Vanetti e Zorzi portano al Premio Chiara l’altra faccia della medaglia nello sport internazionale
Un incontro che attraverso aneddoti e riflessioni ha accompagnato gli ascoltatori nelle varie fasi della creazione di un libro nato grazie ad anni di lavoro e di storie mai raccontate
Si è tenuta ieri, venerdì 21 maggio, nel Salone Estense dei giardini comunali di Varese, la presentazione del nuovo libro del giornalista sportivo Flavio Vanetti, ex firma della Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera: “Tonfi e trionfi. Lo sport come sarebbe potuto andare e come è andato”.
L’evento – una delle iniziative del Premio Chiara – è stato presentato da Andrea Zorzi, ex pallavolista – vincitore del premio della FIVB come giocatore dell’anno 1991 oltre a 2 titoli di MVP alla World League e nel 2007 il titolo di MVP nel Campionato Europeo Veterans- e commentatore televisivo. A fare gli onori di casa era presente anche l’assessore Dino De Simone.
Un incontro che attraverso aneddoti e riflessioni ha accompagnato gli ascoltatori nelle varie fasi della creazione di un libro nato grazie ad anni di lavoro e di storie mai raccontate.
“Questo libro è nato in maniera casuale – racconta Vanetti – o meglio, l’idea del libro è nata facendo pulizia nella memoria del mio computer. La mia idea è stata quella di raccontare sedici storie usando pezzi mai usciti: lo sport come poteva andare e non è andato”.
La particolarità di questo libro, infatti, sta nel fatto di essere una raccolta di articoli sportivi mai pubblicati. “Pezzi di copertura”, articoli alternativi scritti – come racconta la sinossi del libro – per “cautelarsi nel caso una partita finisca molto tardi e non ci sia l’opportunità di cambiare rapidamente quanto scritto, oppure quando, in un grande appuntamento, si deve essere pronti a scrivere tutto e il suo contrario”. Una raccolta che racconta l’altra faccia della medaglia dello sport internazionale e che riporta alla luce storie incredibili, che non andrebbero mai dimenticate.
“Ci sono molti aspetti davvero interessanti del libro di Flavio – afferma Zorzi – Poter ripercorrere sedici storie belle di sport. Poter osservare il lavoro di un giornalista che scrive per dei quotidiani: situazioni, partite, svoltesi in un determinato modo, per le quali però il giornalista deve prepararsi ad ogni eventualità. Chi legge il giornale non si ferma ad immaginare la quantità di lavoro alle spalle di ogni articolo pubblicato e nemmeno immagina che esistano articoli di copertura che invece non sono andati in stampa. La vera bellezza di questo libro, però, sta nella capacità di riportarti indietro nel tempo – conclude – Uno degli aspetti più interessanti e commoventi è rappresentato soprattutto dai racconti delle sconfitte. Lo dico in qualità di ex sportivo: la vittoria è bellissima, leggera, ma purtroppo sai che dura poco. La sconfitta, invece, è acre, pesante. Alcune delle storie racchiuse in questo libro ti coinvolgono al punto da sentire tu stesso quella sconfitta, quasi come se fosse tua”.
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