Quello “squillo” nelle Asturie: così ha spiccato il volo Lorenzo Fortunato
Il bolognese si è guadagnato la convocazione al Giro grazie ai risultati colti nella corsa spagnola: il fiuto dello staff della Eolo Kometa ha fatto il resto. E allo Zoncolan la scelta si è risultata vincente

C’è un piccolo retroscena che, finalmente, possiamo svelare dopo che Lorenzo Fortunato ha regalato la prima vittoria alla sua Eolo-Kometa nella tappa regina dello Zoncolan, al Giro d’Italia. Un retroscena che parte dal lontano, dalle Asturie, la regione nel nord della Spagna dove il ragazzo di Bologna è andato a correre un mese fa mentre i suoi colleghi della Eolo erano impegnati nel più importante Tour of the Alps. (foto di Maurizio Borserini)
Alla Vuelta delle Asturie Fortunato ha avanzato, silenziosamente, la sua candidatura per il Giro arrivando settimo nella tappa finale, in salita, chiudendo 13° nella classifica generale. Uno squillo che risuonò nelle orecchie degli esperti tecnici della Eolo-Kometa che stava preparando la campagna rosa e non aveva ancora completato la formazione.
Era il giorno in cui realizzammo, per VareseNews, il servizio con Ivan Basso e Eddy Ravasi e, osservando le biciclette Aurum in preparazione per il Giro notammo che non tutte avevano il nome del titolare. Ci venne il dubbio: “Non è che salta fuori un posto per Fortunato, visto quanto fatto alle Asturie?”. Una domanda che ovviamente non poteva avere risposta, ma proprio in quei minuti nella sala riunioni di “Casa Eolo” si stava compiendo la scelta.
Una decisione dolorosa, perché a restare fuori dalla formazione fu il più esperto Luca Wackermann, ma che ha pagato un dividendo altissimo. Al Giro, Fortunato si è messo in luce fin dalle prime tappe di salita inserendosi nel gruppo dei migliori in diverse occasioni. Ha preso la rincorsa, di fatto, per poi spiccare il volo sullo Zoncolan e scrivere una piccola pagina di storia. “Storia” non è una parola a caso: ce ne accorgiamo nel rileggere chi ha vinto prima di lui su quella montagna. Gilberto Simoni (due volte), Ivan Basso (proprio lui), Igor Anton, Michael Rogers, e Chris Froome. Buona strada Lorenzo, e complimenti.
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