Da Gallarate ai teatri d’Europa, il sogno della danza batte le difficoltà della pandemia
La danza è fatta di disciplina e passione: storia di cinque ragazzi partiti giovanissimi verso grandi teatri e istituzioni d'Italia e d'Europa, dopo la prima formazione a Proscaenium di Gallarate
La danza è fatta di disciplina e passione: storia di cinque ragazzi partiti giovanissimi verso i grandi teatri d’Europa o altre istituzioni, dopo la prima formazione a Proscaenium di Gallarate, centro di educazione e formazione alla danza diretto da Cinzia Puricelli.
E in un momento non facile, in cui – nelle prove – i pavimenti di casa hanno dovuto far da palcoscenico e le audizioni si sono svolte per lo più in video.
Alcuni sono più che giovanissimi: Eleonora Nicoletti, tredici anni, da novembre scorso studia all’Ecole de Danse de l’Opéra national de Paris.
Quattordici anni ha Jean Loup Visconti, che da settembre si trasferirà a Roma perché selezionato e ammesso alla Scuola di Danza del Balletto.
Benedetta Sicilia, 15 anni, da metà aprile studia alla European School of Ballet di Amsterdam.
Rachele Piatti, 18 anni, da settembre frequenterà la Scuola del Teatro Musicale a Novara, il Performing Arts Center in Italia per la formazione di attori, registi, professionisti del teatro musicale e per la divulgazione della cultura teatrale.
Lorenzo Longobardi, 18 anni, ha superato l’audizione alla SDM La Scuola del Musical, prestigiosa accademia professionale con sede a Milano.
La scuola di Gallarate – fondata a partire dall’esperienza di Lucia Galli Galletti – li saluta come «splendidi esempi di determinazione, forza di volontà, impegno e serietà».
«Nonostante la pandemia e le conseguenti difficoltà, nonostante abbiano potuto studiare quasi esclusivamente online e poco in presenza, sono riusciti a ottenere risultati importanti. Vogliamo raccontarlo perché il loro impegno, il loro sacrificio e la loro determinazione siano da stimolo e da esempio anche per altri ragazzi, perché non si scoraggino davanti alle difficoltà».
Naturalmente in questo percorso è stata fondamentale la presenza dei maestri – Cinzia Puricelli, Roberta Voltolina e Brian Bullard, Andrea Piermattei – che hanno lavorato con i ragazzi senza risparmiarsi, con estrema professionalità e tanta perseveranza, anche in un contesto difficile come quello pandemico. «Nell’ultimo anno i ragazzi hanno studiato quasi sempre online, tutti i giorni per più ore al giorno. Solo negli ultimi mesi è stato possibile lavorare in presenza».
Le difficoltà dello studiare online sono state tante: affrontare un programma d’esame lavorando in uno spazio ridotto e in condizioni non ottimali non è stato semplice. I pavimenti di casa non sono adatti ai salti, per esempio; spesso tavoli e sedie hanno sostituito le sbarre, che ovviamente non possono essere come quelle delle nostre sale. I ragazzi hanno sostenuto una selezione tramite video: sono stati filmati nello svolgimento degli esercizi, il video è stato montato e successivamente inviato alle commissioni che si occupano delle selezioni.
«Siamo certi che questi percorsi saranno ricchi di esperienze indimenticabili e formative sotto diversi aspetti», a partire dal fatto che molti dei ragazzi saranno lontani dalla famiglia per la prima volta.
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