Sfratti per chi non pagava da prima della pandemia, Confabitare ringrazia Draghi
La soluzione scelta da questo esecutivo soddisfa l'associazione di categoria. "Giusto distinguere tra morosità antecedenti il Covid e morosità successive"
Il blocco degli sfratti sta volgendo al termine, ma sono previste tre velocità: dal 1° luglio 2021 ripartiranno solo le esecuzioni iniziate prima dell’avvento della pandemia. La soluzione di procedere in base a tre scaglioni temporali arriva con un emendamento alla legge di conversione del decreto Sostegni, approvato il 4 maggio 2021 e trova il sostegno e l’approvazione di Confabitare. (Foto di mastersenaiper da Pixabay)
«L’Associazione Proprietari Immobiliari ritiene doveroso evidenziare come la scelta fatta dall’attuale maggioranza di governo, per quanto difficile e delicata in questo momento, sia allo stesso tempo giusta e sensata e, finalmente, rispettosa anche dei diritti dei proprietari immobiliari, così tanto penalizzati dalle scelte fatte dal precedente esecutivo – si legge in un comunicato di Confabitare Lombardia e sottoscritto anche da Confabitare della Provincia di Varese – . Una scelta che per Confabitare significa prendere atto che la pandemia ha riscritto, purtroppo, “tutte le regole del gioco”, portando molte famiglie e molte attività a vivere in una grave incertezza economica. Ha causato anche una grave crisi di liquidità in molte famiglie di proprietari-locatori che, spesso, contavano proprio sugli affitti per far quadrare il bilancio della propria famiglia».
Confabitare spiega poi per quale motivo ritiene questa soluzione la più opportuna al problema delle morosità: «Quella dell’esecutivo Draghi è per noi una decisione perfettamente in linea con le proposte che, negli ultimi 8/10 mesi, Confabitare, grazie anche all’apporto significativo della Sede Provinciale di Varese, ha fatto al Governo Conte prima e a quello Draghi poi e che prevedevano una netta distinzione fra morosità antecedenti il Covid e morosità successive, così come una distinzione fra quelle incolpevoli e quelle volontarie. Proposte che, in questi mesi, abbiamo avuto modo di illustrare a vari parlamentari, di maggiorana ed opposizione – attuale e precedente – con i quali abbiamo riscontrato sempre una forte comprensione. Attenzione ribadita in questi giorni in occasione di alcuni importanti incontri al vertice avuti da Confabitare con la senatrice Simona Malpezzi (Capo Gruppo PD Senato), con il senatore Daniele Manca (relatore del decreto e Capo Gruppo PD V Commissione Senato) e con l’onorevole Chiara Braga (Responsabile Casa Segreteria Nazionale PD). Incontri preceduti, nei giorni scorsi, da quelli avuti con l’onorevole Debora Serracchiani (Capo Gruppo PD Camera) e con l’onorevole Martina Nardi (Presidente X Commissione Camera) che molto interesse hanno dimostrato verso i nostri rilievi e le nostre proposte. Ma un contributo significativo è giunto anche dall’onorevole Matteo Bianchi (Lega), parlamentare della Provincia di Varese molto attivo su questa tematica».
La scelta del Governo Draghi di distinguere fra sfratti antecedenti il 28 febbraio 2020 e quelli successivi va proprio nel senso auspicato sempre da Confabitare: «Fin da subito, passato il lockdown, abbiamo proposto una graduazione nell’esecuzione degli sfratti veramente ascrivibili alla pandemia, così da dare il tempo alle istituzioni ma anche alle parti private di poter gestire al meglio ogni situazione. Ma forse non erano allora maturi i “tempi politici” per fare simili scelte. Ora riteniamo si debba iniziare a lavorare da un lato per facilitare – a partire dal 1° luglio – la ripresa delle esecuzioni degli sfratti, dall’altro per capire come gestire le situazioni di crisi in modo da tutelare entrambe le parti contrattuali (avendo come obiettivo la salvaguardia del contratto di locazione) e non una sola di esse. Sotto questo aspetto, va detto, che la scelta del Governo Draghi e dei partiti con i quali abbiamo interagito in questi mesi, ha costituito un’importante e grande passo avanti».
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