Le associazioni impegnate in ospedale si “reinventano” all’hub vaccinale della Schiranna
Caos con Città delle Donne, Fondazione Giacomo Ascoli, Sulle Ali e Adiuvare da tempo erano impossibilitate ad operare negli ospedali ma hanno trovato il modo di non far mancare il loro aiuto per i vaccini

I volontari di Caos con Città delle Donne, Fondazione Giacomo Ascoli, Sulle Ali e Adiuvare sono operativi da più di un mese presso l’Hub della Schiranna come supporto alla Protezione civile, offrendo servizio di ascolto e assistenza alla persona con la stessa professionalità che fino all’anno scorso prestavano nei reparti di degenza e nell’assistenza domiciliare.
Da più di un anno la pandemia, di fatto, vieta l’accesso dei volontari negli ospedali e strutture collegate. Per le associazioni stare lontani dai reparti, non poter prestare assistenza accanto ai malati e ai parenti è stato difficile, una vera sofferenza e alla richiesta di “arruolamento” i volontari ospedalieri sono accorsi per l’assistenza nell’hub della Schiranna e l’entusiasmo è esploso all’idea di tornare operativi, anche se non in corsia, ma comunque in un punto nevralgico per la salute di tutti.
Sin dall’inizio i volontari delle associazioni si sono messi a disposizione per offrire tutta la loro esperienza nel sostegno alle persone in ambito sanitario; con tutte le differenze del caso, ma con la stessa vocazione alla relazione d’aiuto, con empatia nel sostenere e ad ascoltare il prossimo.
I volontari delle associazioni garantiscono la loro presenza nelle sale d’attesa dei due tendoni vaccinali dove le persone, appena vaccinate, attendono il tempo necessario – dal minimo quarto d’ora all’ora abbondante, a seconda dei singoli casi – subito dopo aver ricevuto il vaccino. Il nostro compito spazia dal monitorare l’attesa dei cittadini e controllare poi il tempo di uscita, all’ascolto delle stesse e cerchiamo di capire ciò di cui hanno bisogno.
Tante persone, soprattutto i soggetti più fragili e le persone anziane, hanno vissuto tale momento con ansia, altri invece l’hanno “sfruttato” per uscire dall’isolamento dialogando con i volontari presenti. Il volontariato in hub rispecchia in questo senso l’assistenza al malato che si fa in tempi normali in reparto, ciascuno con le proprie specificità. Sulle Ali con i malati terminali, Caos e Città delle Donne con le donne operate per tumore, Fondazione Giacomo Ascoli con i bambini con patologie onco-amatolighiche del Day Center, Adiuvare con quelli diabetici.
Esperienze diverse che in comune hanno la stessa idea di “relazione d’aiuto”, ora messa in pratica tutti insieme all’Hub della Schiranna con l’obbiettivo di contribuire al benessere dei singoli e della società, sperando di poter tornare al più presto alla vita piena che conosciamo e amiamo.
Questa esperienza condivisa ha regalato qualcosa di inaspettato, di non calcolato inizialmente, che ha sorpreso positivamente tutti loro: nel giro di pochi giorni si è creata una forte sinergia tra i gruppi, diventata poi forza che ci ha reso un’unica squadra, non solo per il progetto Hub Schiranna, ma con l’intento di un futuro di condivisione degli eventi formativi delle esperienze sul campo.
Il dialogo tra i responsabili delle rispettive associazioni per l’organizzazione dei turni e di ogni aspetto di questo volontariato, ha permesso, altresì, una condivisione unica e paritaria, facendo nascere un confronto attivo e il desiderio di mettersi tutti in gioco pensando anche ai vari ambiti di volontariato e a come ciascuna associazione possa essere di supporto ad un’altra per poter: “fare insieme per fare meglio”.
Le associazioni ringraziano per la sinergia che si è creata il personale infermieristico e medico, i volontari della Protezione civile e i militari dell’Esercito, poterli affiancare ha portato noi volontari a comprendere e apprezzare ancora di più il lavoro di ciascuna figura per il benessere della collettività. Un lavoro prezioso che moltiplica i risultati proprio grazie al valore aggiunto della collaborazione. Per chiudere, le parole di Stefano Zamagni: «La vera organizzazione no-profit non si limita a fare per gli altri, l’organizzazione no-profit fa con gli altri».
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