Valganna e Valcuvia, cittadini sul piede di guerra per lo spaccio nei boschi

Oltre cento le firme raccolte in questi giorni per un esposto che verrà inviato a carabinieri e prefettura. Sporcizia, degrado e in alcun casi anche minacce

Generica 2020

«Oramai è all’ordine del giorno: arrivano, fanno acquisti e se ne vanno. Mia figlia di 17 anni ha paura ad uscire con le amiche: una situazione insostenibile».

Valganna, Ferrera di Varese, Masciago Primo, Rancio Valcuvia: non solo nei boschi si spaccia anche alla luce del sole, ma pure nei centri abitati come testimonia la preoccupazione di una madre che, come altri cittadini, sta sul chi va là.

Il problema dello spaccio di droga nei boschi è stato al centro di numerosi articoli anche della stampa nazionale per denunciare la situazione di degrado attraversata da alcune zone dell’Alto Varesotto.

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In particolare l’attenzione si è spostata in questo frangente nei boschi fra Valganna e Valcuvia, con un sistema di “engagement“ da parte dei pusher sempre più furbo, e spesso con l’appoggio di tossici locali che oltre a fornire supporto logistico si occupano anche del trasporto degli spacciatori, dei movimenti sul territorio attraverso l’uso di auto dalle targhe pulite e – lo hanno svelato le carte delle indagini più recenti – in alcuni casi anche la propria abitazione: in cambio di qualche dose il riparo ideale per chi fa di questi boschi fruttuose piazze di spaccio.

Il risultato consiste nell’insicurezza a frequentare luoghi che soprattutto in questa stagione dovrebbero essere appannaggio di molti e invece sono monopolio di pochi: clienti e venditori, appunto.

In valle gli animi sono caldi. Nei paesi sono in corso proprio in questi giorni delle raccolte firme: questa mattina il computo è salito ad oltre cento persone che hanno già siglato un documento che verrà inoltrato al comando provinciale dei carabinieri, alla compagnia di Luino e al prefetto di Varese.

Armi e droga nei boschi della Valcuvia, residenti preoccupati

«Nei comuni della Valganna si verificano situazioni di degrado», si legge nell’esposto, «in quanto le persone dedite allo spaccio danno vita a veri e propri accampamenti, lasciando importanti quantità di immondizia che rimangono sul territorio frutto della vendita di stupefacenti che attira consumatori che lasciano spesso sul posto aghi e altro».

Nel documento si fa riferimento a diverse minacce subite dai residenti che sul posto si sono imbattuti in spacciatori e consumatori. Solo all’inizio dello scorso aprile alcuni residenti si erano imbattuti in alcune persone con pesanti zaini in una zone di Masciago Primo nei pressi delle fortificazioni della linea Cadorna che alla vista dei residenti sono scappati: durante la fuga hanno perso una pistola automatica calibro 7,65 consegnata ai carabinieri.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Maggio 2021
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    L’esercito dopo i centri vaccinali dovrebbe incominciare a fare caccia grossa nei boschi ormai non più invasi da specie come cinghiali ma da quelli che secondo qualcuno avrebbero dovuto pagarci la pensione con il loro lavoro.
    Che schifo sta diventando questo paese….in ostaggio di questa feccia e dei loro “clienti”.

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