Fischietti sulla Varesina e presidio davanti all’azienda: gli operai di Leonardo in sciopero a Venegono Superiore
Al centro della protesta c'è il meccanismo che regola i premi di risultato che quest'anno saranno abbassati del 45 per cento
Altra mattina di protesta per i lavoratori dello stabilimento Leonardo di Venegono Superiore che hanno scioperato per due ore, con un presidio davanti alla portineria dell’azienda. Una parte degli operai, un centinaio circa secondo la Questura, 200 secondo i manifestanti, sono scesi in strada per portare l’attenzione sul contenzioso che li oppone all’azienda.
Al centro della vicenda c’è il meccanismo che regola i premi di risultato che quest’anno saranno abbassati del 45 per cento.
Lo sciopero di due ore, indetto dalla Rsu, ha visto gli operai dividersi in due gruppi. Chi è rimasto a protestare nel piazzale antistante l’azienda, come aveva chiesto il sindacato, e chi ha scelto di spostarsi sulla statale Varesina.
Un consistente gruppo di operai del primo turno attorno alle 9,30 si è riversato ai margini della statale Varesina, all’altezza di Somadeo con trombe e fischietti. Nelle intenzioni degli operai c’era un corteo di protesta, che non è stato però autorizzato dalla Questura e dunque, usciti dalla fabbrica, i manifestanti si sono assiepati ai margini della statale, creando comunque molta attenzione tra gli automobilisti di passaggio, anche grazie al ricorso a fischietti e trombe. In molti hanno solidarizzato con gli operai, in particolare i camionisti che hanno fatto suonare i potenti clacson dei loro mezzi.
Molti degli operai che hanno scelto di manifestare sulla strada hanno segnalato con disappunto l’assenza del sindacato al presidio sulla Varesina dove in effetti, tra tante tute blu, non spiccava nemmeno una bandiera delle tre organizzazioni sindacali più rappresentate in azienda: «Perché non sono qui? – dice un operaio, sostenuto dai diversi colleghi – Perché hanno cercato di tenerci buoni e non hanno appoggiato la nostra protesta?».
«Non è vero che il sindacato non appoggia la protesta dei lavoratori di Leonardo a Venegono Superiore – dice Nino Cartosio, segretario della Fiom Cgil di Varese – Tant’è vero che abbiamo indetto lo sciopero e questa mattina abbiamo discusso di tutti i temi sul tavolo insieme a oltre 200 lavoratori che non hanno partecipato alla protesta sulla Varesina, ma hanno presidiato fuori dalla portineria. La questione è molto semplice: come organizzazioni sindacali abbiamo chiesto l’autorizzazione alla Questura per un corteo, ci è stata negata e non è che possiamo rispondere “Chi se ne frega, la facciamo lo stesso”. E’ una questione di responsabilità e di correttezza nei rapporti e io, come sindacato, non espongo i lavoratori al pericolo di una denuncia. Chi ha voluto scendere in strada l’ha fatto, ma la manifestazione del sindacato era, correttamente, fuori dall’azienda. Certo che non c’erano le bandiere del sindacato sulla Varesina, ci mancherebbe altro».
«La questione non è scendere sulla strada – aggiunge Cartosio – è che stiamo facendo iniziative per vedere di recuperare qualcosa dall’azienda. Il problema è che c’è questa condizione sul premio di risultato, e le questioni irrisolte del sito produttivo, che questa questione del premio ha fatto scoppiare».
«A noi dispiace che i lavoratori scesi in strada non abbiano capito l’importanza dell’atto che stavano facendo e indicazioni date – dice Fabio De Rosa, della Uilm – E’ necessario però riallacciare i rapporti anche con queste figure, che sono quelle più penalizzate dalla riduzione del premio, perché qui a Venegono ci sono tante persone di categorie comunque basse, che sentono in modo più pesante questa decurtazione del premio. Per noi è prioritario garantire la sicurezza dei lavoratori ed evitare ulteriori penalizzazioni, perché il Prefetto è stato molto chiaro, questo tipo di manifestazioni sono vietate ancora a causa della pandemia».
«Domani continuerò lo sciopero in presidio di due ore su turno, il blocco degli straordinari e decideremo ulteriori azioni – aggiunge De Rosa – Continuano le iniziativa di protesta anche a Cascina Costa di Samarate e a Vergiate, dove questa mattina si sono svolti presidi e cortei interni. Inoltre è stato chiesto dai sindacati a livello nazionale un incontro con l’azienda che si terrò prossimamente a Roma e dove speriamo che siano accolte le nostre richieste».
Ieri l’azienda aveva spiegato le sue ragioni in questo comunicato stampa.
Corteo interno nel sito Leonardo di Vergiate
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