Tragedia della funivia del Mottarone, scarcerati Nerini e Perocchio
Dopo gli interrogatori di garanzia il Gip del Tribunale di Verbania non ha ritenuto sufficienti le motivazioni per tenere in carcere il proprietario e il supervisore della funivia. Una settimana fa l'incidente che causò 14 morti

Colpo di scena nell’indagine sulla tragedia del Mottarone che ha causato la morte di 14 persone esattamente una settimana fa. Questa mattina, domenica, sono stati scarcerati il proprietario della funivia Luigi Nerini e l’ingegner Enrico Perocchio, sovrintendente della struttura.
Resta agli arresti solo Emilio Tadini, storico macchinista della funivia, che ha ammesso di aver inserito i forchettoni che disattivavano i freni di emergenza della cabina precipitata e ha tirato in ballo anche i suoi superiori sostenendo che fossero al corrente del problema che aveva la funivia.
Nerini e Perocchio, interrogati dal Gip del Tribunale di Verbania Donatella Banci, hanno respinto le accuse e affermato di non sapere della manomissione dei freni da parte di Tadini. Per questo motivo il giudice ha creduto alla loro versione e ha deciso di liberarli mentre per Tadini è stato deciso di tramutare la custodia cautelare in carcere in arresti domiciliari.
Ancora molti i punti oscuri di questa vicenda, a partire dalla causa che ha determinato la rottura della fune traente, evento assai raro per il quale si profila una guerra di perizie volte a stabilire l’esatta causa del guasto.
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E che volete commentare di fronte ad una cosa del genere? In questo paese ne puoi accoppare intenzionalmente 14 e non rischi nemmeno il carcere…tutti liberi, uno agli arresti domiciliari. Totale disprezzo della vita umana. Se accoppate un cane rischiate molto di più ed il carcere non ve lo toglie nessuno.