Fuga di docenti: a Venegono è muro contro muro tra dirigente scolastico e genitori
Oltre un centinaio di persone ha preso parte alla protesta da parte dei genitori di Venegono Superiore e Inferiore contro il dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Marconi
Dopo la serata nella sala consiliare di Venegono Superiore, ieri pomeriggio è andata in scena un’altra protesta da parte dei genitori di Venegono Superiore e Inferiore contro il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Marconi (nella foto).
Da mesi, nelle scuole dei due comuni, è in atto una forte contrapposizione tra il dirigente scolastico Santo D’Angelo e una parte dei docenti, a cui si è aggiunto il crescente disagio da parte di molte famiglie degli studenti, soprattutto dopo che alcuni insegnanti hanno deciso di chiedere il trasferimento.
La misura della distanza tra il dirigente scolastico e i genitori che lo contestano, si è avuta ieri pomeriggio con la presenza di oltre un centinaio di genitori e bambini che si sono riuniti nel parcheggio delle scuole elementari Manzoni di Venegono Inferiore proprio per fare il punto sulla difficile situazione che si è creata nelle scuole venegonesi e per ribadire il proprio dissenso contro la gestione del dirigente scolastico, di cui chiedono le dimissioni.
All’incontro, a cui hanno partecipato anche il sindaco di Venegono Inferiore Mattia Premazzi, il sindaco di Venegono Superiore Ambrogio Crespi e l’assessore ai servizi sociali e alla scuola di Venegono Superiore Luisa Limido, era presente anche il dirigente, che ha risposto alle accuse dei genitori, ribadendo la correttezza delle decisioni prese in merito al corpo docente.
A far esplodere la protesta dei genitori, la notizia del trasferimento di una decina di docenti, alcuni dei quali insegnanti storici delle scuole venegonesi.
Secondo i genitori e una parte del corpo insegnante si tratta del risultato di due anni di relazioni difficili con il dirigente scolastico e del clima che si è instaurato dopo il suo arrivo.
Secondo Santo D’Angelo, si tratta invece di scelte personali, legate a diversi motivi professionali o familiari e in pochi casi di insegnanti a cui sono stati tolti “privilegi o posizioni di potere” che mantenevano da anni, dal momento in cui le scuole dell’Istituto comprensivo erano rimaste “in reggenza”, cioè senza un dirigente di nomina ministeriale.
Mentre per i genitori con l’arrivo del nuovo dirigente scolastico si è verificata una “perdita di qualità e quantità del corpo docente che ci allarma”, per il dirigente sono stati presi provvedimenti che hanno ristabilito regole, ruoli ed ordine nelle scuole dei due paesi.
Due posizioni che anche ieri sono risultate inconciliabili. I genitori che hanno dato vita alla protesta chiedono che D’Angelo prenda atto della difficile situazione che si è creata e se ne vada, mentre il dirigente scolastico ha ribadito che la sua è una nomina ministeriale, e non elettiva, e dunque non può essere accettabile che sia una parte dei genitori a decidere se deve restare o andarsene, per cui continuerà nel suo incarico nonostante abbia sostenuto di avere ricevuto pesanti minacce personali.
La discussione tra dirigente e genitori nel piazzale della scuola ha toccato momenti di tensione, e alla fine è stato il sindaco di Venegono Inferiore a ricondurre la situazione alla calma e a sintetizzare la preccupazione delle due comunità per le tensioni che stanno attraversando le scuole venegonesi: «Come comunità l’abbiamo accolta due anni fa – ha detto Mattia Premazzi rivolgendo al dirigente scolastico – Ci siamo messi tutti in gioco con massima disponibilità, ma oggi non possiamo non constatare che ci sia una tensione. Non possiamo ridurre tutto al fatto di un’insegnante che se ne va per un caffè, qui c’è qualcosa di più. Se i genitori e le famiglie sono in piazza, se circolano delle dichiarazioni di dolore degli insegnanti che se ne vanno e segnalano il loro senso di abbandono e di vessazione che hanno vissuto in questi due anni, questo grido di dolore raggiunge il cuore delle nostre comunità e quindi siamo qua perché siamo veramente preoccupati e perché questa comunità possa andare avanti. Noi, io, lei, il sindaco Crespi siamo uomini delle istituzioni, e la ringrazio per aver accolto il nostro invito a venire qui e raccontare i fatti che si sono verificati, però confido che qualcuno delle istituzioni questi fatti li analizzi. La situazione delle scuole venegonesi è sotto un riflettore e confido che si faccia chiarezza, chiedendo agli uffici del provveditorato di Varese di capire cosa è successo e si faccia luce su questo grido di dolore che arriva dai genitori e dagli insegnanti. Confido che questa chiarezza possa arrivare nelle prossime settimane».
Scintille tra sindacato e dirigente all’Istituto comprensivo di Venegono
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