Recupero di villa Dolci, l’appello del Comitato Fattorie Visconti
C'è stato un certo dibattito sul recupero della villa Sette-Ottocentesca ai margini del centro di Somma, dopo che il Comitato Fattorie Visconti ha sollevato in un post la preoccupazione per la salvaguardia dell'edificio

A Somma Lombardo c’è una certa discussione intorno ai lavori di sistemazione della Villa Dolci, antica dimora settecentesca, erede di più antico insediamento monastico.
“Pur essendo proprietà privata, è un bene monumentale di tutta la città, con precisi vincoli sulle modalità di intervento e su ciò che deve essere mantenuto”, dice il post dedicato all’edificio dal Comitato Antiche Fattorie Visconti, che si batte per il recupero degli annessi agricoli del castello, acquisiti al patrimonio pubblico trent’anni fa e ancora in attesa di un recupero (ultima fase: la progettazione preliminare).
Il post è accompagnato da una foto dello stabile nelle condizioni attuali, dopo la rimozione del glicine che ornava la facciata del fabbricato lato cortile e che ne caratterizzava l’aspetto esteriore.
Proprio la modalità di rimozione del glicine è uno degli elementi di preoccupazione richiamati anche nei commenti del post, dove comunque c’è anche una certa discussione tra chi teme gravi conseguenze e invece chi richiama le procedure previste per edifici vincolati dalla Soprintendenza.
Il Comitato dal canto suo “invita ogni singolo cittadino a sentirsi responsabile e in diritto di porre le opportune domande affinché tali vincoli vengano rispettati. Perché non si ripeta un fatto simile al recente e deprecabile abbattimento della ciminiera della Itala. Che una proprietà sia privata non assolve mai dagli obblighi di legge, e lamentarsi dopo non serve mai a nulla”.
Il riferimento è alla ciminiera dell’ex fabbrica di Somma Bassa che – da convenzione tra Comune e operatore edilizio – doveva essere tutelata come testimonianza storica e che invece è stata abbattuta nell’estate scorsa: in quell’occasione la stessa amministrazione comunale si era trovata di fronte al fatto compiuto e solo in seguito era stato richiesto un approfondimento della pratica con l’operatore.
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