Come sarà la ciclabile della Valganna

Dal Parco del Campo dei Fiori alcune delucidazioni sul come si presenterà il nuovo tracciato

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Il progetto della pista ciclabile della Valganna, o meglio del suo proseguimento, è da qualche settimana al centro del dibattito di chi frequenta e ha a cuore la zona. Dove porterà? Come sarà?

Iniziamo innanzitutto col dire che il progetto rientra nella più ampia idea di una rete di piste ciclopedonali che in una visione lungimirante andranno a congiungere Luino e Ponte Tresa alla Valganna e, da qui, alla Valceresio e a Varese. Chilometri e chilometri immersi nel verde che rederanno fruibile e più accessibile il nostro patrimonio boschivo a turisti e cittadini.

Non solo. Il progetto va anche visto nell’ottica di implementare la mobilità dolce e di ripensare il concetto di spostamento (anche per lavoro) che la pandemia, pur a caro prezzo, ci ha insegnato. Al momento infatti non sono che una quarantina i minuti necessari per giungere a Varese in bicicletta da Ghirla, un tempo tutto sommato accettabile per pensare di recarsi in ufficio nelle giornate di bel tempo. Certo la pericolosità della strada al momento non invoglia, ma se ci fosse (come appunto è nei piani futuri) un collegamento sicuro e nel verde, perché non pensarla come un’alternativa alla macchina? Con la diffusione poi delle biciclette a pedalata assistita anche i meno sportivi potrebbero prendere in considerazione la possibilità. Per la gioia dell’ambiente, del portafoglio e della salute.

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La torbiera di Ganna

Certo vedere le ruspe “invadere” il bosco in questi giorni, per gli abitanti così affezionati alla quiete del posto, può suscitare qualche timore e qualche interrogativo: “Come sarà? Ma tagliano il bosco? Ma asfaltano?”

Abbiamo così contattato l’Ente Parco Regionale del Campo dei Fiori e provato a sciogliere i dubbi che, a noi per primi, stavano a cuore. Il direttore Giancarlo Bernasconi ci ha spiegato come il tracciato, in questo primo step,  proseguirà l’attuale via che dalla Badia di Ganna conduce al San Gemolo, e che al termine dei lavori arriverà  fino al laghetto Fonteviva, nel Comune di Induno Olona.  Per farlo attraverserà la statale per mezzo di un sicuro sottopasso.

Il fondo

pista ciclabile valganna
Il cantiere della ciclabile

E’ forse questo il tema più dibattuto fra residenti e amanti della Valganna: la tipologia di fondo scelta per la ciclabile. Non sarà l’asfalto, questo Bernasconi lo dice con chiarezza: “Abbiamo preteso un fondo naturale e non in asfalto. Così come abbiamo chiesto di stare per quanto possibile sul tratto della Ferrovia preesistente. Già quindici anni fa avevamo realizzato, nel tratto dalla Miniera al San Gemolo, un progetto pilota. Quel primo pezzo è  infatti stato creato con l’ausilio di appositi mezzi provenienti dal Trentino: delle macchine che hanno battuto il fondo utilizzando materiale locale (come sassi della sovrastante massicciata, il materiale rosso che si ritrova nel tracciato) e che oggi, a distanza di tutti questi anni, è in ottime condizioni.”

pista ciclabile valganna
Il tratto precedente, in fondo battuto

Certamente quando si effettuano dei lavori come quelli di una pista ciclabile, un poco di “trambusto” nel parco lo si genera. E certamente anche la presenza stessa di una via ciclopedonali aumenta un poco il livello di interferenza con l’ecosistema. Ma è anche indubbio che si tratta di un passaggio ascrivibile ad una visione più ampia, che vuole immaginare un nuovo modo di vivere il territorio. Una maggiore fruibilità certamente, ma anche più consapevole. Un modo per scoprire il bello che ci circonda, una nuova idea del viaggio e della vacanza, che ci insegna ad essere turisti a casa nostra.

Non dimentichiamo poi che queste zone sono state a lungo, e purtroppo in molti casi ancora oggi, teatro e rifugio di attività illecite quali lo spaccio e il consumo di droghe. Ed è stato ampiamente dimostrato come a volte, più che la repressione diretta del fenomeno, spesso impossibile per mancanza di mezzi e uomini, sia semplicemente fare “invadere” quei teatri di disagio da energia nuova (famiglie a passeggio, cittadini, scolaresche) per farli rinascere. Perché nessuno sceglie un bosco frequentato, per certe attività.

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Il lago di Ghirla

Auguriamoci allora che la nuova ciclopedonale sia presto pronta e invasa da tutti gli amanti della Valganna e del Parco del Campo dei Fiori, due patrimoni inestimabili per il loro valore ecologico che dobbiamo imparare a difendere e ad apprezzare, attraverso la sua consapevole scoperta di cui la nuova pista si renderà protagonista.

Eleonora Martinelli
eleonora.martinelli@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Maggio 2021
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