Prandini di Coldiretti nazionale a Cassano Magnago: “Sull’export dell’Agricoltura pesa la bolletta logistica”
Il vertice nazionale della Coldiretti ha incontrato i membri del consiglio delle federazioni di Varese e Como-Lecco, tra cui Fernando Fiori, Fortunato Trezzi e Giovanni Luigi Cremonesi
Un confronto per programmare, ascoltare il territorio, incontrarne il volto e la rappresentanza dell’imprenditoria agricola. Ne è stato protagonista il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini che nei giorni scorsi ha incontrato a Cassano Magnago i membri del consiglio delle federazioni di Varese e Como-Lecco, accolto dai rispettivi presidenti – Fernando Fiori e Fortunato Trezzi – e dal direttore Giovanni Luigi Cremonesi. (nella foto da sinistra: Prandini e Fiori)
Con Prandini, erano presenti anche il presidente di Coldiretti Lombardia Paolo Voltini e il direttore regionale Marina Montedoro. Molti i temi al centro della relazione di Prandini e del successivo dibattito con i presenti. Si è parlato anche del Pnrr varato dal Draghi che riconosce al comparto il valore di risorsa strategica stanziando 5,27 miliardi per economia circolare e agricoltura sostenibile, per investimenti che vanno dalla logistica alle energie rinnovabili, dall’innovazione ai contratti di filiera per i quali Coldiretti e Filiera Italia hanno già pronti numerosi accordi per gli allevamenti da carne e latte, per quelli avicoli, per l’ortofrutta, i cereali e l’olio.
Si è parlato anche dello scenario green per l’Italia, che assegna all’agricoltura un ruolo da protagonista con 630 milioni di euro per il verde urbano, parchi e giardini storici, 600 milioni per la riqualificazione degli edifici e del paesaggio rurale nei piccoli borghi. Prandini ha rimarcato anche l’importanza di colmare il digital divide, puntando sullo sviluppo di reti ultraveloci per colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane con quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione a banda larga, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat.
L’azzeramento del digital divide italiano è strategico per l’innovazione e la svolta tecnologica dell’agricoltura 4.0 che ha generato in Italia un fatturato intorno ai 540 milioni di euro nel 2020, con una crescita di circa il 20% rispetto all’anno precedente. Ma c’è da recuperare con il Recovery Plan anche il grande gap infrastrutturale che ogni anno – ha rimarcato Prandini – rappresenta per l’Italia un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci fra le regioni della penisola e verso il resto del mondo.
«L’agricoltura italiana è una risorsa fondamentale per avviare una nuova stagione di sviluppo economico e lavoro per il Paese» ha spiegato il presidente nazionale nel sottolineare «per questo dobbiamo mettere in campo gli strumenti per aiutare tutte le aziende nei processi di innovazione e di maggiore sostenibilità per agevolare la transizione verso un modello di economia circolare che migliori l’efficienza nell’uso delle risorse con una decisa semplificazione burocratica e dei servizi».
«Un Paese lungimirante – ha concluso Prandini – oggi non può esimersi dal scommettere sul futuro di un’agricoltura vincente e rappresentativa del meglio che i suoi territori sanno dare. La nostra è un’agricoltura che genera i prodotti migliori, sempre più protagonisti anche nel mondo dell’alta ristorazione che, di essi, ne fa bandiera».
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