Il sestese Mario Favini sul podio della “Romagna Ultra Race”
Il corridore di Sesto Calende terzo nella gara regina (600 chilometri) tra gli atleti senza automobili di supporto: «Sapevo di poter migliorare i miei tempi ma il risultato è oltre le aspettative»
Terzo posto di categoria per Mario Favini nella “Romagna Ultra Race”: l’ultraciclista di Sesto Calende – si definiscono così gli atleti impegnati nel ciclismo su lunghissime distanze – ha chiuso l’estenuante prova romagnola di 600 chilometri sul podio per quanto riguarda gli atleti senza auto al seguito.
Oltre venti le salite affrontate su un percorso che prevedeva circa 11mila metri di dislivello: tra le ascese anche il Monte Fumaiolo, il Passo dell’Eremo e il Monte Trebbio da scalare in solitudine, se possibile senza mai fermarsi neppure nelle ore notturne. La gara si è disputata tra sabato 5 e domenica 6 giugno e rientra nella Ultracycling Italia Cup di cui è stata la seconda prova: al via 50 atleti suddivisi tra la 600 chilometri (la prova “regina”) e la ultrafondo da 310 chilometri, chi con auto al seguito chi in totale solitaria.
Favini, già vicecampione europeo nella specialità “cronometro 12 ore” e reduce dalla Race Across Italy, è salito sul gradino più basso del podio tra gli atleti self-supported, con il tempo ufficiale di 27 ore e 17 minuti, quarto crono assoluto, considerando anche gli atleti con auto al seguito. «Non avrei mai pensato di poter essere così competitivo, alla seconda gara su queste distanze. Dopo gli 800 km della Race Across Italy sapevo di poter migliorare molto, ma questo risultato va oltre ogni aspettativa. Sarei stato soddisfatto di un tempo intorno alle 30 ore, invece ho avuto ottime gambe e una buona lucidità per tutta la gara, riuscendo a spingere sempre e a fare solo le pause strettamente indispensabili».
La competizione è stata più dura del previsto per via delle condizioni climatiche: vento al sabato, caldo torrido e temporali alla domenica. Difficoltà cui vanno aggiunte quelle altimetriche: «Alcuni strappi sono stati davvero brutali anche considerando l’equipaggiamento che per chi non ha auto al seguito prevede le borse con cibo, abbigliamento e utensili per piccole riparazioni. Il caldo di domenica mattina mi ha fatto soffrire parecchio, ma non posso lamentarmi da questo punto di vista: chi ha concluso la gara nel pomeriggio ha trovato acqua e grandine negli ultimi tratti».
La prova tra i self-supported è stata vinta da Tommaso Bovi, che ha preceduto Giulio Gennari e appunto Favini. Tra gli atleti con auto al seguito trionfo per l’austriaco Edward Fuchs (autore del crono record di 24 ore e 35 minuti), seguito da Manlio Pasqualin e Giacomo Ori. Lucia Minervino è stata invece l’unica donna al traguardo dopo 34 ore e 44 minuti.
La prossima fatica di Favini è già fissata per fine agosto: «Sarò al via dell’UltrApuane, che l’anno scorso mi ha dato grandi soddisfazioni nell’ultrafondo da 310 km, conclusa al secondo posto. Quest’anno mi testerò sui 600 km della prova regina e poi, per l’anno prossimo, sto pensando a distanze ancora maggiori. Ci sono molte gare da oltre 1000 km, in Europa, e sicuramente ne metterò in calendario almeno una».
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