estate. Ha proseguito l'opera di riorganizzazione per potenziare la tecnologia e la formazione dei docenti. Ma rimane una criticità

laura ceresa

La sfida dell’emergenza pandemica per la scuola è stata enorme ed è tutt’altro che superata: la strada per il ritorno alla normalità è ancora in salita. Per capire a che punto è la situazione negli istituti del territorio abbiamo iniziato un dialogo con i dirigenti scolastici che possa aiutare a capire quali sono le prospettive di uno dei settori più importanti e vitali per il futuro del nostro Paese.

Laura Ceresa è la dirigente dell’Isis Stein di Gavirate. È arrivata nell’estate scorsa per completare l’organizzazione già avviata in vista della ripartenza di settembre.

Quali priorità ha affrontato?
La principale è stata quella dell’organizzazione degli spazi. Noi abbiamo classi con 29 o 30 alunni mentre le aule sono piccole. C’è voluto un grande lavoro per ridisegnare l’intera scuola. Poi abbiamo diviso l’istituto in zone ben delimitate e colorate diversamente. Ognuna aveva ingressi propri. Il sistema “a bolle” ci ha così consentito di intervenire per le sanificazioni in modo più agile e e veloce.
L’avvio dell’anno scolastico prevedeva una capienza del 70% con i gruppi classe più numerosi parzialmente a distanza. Poi questo modello lo abbiamo modificato, prediligendo l’alternanza di gruppi classe, grazie anche ai banchi con le rotelle che garantivano il distanziamento. Per la didattica integrata abbiamo fatto investimenti tecnologici: innovato le Lim, acquistato webcam e microfoni ambientali, monitor mobili per trasformare in aule qualsiasi ambiente. Nel novembre scorso abbiamo cablato l’intero edificio, connesso con la fibra. Poi abbiamo distribuito oltre cento computer portatili per garantire a ciascuno studente un’adeguata strumentazione. 

Il digital device è un problema?
Parte dei nostri ragazzi arriva da aree del territorio poco coperte. Con alcune famiglie abbiamo fatto un percorso insieme, dettagliato, per migliorare il più possibile la connettività. I ragazzi con bisogni speciali, però, sono venuti sempre a scuola: questo è un istituto molto attento ai suoi studenti e alle singole fragilità. Ed è stato un bene per loro ma anche per noi, per me in particolare che mi sono trovata a dirigente una scuola nuova: poter avere i ragazzi in presenza, anche se pochi, mi è stato d’aiuto. Il cammino è stato lungo, complesso, che ha richiesto investimenti. Questa ricchezza tecnologica ci accompagnerà nel futuro perchè indietro non si torna.

Come sarà la didattica del futuro?
Io prevedo un’integrazione tra presenza e distanza. Si frequenterà la mattina in modo regolare, ma una serie attività potrà essere svolta di pomeriggio a distanza: penso ai recuperi o agli approfondimento per piccoli gruppi. Così, sarà possibile la partecipazione di alunni che abitano lontano e sono legati ai mezzi pubblici.  Circa i docenti, c’è un’eterogeneità di situazioni, ma il nostro team dell’innovazione si è messo a disposizione per fornire a tutti i colleghi gli strumenti adatti alla didattica integrata.  Secondo me, è importante che i nostri giovani sviluppino conoscenze in ambito informatico che vadano oltre le più semplici funzioni.
Mi piacerebbe che tutti avessero gli strumenti per fare programmazione perché questa competenza trasversale è chiesta dal mondo del lavoro e farà la differenza. Altra questione è l’approccio alla statistica, perchè la pandemia ci ha fatto capire quanto è importante saper leggere i dati per interpretare la realtà con competenza.

I docenti sono pronti a innovare la didattica?
Attualmente, il punto debole è la precarietà dei miei docenti. Mancano quelli di ruolo. Per fortuna,  molti supplenti riescono, da anni, a scegliere sempre questo istituto. Ma l’avvio dell’anno scolastico lo scorso anno è stato lungo proprio per il problema delle cattedre scoperte. Aspettiamo la conclusione dei due concorsi, quello riservato e quello ordinario, ma non ho idea dei tempi. Intanto ragioniamo per una riapertura a settembre diversa, più accogliente, magari con modalità integrate per classi più ampie.

Come avete usato i contenuti che ci sono in rete?
La rete è stata una risorsa enorme. Noi percorsi di PCTO abbiamo lavorato con una serie di associazioni come Sodalitas e Univa che hanno proposto incontri e iniziative legate a salute o economia. I ragazzi hanno incontrato esperti, in confronti che hanno sempre un ottimo impatto motivazionale. Inoltre abbiamo aderito ad alcune iniziative dell’Università Liuc come il corso di formazione sul Debate per i docenti.

Questa estate cosa si dovrà fare per rientrare in classe a settembre?
Metteremo nuovamente mano agli spazi. Abbiamo pianificato anche l’utilizzo del giardino come luogo dove fare lezioni all’aperto. Il tempo non è stato generoso con noi, ma confidiamo di verificare presto se questo sia un ambiente favorevole. Nel prossimo collegio docenti porterò una proposta del PON promosso dal Ministero e impropriamente indicato come “attività per l’estate”. I fondi ci sono e coprono progetti che si svilupperanno dal prossimo giugno sino all’agosto 2022, quindi anche durante l’anno scolastico. Quante possibilità avremo di ottenere il finanziamento non lo so, perché il bando è stato costruito per sostenere le realtà molto difficili.

Il recupero dei saperi nei prossimi mesi è un tema?
È una priorità ma non impellente. Secondo me, non sono i contenuti da dover recuperare. Ciò che andrebbe riconquistato sono il metodo e l’abitudine allo studio. Si deve lavorare sulle competenze, un obiettivo che ripetiamo da anni, ma su cui ancora non si è investito davvero. Non è possibile recuperare in 15 giorni tutte le conoscenze perse, puntiamo a un lavoro di due anni. Il cammino sarà quello di aiutare i ragazzi a reperire le informazioni, valutarle e rielaborarle sotto la guida del docente che sarà lo stimolo per arrivare a sviluppare le proprie capacità in modo completo. Per questo ritengo che la statistica, per imparare il ragionamento, e il debate, per comprendere come argomentare le proprie ragioni, siano due competenze imprescindibili. Nel nostro liceo, inoltre, abbiamo i docenti d filosofia che si sono messi a disposizione trasversalmente per insegnare a tutti i ragazzi, di qualsiasi percorso, a riflettere. 

Lo ha accennato all’inizio di questa intervista. Il problema degli spazi è rilevante. Lei ritiene che occorra un cambio radicale delle regole per la costruzione delle classi?
Il numero di studenti per classe lo dice la scienza: non meno di 15 perché non c’è massa critica, ma non più di 24/25 altrimenti diventa complicato l’attenzione al singolo. Chi si occupa organizzazione sta certamente considerando la decrescita demografica che in prospettiva arriverà al ciclo superiore: nel pianificare, io mi auguro che pensi a mantenere il livello occupazionale attuale, diminuendo il rapporto tra insegnanti e studenti. Poi si potrà anche parlare di flessibilità  nella gestione dei gruppi classe e anche di superamento dell’idea del gruppo fisso.

Avete avuto dei casi di dispersione scolastica?
Ci sono stati dei casi, situazioni variegate, complesse, ma marginali nel numero. Abbiamo avuto assenze anche lunghe, per difficoltà personali grosse, casi di ritiro sociale per l’ansia di mostrarsi alla telecamera. Alcuni giovani non sono riusciti a proseguire, nonostante i massimi aiuti . Insieme, docenti genitori, psicologa e studente abbiamo deciso che la scuola non era priorità in quel momento, ma in futuro potrà tornare quando avrà completato il percorso su di sé.  I coordinatori di classe hanno fatto un lavoro enorme per mantenere i contatti stretti con ragazzi e famiglie, utilizzando qualsiasi strumento utile. E così vogliamo continuare, anche in estate, a tenere aperta la scuola per chiunque abbia voglia o debba venire nella sua scuola. 

Isiss Stein

 Avete lo sportello psicologico?
Certamente e ne hanno usufruito tutti: studenti, docenti e personale amministrativo. Ciascuno di noi ha vissuto esperienze e difficoltà  che hanno inciso sul suo contributo personale. Per questo voglio che lo sportello prosegua anche nei mesi estivi. Si manterranno gli appuntamenti per i ragazzi che potranno sempre contare su questa figura di riferimento per non sentirsi soli.

Quanti contagi avete avuto?
Lo scorso ottobre ci sono stati diversi casi e molte classi in quarantena. Contagi avvenuti all’interno della scuola, però, uno solo. Le situazioni più critiche ci sono state sui mezzi di trasporto. Oggi abbiamo una situazione tranquilla, qualche foto di assembramenti sui pullman mi arrivano, ma le aziende di trasporto hanno dimostrato che i mezzi viaggiano con la capienza adeguata. Fuori dall’istituto possiamo contare sui volontari della Croce Rossa che controllano il rispetto delle regole. Devo riconoscere che i ragazzi di questa scuola sono molto rispettosi delle regole e anche dell’ambiente.

Quanto è aumentato il lavoro burocratico a causa della pandemia?
Molto! Nel periodo in cui il virus circolava, ci è stato chiesto di tracciare tutti i contatti, indicando nomi, numeri di telefono, email. Le segnalazioni da Ats arrivavano a qualsiasi ora e giorno. Devo proprio ringraziare il responsabile Covid, il professor Alterini, che si è sobbarcato un impegno gravoso. 

Rapporti con istituzioni come sono stati?
Tra noi colleghi dirigenti abbiamo una chat e ci aiutiamo parecchio, il clima è positivo. Anche con il dr Carcano, dirigente dell’Ufficio scolastico, c’è sempre un filo diretto e le risposte immediate. Il tavolo con il Prefetto ha funzionato e le informazioni sono sempre circolate con tempestività grazie al nostro referente di ambito, il professor Consolo. In questo modo, con una rete così solida e compatta, è stato più semplice lavorare e cambiare in corsa, inseguendo leggi, decreti e protocolli.

TUTTE LE INTERVISTE AI DIRIGENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 06 Maggio 2021
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