Calcinacci alla scuola Righi: le proteste di Lega e Varese Ideale
I calcinacci caduti dal soffitto - e fermatisi nel controsoffitto del locale - nella scuola Righi di Varese continuano a destare polemiche, anche a distanza di giorni
I calcinacci caduti dal soffitto – e fermatisi nel controsoffitto del locale – nella scuola Righi di Varese continuano a destare polemiche, anche a distanza di giorni.
«In questi cinque anni il sindaco Galimberti ci ha abituato sostanzialmente ad una politica fatta di continui annunci e spot elettorale, piuttosto che di cose concrete. Tuttavia, ammettiamo che non finisce mai di stupirci la sua abilità nell’ignorare i reali problemi della città. Persino dopo che in una scuola importante come la Righi si è verificato il grave incidente che ha visto, per fortuna senza conseguenze, la caduta di calcinacci dal soffitto, il sindaco, anziché preoccuparsi di incontrare e rassicurare i genitori della Righi, preferisce fare una passerella a San Fermo per un futuro progetto – Così commenta Cristiano Angioy Viglio, Commissario cittadino della Lega di Varese, che critica il sindaco di centrosinistra sull’evento organizzato per domani a San Fermo – A San Fermo il sindaco presenterà inoltre un progetto di accorpamento tra la IV Novembre e la Don Rimoldi, sul quale i genitori degli alunni nutrono molte perplessità. Purtroppo, gli stessi genitori non hanno avuto occasione di esprimere le loro riserve, dal momento che non sono stati minimamente coinvolti e nemmeno ascoltati sul progetto. Tipico esempio di quella totale assenza di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini che ha contraddistinto da sempre la giunta Galimberti».
Anche Varese Ideale, con il suo consigliere comunale Stefano Clerici, si è espressa sulla vicenda della Righi: «La caduta di calcinacci in un’ala della scuola Righi di Varese desta profonda preoccupazione, in un momento in cui l’Italia intera piange 14 persone morte per incuria e negligenza nella manutenzione di un’impianto che sulla carta avrebbe dovuto essere più che sicuro – ha commentato Clerici – L’evacuazione dei bambini e i successivi controlli da parte dei tecnici comunali sono un atto dovuto, ma non sufficiente a tranquillizzare i genitori dei tanti ragazzi che frequentano la scuola. Non basta un controllo su un’ala del plesso scolastico ma serve maggiore scrupolo e rigore assoluto nei controlli su tutto l’edificio. Non si scherza sulla vita dei bambini e sono certo che il sindaco, che è padre, pretenderà risposte certe dai tecnici comunali e considererà la mia richiesta di chiusura dell’intero edificio, poiché la caduta di calcinacci, nonostante il controsoffitto abbia tenuto, non è un bel segnale di solidità di un edificio che necessita evidentemente di una profonda ristrutturazione. A tal proposito ho provveduto ad effettuare l’accesso agli atti per visionare la documentazione relativa allo stato dell’edificio e a depositare un’interrogazione all’assessore competente per comprenderne le intenzioni, chiedendo altresì la pubblicazione, una volta ottenuta dai tecnici, della relazione sull’agibilità dell’intero edificio. È il tempo della trasparenza e della responsabilità»,
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“Tipico esempio di quella totale assenza di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini che ha contraddistinto da sempre la giunta Galimberti”. Io sono abbastanza vecchio ma non ricordo nessun coinvolgimento dei cittadini durante gli oltre 20 anni di amministrazioni leghiste. Se a causa dell’età la mia memoria si fosse indebolita, sarei riconoscente con chi mi ricordasse qualcuno di quei coinvolgimenti eventualmente dimenticati.
Forse sarebbe meglio ricordare quando il centrodestra partecipò attivamente alla cura della scuola…demolendola e togliendo fondi grazie alla riforma Gelmini.
Non sono io sporco cattivo di sinistra che lo dice…ce l’hanno pure ratificato:
https://www.luciaciampi.it/i-tagli-alla-scuola-opera-di-gelmini-e-del-centrodestra-a-ratificarlo-e-uno-studio-della-commissione-ue/
La ormai cronica assenza di candidati per alcune importanti città del Nord tra cui Milano fa un pò trasparire il livello di partecipazione e di “ricambio” generazionale che avviene nel centrodestra, tale da andare a richiamare esponenti ormai storici come Albertini e Moratti.