Completato il restauro de “La fuga in Egitto” di Guttuso al Sacro Monte
A maggio tre visite guidate e due incontri online per ammirare l’opera rimessa a nuovo. Aperti anche museo Baroffio, casa museo Pogliaghi e cripta del Santuario per ammirare il patrimonio del sito Unesco varesino
Sono terminati i lavori di restauro della “Fuga in Egitto” di Renato Guttuso e il Sacro Monte di Varese si prepara a vivere una nuova stagione. Le 14 cappelle della via sacra che porta al santuario, la cripta, il museo Baroffio, la casa museo Pogliaghi e il borgo di Santa Maria del Monte: il Sacro Monte varesino è testimone e protagonista di un’arte del Novecento che si integra e completa con secoli di storia.
La restituzione dell’opera di Guttuso, imponente murales in acrilico realizzato dal pittore neorealista nel 1983 in prossimità della terza cappella, rappresenta un momento di rinascita del patrimonio artistico varesino, soprattutto all’indomani del difficile periodo di chiusure che l’intero comparto turistico ha vissuto.
Archeologistics, realtà varesina impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale cui è stato affidata la valorizzazione del complesso monumentale del Sacro Monte, per l’occasione ha predisposto un programma di visite guidate e incontri online nel mese di maggio con l’intento di comprendere il rapporto tra arte antica e arte contemporanea che il sito Unesco varesino custodisce. Infatti, grazie all’importante apertura all’arte del XX secolo da parte di papa Paolo VI e del suo segretario monsignor Pasquale Macchi (poi arciprete di Santa Maria del Monte), lungo il Viale delle Cappelle, in Santuario, nel borgo e nei musei sono presenti opere di arte sacra contemporanea. Alcune pensate appositamente per il luogo – si potrebbero definire “site specific” – come la “Fuga in Egitto” di Renato Guttuso, la statua di Paolo VI di Floriano Bodini o la vetrata di Trento Longaretti nella Chiesa dell’Annunciata; altre raccolte nelle collezioni del museo Baroffio, della casa museo Ludovico Pogliaghi e del Centro Espositivo monsignor Macchi.
Il programma promosso da Archeologistics prevede tre visite guidate e due incontri in digitale, tutti gratuiti con prenotazione obbligatoria. Domenica 16 e domenica 23 maggio: una camminata guidata di circa due ore lungo il Viale delle Cappelle per conoscere da una parte la storia e le vicende che hanno portato alla nascita della Via Sacra dedicata al Rosario nel Seicento e dall’altra per scoprire opere di artisti contemporanei al Sacro Monte di Varese, con particolare attenzione alla “Fuga in Egitto” di Renato Guttuso, recentemente restaurata. Partenza alle 11 dalla prima cappella. Domenica 30 maggio ci si concentrerà invece alla sola arte contemporanea al Sacro Monte di Varese. La visita, che avrà inizio alle 11 presso il Centro Espositivo Macchi alla prima cappella, dove sono conservate opere firmate da Renato Guttuso, Floriano Bodini, Aligi Sassu, Mario Sironi, proseguirà fino alla terza cappella per ammirare e conoscere il restauro della “Fuga in Egitto” di Guttuso.
Giovedì 13 maggio appuntamento online per l’incontro “La committenza ecclesiastica” dedicato al tema del rapporto tra committente e artista, partendo dal legame che univa monsignor Macchi a Renato Guttuso e ad altri artisti del periodo, come Floriano Bodini. L’appuntamento sarà l’occasione per indagare come nasce un’opera d’arte e quale sia il ruolo dei committenti nella sua creazione, prendendo spunto da esempi ammirabili al Sacro Monte di Varese. Interverrà Carlo Capponi, direttore Ufficio beni culturali arcidiocesi di Milano. Inizio alle 20.45.
Il secondo incontro online è previsto mercoledì 20 maggio. In “La bellezza non si arrende – Gli artisti contemporanei nell’impervio territorio del Sacro” monsignor Licorio Palmeri presenterà il caso del Museo Diocesano Di.ART di Trapani, una collezione d’arte religiosa permanente con più di 300 opere esposte, alla quale è legato un progetto che si interessa di ogni ricerca religiosa degli artisti e del dialogo, attraverso le arti, tra le confessioni cristiane e tra le diverse religioni del mondo. Inizio alle 20.45.
Tutti gli appuntamenti in programma sono gratuiti – grazie a Regione Lombardia e Fondazione Paolo VI che hanno contribuito e reso possibile il restauro della “Fuga in Egitto” – con prenotazione obbligatoria: http://bit.ly/laFugaInEgitto.
Nei fine settimana di maggio sono aperti anche il Museo Baroffio, la Casa Museo Pogliaghi e la cripta del Santuario (il sabato e la domenica dalle 10 alle 18). Si tratta di tre gioielli che testimoniano il forte connubio tra arte antica e arte contemporanea che caratterizza il Sacro Monte di Varese. Il Museo Baroffio, collocato a fianco del Santuario, custodisce all’interno la collezione Baroffio, con opere dall’epoca romanica fino al Settecento, la raccolta del Santuario e la collezione Macchi, con una sala dedicata ad artisti contemporanei, quali Matisse, Guttuso, Bodini, Carpi e Longaretti. La Casa Museo Pogliaghi è stata la residenza eclettica dell’artista milanese autore della porta del Duomo di Milano. Le sale racchiudono l’internazionale collezione di Ludovico Pogliaghi, appassionato esteta che nella sua vita collezionò reperti archeologici (più di ottocento reperti egizi, greci, etruschi e romani), tappeti, opere dall’estremo oriente, oreficerie e molto ancora. Accanto alla collezione sono ammirabili anche le opere dell’artista, tra le quali spicca il modello in gesso della porta del Duomo di Milano. Non ultima la cripta del Santuario. L’antica chiesa di IX-X secolo costruita sulla montagna è il cuore di tutta la storia di Santa Maria del Monte. I restauri conclusi nel 2017 hanno riportato alla luce affreschi quattrocenteschi e resti che riportano ai primi secoli di vita di questo importante luogo di culto.
Per la visita è obbligatoria la prenotazione. I biglietti possono essere acquistati al link: http://www. sacromontedivarese.it/acquista-i-biglietti.html
Informazioni: info@sacromontedivarese.it – 366.4774873 / 328.8377206.
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