Un tetto e una torre energetica per Piazza Repubblica

Sono alcune delle suggestioni emerse nello studio dei due atelier dell’accademia di architettura di Mendrisio su cui stanno lavorando. Una di esse sostituirà il teatro

Generica 2020

Un tetto che possa tenere al coperto un mercato o altri eventi al posto del teatro provvisorio, e una “torre energetica” al posto del “buco” che ora illumina il parcheggio.

Sono solo alcune delle suggestioni che stanno emergendo dagli studi dei due atelier di studenti dell’accademia di Architettura di Mendrisio che verranno consegnati al comune di Varese.

I progetti sono frutto di un “accordo accessorio” emerso dal rapporto che si è instaurato tra l’ente locale e l’università svizzera in occasione del trasferimento in Italia di parte dell’archivio del Moderno, patrimonio dell’accademia di Mendrisio: più precisamente nel nuovo polo culturale che sorgerà nella ex caserma Garibaldi.

“PIAZZA REPUBBLICA AVRA’ UN TETTO”

A raccontare parte di queste suggestioni è stato Riccardo Blumer, preside dell’Accademia, durante la presentazione degli accordi Italo-Svizzeri che incideranno profondamente su quella piazza centrale: «Per la piazza abbiamo affrontato il progetto con due atelier del master, affrontando un tema particolarmente contemporaneo – ha spiegato Blumer – Per anni si è costruito nelle zone storiche girando intorno al vuoto, dimenticandosi del progetto della città. Il vuoto però non è un avanzo, ma il fulcro di una città. Dei primi cambiamenti sono stati fatti, e la visione è incoraggiante: per essere davvero piazza, quest’ultima deve essere attraversata e il mercato le ha ridato questo ruolo, rivelandosi luogo di cultura, non solo di commercio. Con gli studenti abbiamo poi lavorato liberamente e sono emersi tre punti fondamentali: il primo riguarda l’ex mercato coperto, ora teatro provvisorio. L’idea che è emersa è quella di una tettoia, tanto contemporanea quanto antica: una tettoia urbana, dove si può sostare e essere riparati. Diciamo che con questa nuova struttura piazza Repubblica avrà un tetto, che permetterà una connessione tra la zona medievale e quella novecentesca che ora è solo un “retro”, e che sarà moderno ma che dovrà, come merita una piazza centrale, sprigionare bellezza».

IL mercato coperto in piazza Repubblica
uno dei primi progetti emersi, diversi mesi fa, che già comprendevano il mercato coperto

“UN CASTELLO” AL POSTO DEI FORI DI ILLUMINAZIONE E DELLE RAMPE

Il secondo elemento emerso durante gli studi: «È il rapporto della piazza con la scultura del Buzzi, a cui è stata tolta la scala. Mentre il terzo è il rapporto con la grande via Magenta in arrivo da Milano, un senso unico che con gli studenti abbiamo studiato. In questo caso gli studenti, che sono al 60 per cento italiani e molti arrivano proprio da Varese, si sono sbizzarriti: dal segnalare l’assenza di una fermata del bus al concepire degli elementi di sostenibilità che permettano di autoalimentare l’illuminazione della piazza. Inoltre, hanno notato che a quella piazza “manca un lato” che sia capace di delimitare la zona pedonale. Hanno pensato diverse cose, dai filari ‘alberi a dei veri e propri muri: diciamo che stiamo lavorando sull’idea di muro senza fare un muro. In piu in questo progetto vogliamo inglobare le due rampe, che vorremmo fare diventare due vere costruzioni. Ci immaginiamo un castello, usando la superficie delle rampe e i grandi fori di illuminazione che sono state trasformate nel progetto in torri energetiche».

NON C’E’ IL TEATRO DI VARESE NEL FUTURO DELLA PIAZZA

Non tutto di quello che è stato evocato da Blumer, probabilmente, entrerà nel progetto del Comune: le trattative tra ideatori e committenza sono ancora in corso, come spiega lo stesso preside. Ma una cosa sembra certa: nel futuro della nuova piazza non ci sarà il “teatro provvisorio”. «Mi importa sottolineare la grande qualità che si sta radunando in piazza Repubblica: area fino a qualche anno fa ricordata per la poca sicurezza, non luogo urbano che è diventato un luogo, e ora sta anche per dotarsi di una qualità architettonica – commenta l’assessore all’Urbanistica Andrea Civati – Lo spazio cantierabile sarà non solo in piazza, ma anche negli spazi limitrofi, compreso quello che deriverà dopo la realizzazione del nuovo Teatro di Varese, diventando un potenziale riferimento non solo per la provincia ma anche oltre». Le parole dell’assessore all’urbanistica presumono quindi, senza sottolinearlo, che il “teatro provvisorio” cosi come è stato più volte chiamato, non abbia uno spazio nel progetto futuro.

Generica 2020
i protagonisti della presentazione

PERCHÈ L’ARCHIVIO DEL MODERNO È ARRIVATO A VARESE

Quello dell’archivio del Moderno all’ex caserma Garibaldi è innanzitutto «La risoluzione di un problema annoso per noi – ha spiegato Boas Erez, Rettore dell’USI – L’archivio del moderno è di proprietà dell’Università della Svizzera Italiana: è focalizzato sulla raccolta e la valorizzazione di documenti provenienti da lasciti di architetti di epoca moderna. Un certo numero di questi archivi provengono dall’Italia e per una vostra nuova legislazione non potevano lasciare il territorio italiano. Per questo abbiamo cercato delle soluzioni per conservare questi archivi in Italia ma in modo che fossero facilmente utilizzabili dall’università. Non era facile trovare un luogo adatto, per vicinanza e capienza: ma soprattutto era difficile spiegare in Italia quale fosse la nostra esigenza. Per un certo tempo ci siamo concentrati per una sede a Novara, che in fondo non era poi cosi lontana. Ci abbiamo passato anni a a spiegare cosa avevamo bisogno, e quando siamo arrivati finalmente a dialogare con il comune, Varese ha detto: “ma è questo che volete?” e ci ha proposto il progetto di riqualificazione. Insomma, si può dire che gli anni spesi a Novara sono serviti a far comprendere in Italia cosa stavamo cercando. In fondo è quasi assurdo non averci pensato prima: per noi è la soluzione ideale, vicinissima e ben servita dal treno direttamente da Mendrisio e per di più ci è stato offerto di condividere lo spazio con realtà compatibili a noi. E’ stata questa relazione a far emergere le esigenze del Comune di Varese di riqualificazione anche della piazza adiacente: ne abbiamo parlato e discusso, arrivando recentemente a un accordo, quello di cui oggi parliamo».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Maggio 2021
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