Il Pnrr deve essere calato sul territorio. Le sette proposte di Aime per la provincia di Varese
Presentato il documento elaborato da "Officina 2023" per affiancare il piano del governo. Commenti positivi dai politici del territorio
L’hanno chiamata “Officina 2023” ed è il tavolo di lavoro costituito da Aime (Associazione imprenditori europei) per affiancare alcuni suggerimenti al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) messo in campo dal governo. I vertici dell’associazione, a partire dal presidente Giuseppe Albertini (foto) e dal segretario generale Gianni Lucchina, hanno presentato il documento elaborato dal gruppo di lavoro in una conferenza stampa che si è tenuta in presenza all’Hotel Palace di Varese,
«I nostri territori sono un’eccellenza globale, ripartiamo da lì» ha detto il vice presidente di Aime Marco Colombo. Il documento elaborato da “Officina 23” contiene la progettualità relativa ai territori ed è stato affidato a dodici esperti del mondo accademico, manageriale e amministrativo. «Un lavoro collettivo che rifugge da impostazioni ideologiche realizzato da persone di valore e competenza» ha aggiunto Massimo Protasoni che ha passato subito il testimone, per spiegarne il contenuto, ad Angelo Cabrele.
I TEMI SVILUPPATI DA OFFICINA 2023
«È un progetto è anche un percorso – ha sottolineato Cabrele – Il tavolo ha sviluppato sette temi, elaborato proposte concrete e spunti di riflessione». Il piano dettaglia i punti previsti nel Pnrr: dalla conversione all’efficientamento delle produzioni industriali che affrontano «un cambio epocale» allo smart working, che non può essere inteso «solo in chiave emergenziale». Sostenere il salto tecnologico delle aziende è un primo tassello che però non può prescindere dalla modernizzazione della pubblica amministrazione «i cui costi diretti e indiretti pesano sull’economia del Paese». Favorire la ricerca di base e applicata e metterla a disposizione delle Pmi «che non hanno la forza economica per acquisirla».
E ancora, favorire l’istruzione tecnica superiore, formazione terziaria che negli altri paesi dell’area Ue è molto sviluppata e risponde alla domanda di manodopera qualificata da parte delle imprese. Quindi il rafforzamento degli Its (Istituti tecnici superiori) che «in provincia di Varese sono tre e sono gestiti da fondazioni», potenziamento del sistema duale, sul modello svizzero, e dell’alternanza scuola-lavoro per «eliminare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro».
La tanto agognata e sempre presente, nei desiderata degli imprenditori, riforma del fisco che deve essere «più giusto ed efficiente» prendendo le risorse necessarie dalla lotta all’evasione e all’elusione, quindi ricavandoli «dalla differenza tra il gettito effettivo e quello potenziale». Altro tema onnipresente è rendere efficiente la spesa pubblica che va coordinata con gli altri interventi perché così com’è «rappresenta un freno agli investimenti». In tema di lavoro, Officina 23 fa due proposte interessanti: la prima è il rafforzamento dei buoni spesa (fino a 2000 euro all’anno), la seconda riguarda gli sgravi contributivi al 50% per tutti i lavorativi il cui rapporto di lavoro passa da un contratto a tempo determinato a tempo indeterminato.
Il capitolo della rigenerazione urbana con particolare riferimento all’area vasta di varese prevede un ripensamento degli spazi in cui si vive e si lavora mettendo la parola fine al consumo di suolo per favorire, usando le risorse europee, la rigenerazione di aree non utilizzate. A questo si aggiunge un piano di mobilità dolce nel raggio di 7-8 chilometri dal centro cittadino. Infine, la tutela della salute come interesse della collettività e solo come diritto dell’individuo, partendo dal fatto che la pandemia ha ridefinito i criteri che riguardano la salute, materia in concorrenza tra stato e regioni. «La medicina territoriale deve tornare ad essere il perno fondamentale perché negli anni la centralizzazione dei servizi sanitari ha dismesso ospedali minori senza alcuna compensazione per i territori. Inoltre, vanno valorizzati medici e pediatri di base, rafforzata la sanità digitale, la telemedicina, mantenute le unità speciali di continuità assistenziale attivate durante la pandemia, potenziate le farmacie di servizi sanitari di base. Tenuto conto che nel Pnrr ci sono stanziamenti importanti per fare ospedali di continuità, 381 in tutta italia».
Cabrele ha chiuso la sua relazione dando spazio a un nuovo patto generazionale: «L’introduzione del voto ai sedicenni perché il peso di questa emergenza ricadrà sulle spalle delle generazioni piu giovani e la politica deve tornare ad occuparsi di loro e del loro futuro. Occorre Fare tutto, presto e bene ma anche lietamente per uscire da questa crisi economica».
LA POLITICA HA ASCOLTATO IL PIANO DI AIME
Alla presentazione del documento di Officina 2023 c’erano politici nazionali, europarlamentari e consiglieri regionali. Il senatore Alessandro Alfieri (Pd) ha definito il documento «una rielaborazione interessante perché non tutto viene messo dentro il Pnrr che va dunque affiancato e accompagnato da alcune riforme di sistema». La deputata Maria Chiara Gadda (Italia Viva) ha ricordato che «per crescere ci vuole certezza e nei mesi passati tirare avanti per le imprese non è stato facile anche a causa di fragilità pregresse». Il cambio di passo fatto dal governo Draghi dovrebbe aiutare a superare questa fase di crisi, con un’avvertenza: «Sburocratizzare significa avere in mente una riforma di sistema». L’europarlamentare Isabella Tovaglieri (Lega) ha sottolineato invece la concretezza del piano a partire dal nome “Officina 2023”.«La vera sfida del recovery – ha detto l’eurodeputata – non è ottenere le risorse ma spenderle bene. Noi dobbiamo eseguire opere pubbliche entro il 2023 , quando mediamente ci mettiamo dieci anni». Per il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti bisogna considerare che «La provincia di varese è divisa in tre aree: le valli a nord, l’area della città di Varese e quella di Malpensa parte sud della provincia. Tre aree molto diverse tra loro dal punto di vista demografico, infrastrutturale, industriale e dei servizi. La sfida è costruire progetti per queste tre aree». Infine il consigliere regionale Marco Colombo (Lega) ha ricordato un progetto che aveva in mente fin da quando era sindaco di Sesto Calende. «Il nostro lago è Maggiore solo di nome ma potrebbe esserlo anche in tema di attrattività – ha detto il consigliere regionale leghista – , cioè una grande palestra di sport, un grande parco che coinvolga le tre porte del territorio, come ha detto il collega Astuti, dove sviluppare aziende e attività legate a tutti gli sport».
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