Parco Agricolo Prealpino, secondo incontro con il presidente del Parco Pineta Mario Clerici

Un incontro informale, quello tenutosi sabato 19 giugno, uno scambio di idee che ha permesso agli amministratori presenti di confrontarsi sulle tematiche ambientali

Generica 2020

Grande presenza al secondo incontro svoltosi sabato 19 giugno all’Osservatorio Astronomico di Tradate tra i Comuni coinvolti nel progetto del Parco Agricolo Prealpino e il presidente del Parco Pineta Mario Clerici. Una trentina le persone presenti, tra amministratori comunali degli enti coinvolti, associazioni ambientaliste del territorio e tecnici del parco.

Un primo incontro con Clerici si era svolto lo scorso aprile per discutere dei passaggi burocratici da compiere per la costituzione del parco, progetto che al momento coinvolge i Comuni di Cislago, Mozzate, Limido Comasco, Fenegrò, Cirimido, Lomazzo, Turate, Lurago Marinone e Veniano.

Un incontro informale, quello dello scorso sabato, uno scambio di idee che ha permesso agli amministratori presenti di confrontarsi sulle tematiche ambientali: dalla conservazione del territorio alla sua valorizzazione, dal dissesto idrogeologico alla cura del territorio.

«Siamo entrati nel merito di che cos’è un parco locale di interesse sovracomunale, sottolineando l’inesistenza dei vincoli – ha spiegato il presidente Clerici -, un parco locale non vuol dire in alcun modo restrizioni, è un’intesa dei Comuni per promuovere e valorizzare il territorio, con l’idea di mettere da parte delle risorse tutti insieme e di chiedere delle risorse tutti insieme, all’interno di progetti ampi e condivisi legati alla didattica, allo sviluppo della rete sentieristica, alla gestione e al presidio del territorio».

Opportunità è stata la parola più volte utilizzata durante l’incontro per descrivere questo progetto che, come ha sottolineato Clerici, non dovrebbe essere visto semplicemente come un’eventuale costituzione di un nuovo parco locale fine a se stesso, ma come un’occasione di crescita culturale per gli abitati del luogo, attraverso la conoscenza della natura che li circonda: «È qualcosa che dovrebbe andare oltre la semplice questione di preservare le piante, perché amare la natura vuol dire anche accudirla e tagliare e sostituirla dove necessario – ha continuato Clerici -. L’ideologia deve lasciare spazio all’ideale, dove tutti si riconoscono, dove non ci sono bandiere, c’è la comunità che si riconosce nel proprio territorio, l’uomo che si riconosce nella natura, che è un bene comune e quindi non è né dell’uno né dell’altro. Le bandiere sono il contrario di questo progetto».

Un parco che andrebbe ad unirsi a quelli già esistenti nell’area e che si sviluppano da nord a sud nella parte meridionale della provincia: «Oggi il sistema delle aree protette sul nostro territorio è un sistema che segue spesso il corso dei torrenti quindi da un lato la Valle dell’Olona, il corso del Lura, il Lambro, il Ticino – continua Clerici -, mentre questo tipo di Plis potrebbe essere un collegamento est-ovest, collegando da una parte la sede dell’Olona e il Parco Pineta e dall’altro lato il Parco Lura».

«Alcune amministrazioni sono al rinnovo, approfondiremo ulteriormente il tema tecnico con il Parco del Lura, perché si ritiene opportuno che la cosa sia immaginata e realizzata insieme – conclude Clerici -. Poi cominceremo ad approntare un documento propeduetico ad una scelta più puntuale alle amministrazioni che vorranno aderire».

Soddisfatte dell’incontro le associazioni ambientaliste che da anni promuovono il progetto del parco: «Legambiente, LIPU Lombardia, Slow Food, Salviamo il Paesaggio e #lasolastrada si sono presentate all’incontro garantendo sostegno e richiamando le Amministrazioni Comunali ad agire con coraggio e realizzare quanto pensato già da tempo – scrivono in un comunicato le associazioni -. Anche i Comuni di Mozzate e Rovellasca pur non avendo potuto presenziare si sono dichiarati interessati al Plis. Perché costituire un nuovo PLIS, ha ricordato Clerici, non è solo importante per custodire il territorio o per ridurre il consumo di suolo, è importante perché attraverso il plis si fa cultura, attraverso le attività che possono essere realizzate anche con il Parco Pineta è possibile concorrere all’istruzione dei ragazzi, alla loro piena sensibilizzazione ai temi ecologici ed al rispetto del più prezioso dei beni comuni, l’ambiente. Attraverso la tutela del territorio in forma organizzata, come appunto un PLIS, è anche possibile immaginare una fruizione consapevole e rispettosa del territorio e la valorizzazione di tutte le sue peculiarità. Ricordiamo come l’idea di questo PLIS sia nata da Salviamo il Paesaggio di Cislago e da qui, nel tempo, si sia sviluppata in un progetto che oggi riguarda altri 9 Comuni. Sarà interessante osservare lo sviluppo di questa progettualità che, seppure nelle difficoltà del contingente commissariamento del Comune di Cislago, non disperde la sua forza e nemmeno l’interesse che sembra essere già presente nelle forze politiche che, presto, si contenderanno il governo del paese».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Giugno 2021
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