Parrucchieri Corneliain, il brand nato a Besozzo che guarda al mondo

Dal 1988 i parrucchieri di Corneliain si prendono cura dei capelli delle loro clienti, sempre pronti ad accompagnarle verso la soluzione che risponda al meglio alle loro esigenze

CORNELIAIN

Una visita dal parrucchiere non è solo un taglio o una messa in piega: significa regalarsi del tempo per sé, scegliere lo stile più adatto e prendersi cura dei propri capelli insieme a una professionista che si conosce e di cui ci si fida. La squadra di Corneliain lo sa bene, e dal 1988 il brand nato a Besozzo continua la sua attività offrendo alle sue clienti un servizio personalizzato, prestando attenzione ai loro gusti e cercando sempre soluzioni nuove a ogni appuntamento. Una realtà che nel corso degli anni si è specializzata e allargata in provincia di Varese ma sempre con uno sguardo rivolto all’Italia e al mondo.

La cliente che entra nei saloni Corneliain comincia il suo percorso di fronte allo specchio, dove insieme al suo parrucchiere valuta quale siano i trattamenti più adatti per ottenere i risultati migliori: dalla scelta del taglio, a quella dei colori. Ma prima di passare all’acconciatura, per Corneliain il punto di partenza è sempre una corretta cura del capello, attraverso prodotti, corrette modalità di lavaggio e l’ossigenoterapia: una pratica che permette di migliorare la salute dei capelli e del cuoio capelluto attraverso l’ossigeno concentrato.

Nei saloni Corneliain, anche per le clienti affezionate da più tempo, non è l’abitudine a guidare la scelta del taglio. I parrucchieri di Corneliain offrono servizi specifici, per cercare insieme alle loro clienti la soluzione più adatte. Tra questi c’è la armocromia (la scelta del colore dei capelli in base alle caratteristiche cromatiche personali) e la credografia: un viaggio affascinante alla scoperta dei propri “credo” riguardo a viso e capelli. A tutto questo si aggiungono anche servizi ulteriori svolti da altri professionisti sempre all’interno del salone: dallo styling delle unghie ai consigli sulla scelta dell’abbigliamento.

La storia

«Tutto è iniziato – racconta Cornelia Patella, fondatrice del brand Corneliain – nel 1988 con l’apertura del salone di Besozzo. Ho iniziato l’attività insieme a due dipendenti, in modo da offrire fin da subito un servizio valido, che ci ha permesso nel tempo di crescere in modo graduale, aprendo anche un secondo salone a Varese».

«Abbiamo sempre puntato – spiega Cornelia Patella – sulla formazione e sulla condivisione di esperienza. Per oltre 10 anni ho lavorato insieme a realtà in Italia e all’estero, offrendo consulenza e aiutando diversi saloni a soddisfare le loro necessità. Quello che ho visto mancare è soprattutto la collaborazione tra i negozi. C’è ancora paura di aiutarsi a vicenda e di mettersi a confronto gli uni con gli altri. Tutti elementi che invece aiuterebbero i saloni a migliorare di molto la loro offerta».

Parrucchiere e cliente: un legame di fiducia da non tradire

«Ai miei colleghi – afferma Cornelia Patella – lo ricordo sempre: da quante persone vi fate toccare la testa? Noi parrucchieri ci occupiamo di una delle parti più delicate di una persona».

Ed è forse anche per questo che il legame che si forma tra cliente e parrucchiere ha qualcosa di speciale. «Ogni volta che una cliente arriva da noi – spiega Simone Chiaracane, titolare del salone Corneliain di Besozzo, dove lavora fin da quando aveva 17 anni – cerchiamo di dare sempre qualcosa in più, e ogni volta è una nuova sfida. Tra parrucchiere e cliente col tempo si crea un rapporto molto bello, ma per non tradire questa fiducia è necessario un impegno costante. Non bisogna mai essere troppo sicuri di sé, ma anzi, si deve essere sempre pronti a migliorare e a mettersi sempre in discussione».

E il futuro? «Alle nuove generazioni servono più formazione, stimoli ed esperienze»

«Lavoro in Corneliain da quando avevo 17 anni – racconta Simone Chiaracane -, ma la prima esperienza da parrucchiere l’ho avuta già all’età di sei anni grazie a mia zia. A 15 anni ho iniziato a seguire i primi corsi di formazione, e ora sono io a insegnare. Quello che ho notato nelle nuove generazioni è uno scarso interesse ad approfondire la loro formazione. Una carenza di formazione dal punto di vista tecnico che ho ritrovato anche all’interno di diversi istituti professionali. Sarebbe bello se molte più scuole riuscissero a far nascere nei ragazzi la passione per questo lavoro, magari anche attraverso le testimonianze di alcuni professionisti».

«Inoltre – aggiunge Cornelia Patella -, manca una struttura che dia ai ragazzi la possibilità di conoscere di persona le dinamiche del salone. Nei programmi scolastici l’alternanza scuola-lavoro è ridotta, e gli studenti non hanno più molte possibilità di confrontarsi col lavoro affiancati da dei professionisti».

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Alessandro Guglielmi
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Pubblicato il 29 Giugno 2021
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