Locatelli a Varese: “Esemplare la rete varesina del terzo settore”
L'assessore regionale nella mattinata di martedì 1 giugno ha visitato il Centro Nuova Brunella di Fondazione Piatti Anfass e Blu Home di Fondazione Sacra Famiglia
Ha annunciato per il mese di giugno la pubblicazione di un nuovo bando regionale per il terzo settore l’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Alessandra Locatelli visitando, nella mattinata di martedì 1^ giugno, alcune strutture socio sanitarie che si occupano di disabilità in città. «La rete varesina del terzo settore è molto forte, un esempio per tutto il territorio regionale – ha detto – La pandemia ha reso evidente quanto questa rete sia vitale e vogliamo sostenerla perché continui ad operare con efficacia assieme alle istituzioni per tutte le fragilità, dalla disabilità agli anziani, passando per le dipendenze».
IN FONDAZIONE RENATO PIATTI ANFASS
«La Fondazione Renato Piatti porta il nome di mio marito, ucciso da un infarto nel 1982 che ha lasciato me sola con i nostri figli di 11 e 10 anni. Con lui avevamo iniziato a costruire una rete di famiglie che, come noi, avevano un figlio con disabilità qui in via Crispi, in due stanze che ci avevano messo a disposizione i Frati». Con queste parole Cesarina Del Vecchio, presidente di Fondazione Piatti, ha accolto l’assessore Locatelli in visita al Centro la Nuova Brunella, gestita da Fondazione Renato Piatti onlus e ANFFAS Varese cui fanno riferimento oltre 500 famiglie grazie all’impegno di 400 operatori e oltre 100 volontari.
«La struttura è nata per rispondere al meglio alle esigenze delle famiglie sia dal punto di vista sanitario sia per gli aspetti sociali e di vita delle persone con disabilità e dei loro cari. Questa la strada che vogliamo continuare a percorrere e speriamo che le riforme legislative seguano lo stesso approccio sistemico», auspica Emilio Rota, presidente di Anfass Lombardia con riferimento alla riforma della legge 23. «Oggi si tende a separare diverse sindromi ma non sempre è possibile – ha detto Paolo Bano, presidente di Anfass Varese e papà di un ragazzo con una disabilita complessa – La pandemia è stata una fatica provante per molte famiglie, sottolineando ancora di più quanto sia necessario destinare risorse anche al sollievo». «Per farlo bisogna ripartire dal concetto della presa in carico della persona nella sua totalità – ha aggiunto Michele Imperiali, direttore generale di Fondazione Piatti – e concepire la disabilità come una condizione specifica che è parte della vita nella sua normalità. Per intenderci, non vogliamo i bagni per disabili, vogliamo bagni accessibili a tutti».
«Condivido questo orizzonte di pensiero – ha detto l’assessore Locatelli – Proprio ieri in giunta abbiamo presentato un emendamento per il Fondo unico per la disabilità, perché nell’ottica che guida anche il progetto “Dopo di noi”, a partire dalle risorse condivise creare le condizioni per costruire attorno alle persone un progetto di vita che sia il più possibile centrato su indipendenza e autonomia».
IN FONDAZIONE SACRA FAMIGLIA
Sempre nella mattinata di giovedì 1 giugno l’assessore Locatelli è stata accolta dal direttore generale della Fondazione Sacra Famiglia, Paolo Pigni e dal presidente, Marco Bove, insieme a Cristina Finazzi, presidente dell’associazione di famiglie ‘Spazio Blu’ che con Fondazione Sacra Famiglia ha avviato da anni il progetto Blu Lab e che sostiene Blu Home, il servizio dedicato alle persone con autismo e alle loro famiglie.
«Gli appartamenti Blu Home di Varese sono un progetto pilota per la presa in carico delle famiglie con problematiche di autismo – ha ricordato Pigni – speriamo che dalla visita approfondita di oggi nascano dei momenti di confronto affinché finalmente la risposta ai bisogni delle persone con autismo almeno in Regione Lombardia possa trovare una stabilizzazione sia a livello normativo, sia a livello economico».
«Gli appartamenti didattici di Blu Lab rappresentano un’eccellenza di cui la Lombardia va fiera – ha detto l’Assessore – Si tratta di un progetto innovativo, che sta contribuendo a migliorare la qualità della vita di tanti bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Un percorso interessante che può essere replicato anche in altre province. Un ringraziamento speciale va agli operatori e ai volontari che grazie al loro impegno supportano le famiglie e le coinvolgono per sviluppare abilità e abitudini positive da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni».
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