Dal Parco Pineta la spinta decisiva per collegare gli scavi di Castelseprio e il Monastero di Torba
Oltre alla riapertura dell'antico tracciato che collegava i due siti, nel progetto sono previsti anche la messa in sicurezza e la valorizzazione dell'area boschiva che li circonda
E’ stato presentato questa mattina nell’Antiquarium del Parco archeologico di Castelseprio il progetto per il collegamento tra il Parco archeologico e il Monastero di Torba, all’interno del sito seriale Unesco “Longobardi in Italia”.
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Il progetto, predisposto dal Parco Pineta in qualità di ente gestore del Plis Rile-Tenore-Olona, in accordo con la Soprintendenza e il Fai Fondo Ambiente Italiano, ha previsto uno studio paesaggistico sull’area e la predisposizione di un progetto preliminare.
L’intervento vedrà innanzitutto la sistemazione di dissesti nelle due valli a nord e a sud dell’area, il Vallone e la valle Malmonte, per ovviare a fenomeni idrogeologici di erosione ma anche al mancato utilizzo delle due aree boschive, che da decenni sono impraticabili a causa di alberi caduti e mai rimossi.
La parte più significatica del progetto riguarda il collegamento tra i due siti, gli scavi di Castelseprio e il Monastero di Torba gestito dal Fai. Due siti di grandissimo valore, divisi da una piccola distanza, un sentiero antico ma attualmente impraticabile e sicuramente non utilizzabile in sicurezza dal pubblico, costretto dunque a transitare lungo la provinciale per arrivare da un sito all’altro. Un’idea che da tempo i gestori dei due siti e gli amministratori locali stavano valutando, e che grazie all’intervento decisivo dell’ente parco ha preso finalmente forma.
La progettazione è partita da uno studio paesaggistico preliminare, basato sull’analisi della morfologia dell’area, sul rilevamento della rete sentieristica, degli elementi urbani, forestali e culturali presenti. Un’analisi che ha permesso di dare vita ad un progetto che permetterà non solo di collegare i due siti ma anche di valorizzarli ulteriormente, con la sistemazione dei boschi interessati dal nuovo collegamento e con la creazione di tre punti panoramici che arricchiranno l’offerta per i visitatori.
«Questo progetto nasce dall’idea di un Parco Pineta protagonista sul territorio – ha detto il presidente del parco Pineta Mario Clerici – in grado di individuare una serie di progettualità ed interventi che potessero fare la differenza. Quello che presentiamo oggi è l’intervento che da più parti è stato indicato come il tema più sentito rispetto al territorio di questa valle. Si tratta di un intervento importante, perché segna quel salto di qualità che deve fare il sistema delle aree protette, che non devono essere concepite solo come un vincolo ma bensì come un momento culturale E dunque l’ente parco deve promuovere nella maniera più estesa possibile i concetti di cultura, territorio e paesaggio. Da qui nasce questo progetto con tutte le sue valenze, la valorizzazione di un sito Unesco, di un momento storico ed archeologico, e nello stesso tempo la valorizzazione e la messa in sicurezza del versante dal punto di vista del bosco e della sua fruizione. In questo senso il sistema delle aree protette lombarde diventa non un vincolo ma un attore protagonista di cultura e collaborazione, un facilitatore, al servizio della collettività».
Il progetto prevede un investimento di circa 1 milione e 300 mila euro.
Alla presentazione del progetto hanno partecipato oltre al presidente del Parco Pineta al direttore Gabriele Pozzi, erano presenti Sara Masseroli, responsabile del Parco Archeologico, il Sovrintendente per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio per le per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, rappresentanti del Fondo per l’Ambiente Italiano, della Provincia di Varese e gli amministratori dei Comuni di Castelseprio e Gornate Olona.
Un “tavolo” di lavoro che ha discusso e sostenuto l’avvio del progetto e che, come è stato ricordato in diversi interventi, sarà molto importante per ulteriori momenti di valorizzazione di un’area preziosa e unica per le sue valenze non solo archeologiche e storiche ma anche ambientali e turistiche.
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