Stoà svela la nuova sede a Busto Arsizio: “10 anni di vita in comune e ancora tanti progetti”
La pastorale giovanile di Busto Arsizio ha aperto per la prima volta la nuova sede ai visitatori, in occasione della mostra fotografica di Alessandro Grassani contro la violenza sulle donne. Uno spazio per tutti
La vera inaugurazione si svolgerà a settembre ma la nuova sede del centro pastorale giovanile Stoà è già aperta al pubblico da ieri, sabato, in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica “Boxing Against Violence: The Female Boxers of Goma” del fotografo Alessandro Grassani (visitabile fino all’11 luglio, qui le info).
Insieme a Roberta Rotondo, presidente del centro, abbiamo visitato la struttura che fino a poco tempo fa ha ospitato le suore di Maria Ausiliatrice, oggi rimaste in quattro e ospitate in una struttura attigua. Il trasferimento dalla sede di via Gaeta a quella di via Tettamanti è iniziata a dicembre 2020, appena è stato annunciato il secondo lockdown, grazie allo sforzo dei 30 ragazzi che fanno parte di questo gruppo.
La loro avventura, infatti, era iniziata 10 anni fa con la benedizione dell’allora arcivescovo di Milano Angelo Scola e prosegue con questa nuova esperienza proprio di fianco alla basilica di San Giovanni grazie anche ad un gruppo coeso di una 30ina di ragazzi che dal 2011 condivide una esperienza di comunità, socialità e fede.
La sede offre una sala studio, una sala relax, una cucina, due affacci sul verde, una sala esposizioni, una dedicata agli incontri, una piccola cappella per la spiritualità, camere singole e una camerata per chi decide di intraprendere la vita di comunità. Il tutto all’interno del bell’edificio nel cuore del centro storico di Busto Arsizio, a due passi dalle due piazze San Giovanni da una parte e Vittorio Emanuele II dall’altra.
Prosegue, dunque, il cammino di questa realtà che offre anche ospitalità ai pellegrini della via Francisca che passa proprio da Busto Arsizio: «L’anno scorso abbiamo avuto diversi pernottamenti nella nostra struttura e speriamo che questa stagione si possa ripetere questa esperienza di accoglienza» – ha concluso Roberta Rotorndo.
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