“StregaVarese”, la serie di podcast per raccontare il Premio Strega 2021
Dal progetto StregaVarese, ideato per seguire gli sviluppi del Premio Strega 2021, e dalle dirette con gli autori e autrici semifinalisti, è nata la serie di podcast disponibile su Spreaker

Il Premio Strega raccontato dagli autori e autrici semifinalisti all’edizione 2021: StregaVarese è la nuova serie di podcast di VareseNews nato per seguire il premio più prestigioso del panorama letterario italiano contemporaneo.
Dodici giornalisti della redazione hanno letto, recensito i romanzi finalisti, dialogando e misurandosi con gli stessi scrittori.
La prima puntata è l’intervista a Roberto Venturini, autore de L’anno che a Roma fu due volte Natale (edito da Sem), l’amaro e surreale racconto del litorale romano. Tommaso Guidotti si è fatto raccontare come è nato il romanzo e dei particolari personaggi che lo animano.
Nella seconda puntata Lidia Romeo ha presentato Borgo sud di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi), il sequel de L’arminuta, dove la voce narrante del primo romanzo è cresciuta, è diventata una donna. Una conversazione ricca e intrisa di riflessioni sulla scrittura, sul rapporto con la propria terra e sul legame tra sorelle.
La protagonista della terza puntata è Alice Urciuolo, sceneggiatrice e scrittrice semifinalista con il suo romanzo d’esordio, Adorazione (66than2nd). Con Roberto Morandi ha raccontato della scrittura poliedrica, di come è nato il romanzo e dei temi portanti del racconto, come l’adolescenza e la violenza.
Nella quarta puntata Erika La Rosa ha intervistato l’autrice Giulia Caminito, semifinalista al Premio con L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), romanzo ambientato nella periferia romana che racconta la storia della famiglia di Antonia, madre di quattro figli, intorno al lago di Bracciano.
Andrea Bajani in conversazione con la giornalista Stefania Radman ha raccontato come è nato il suo Libro delle case (Feltrinelli), romanzo particolare incentrato sui luoghi dove i protagonisti – che non vengono mai chiamati per nome – trascorrono le proprie esistenze, perfette custodi dei loro ricordi e delle tracce delle persone che si era.
Michele Mancino ha dialogato insieme alla poetessa e scrittrice Edith Bruck, autrice de “Il pane perduto” (La nave di Teseo), romanzo con cui ripercorre l’esperienza di prigionia ad Auschwitz insieme alla sorella e il difficile ritorno alla vita a guerra conclusa, tra Israele, l’Ungheria e l’Italia.
L’intervista a Daniele Petruccioli, autore de “La casa delle madri” (Terrarossa edizioni), condotta da Marco Tresca è stata densa e intrisa di riferimenti teatrali, archetipici (soprattutto sulla figura dei gemelli), sulla malattia e di come sconvolga e influisca sulla vita famigliare.
Dialogando con Maria Carla Cebrelli, Teresa Ciabatti, autrice di Sembrava bellezza, ha riflettuto sull’adolescenza e sull’acuta sofferenza che si prova in un periodo delicato e di rottura, nonché di passaggio dal mondo dell’infanzia a quello degli adulti.
Autobiografia contaminata dalla poesia: Maria Grazia Calandrone, autrice di Splendi come vita, ha raccontato ad Andrea Camurani la sua vita di bambina adottiva e il difficile rapporto con la madre attraverso un’Italia che cambiava. Un lungo racconto dal timbro poetico fra difficoltà e grandi sentimenti.
La penultima puntata della serie del podcast è dedicata a Emanuele Trevi, autore di Due vite. Insieme a Santina Buscemi ha raccontato la scelta di narrare dell’amicizia con Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori prematuramente scomparsi e di quanto la passione comune per la letteratura sia stata, per i tre amici, fonte di arricchimento reciproco.
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