#MiFidoDiTe, con solidarietà e impegno 5 km a nuoto scivolano veloci
Una maratona a nuoto di 42 km in sette tappe, a sostegno della ricerca sulla Sindrome di Usher: legati l'uno all'altra, coscia a coscia, Alessandro e Marcella nuotano per il progetto sostenuto dal circuito Italian Open Water Tour
Domenica 20 giugno si è conclusa la seconda tappa del progetto #MiFidoDiTe, un’impresa sportiva e solidale inserita all’interno del circuito di gare in acque libere organizzato su scala nazionale da Italian Open Water Tour, organizzazione che ha sposato il progetto.
Una maratona a nuoto di 42 km in SETTE tappe, a sostegno della ricerca sulla Sindrome di Usher, legati l’uno all’altra, coscia a coscia, da una corda lunga solo 50 centimetri e da una fiducia totale.
La prima tappa si è svolta nello scenario di Vulcano alle isole Eolie e domenica 20 giugno è approdata sul lago di Monate per la sua seconda tappa. Domenica 11 luglio sarà la volta di Maccagno.
Il progetto #MiFidoDiTe, nasce dall’incontro di Alessandro Mennella, ragazzo genovese affetto dalla Sindrome di Usher (una malattia rara che si manifesta con sordità alla nascita e una progressiva perdita della vista) e Rare Partners, una azienda milanese senza scopo di lucro che si occupa dal 2010 di supportare lo sviluppo di nuove terapie nel campo delle malattie rare utilizzando risorse finanziarie non profit. La fiducia reciproca ha dato il nome #MiFidoDiTe al progetto e alla raccolta fondi associata, fondi destinati alla ricerca per questa patologia rara devastante.
Ecco il diario di viaggio della seconda tappa di Marcella Zaccariello:
Dal salato delle acque di Vulcano al dolce del Lago di Monate, uno specchio di acqua impreziosito da una distesa di ninfee che avrebbe ispirato anche Monet. Alla partenza l’euforia lascia il posto al silenzio e alla concentrazione. L’acqua è calda, la muta è vietata, si prova l’assetto costumone.
“Si prova” proprio così, io ed Ale non abbiamo mai nuotato insieme senza muta e in lago. Le nostre gambe sono coperte, la corda non puo’ darci fastidio. Nella mia testa si spintonano i pensieri di un’acqua inevitabilmente più pesante e di un galleggiamento che senza muta si riduce drasticamente. Prendo la mano di Ale e di getto gli scrivo “davanti a noi abbiamo una piscina naturale, non cercare la frequenza della bracciata, concentrati sull’allungamento, scivola il più possibile affidati alla leggerezza del tuo corpo… ci divertiremo anche oggi”. Lui mi sorride, come sempre. Inizia così la nostra seconda tappa. A farci da scudo umano due amici di sempre che, con un amore che trasuda dai loro occhi, cercano di tenere lontano chi inevitabilmente si intrufola tra di noi spingendoci a urtarci. Ma oggi anche i nostri scontri sono dolci, conosciamo così bene la tensione della nostra corda che riusciamo a controllare il contatto trasformandolo in un leggero sfioramento come a dirci “sono qua”.
I 5 km scivolano via.
La vista delle ninfee mi dice che il traguardo è a poche bracciate. Il nodo alla gola è sempre più stretto, fa male. Mi dico “non piangere, urla, urla di gioia perché ce l’avete fatta”. Ho solo voglia di abbracciarti forte e trasmetterti la gioia, l’amore e l’orgoglio che provo per te e per questo nostro viaggio insieme.
Il lago di Monate viene associato alla parole “casa”, e come in una casa abbiamo trovato affetto, sorrisi, abbracci, normalità. Il nostro diario di viaggio si arricchisce di nuove sfumature cosi come la muta di Ale si riempie di nuove firme di chi condivide con noi il valore di questo progetto.
Il viaggio è ancora lungo. Ci vediamo a Maccagno l’11 luglio.
Il nostro arrivo
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