I 5 Stelle dopo la commissione congiunta sull’ospedale nuovo: “In 10 anni nulla di concreto”
I consiglieri comunali Genoni e Cerini sottolineano le incongruenze dopo la commissione di mercoledì: "Su quali basi abbiamo votato in consiglio la deroga al dibattito pubblico?"
Dalla commissione congiunta di ieri sull’ospedale nuovo (o unico) tra Busto e Gallarate sono emerse due note importanti, secondo i consiglieri Luigi Genoni e Claudia Cerini del Movimento 5 stelle di Busto Arsizio, che hanno inviato una nota alla stampa in cui precisano il loro pensiero. Di seguito il comunicato
La prima: in consiglio ci è stata fatta votare la deroga al dibattito pubblico, quale misura urgente prodromica all’avvio dell’iter progettuale dell’Ospedale, quando invece ieri è emerso non è questa la fase di avvio del dibattito pubblico, che deve essere preceduto da un accordo di programma con la Regione e da uno studio di fattibilità. Atti ad oggi ancora inesistenti.
Quindi su quale base abbiamo votato questa delibera (a cui noi abbiamo posto voto contrario)? Non sarebbe stato più corretto aspettare almeno l’accordo di programma siglato e lasciare quindi decidere la prossima amministrazione, viste le elezioni imminenti, su un dibattito che comunque non si sarebbe avviato in questa consigliatura?
In secondo luogo è stato chiarito dal Direttore generale di Asst Valle Olona, Eugenio Porfido, che lo studio di fattibilità dovrà contenere anche lo studio delle alternative. Quali siano le alternative lo può definire solo la politica. Se si volesse, ad esempio, immaginare di operare nell’area dell’attuale ospedale con ristrutturazioni e ampliamenti, come alternativa all’insediamento su terreni vergini, ciò deve essere indicato nel documento che i tecnici incaricati dovranno assumere come base del progetto. Questa ad oggi è ancora una valutazione possibile, anzi doverosa, per una corretta analisi costi-benefici. Per di più il PNRR stanzia 1,63 miliardi di euro per adeguamenti sismici di strutture ospedaliere, è un’opzione da non trascurare.
Il solo “adeguamento alle normative di sicurezza attuali” prospettato dal dott. Porfido come alternativa ad un nuovo ospedale a Beata Giuliana non si può, a nostro avviso, considerare una vera alternativa progettuale in quanto si stanno mettendo a confronto due cose completamente diverse.
In sintesi dalla riunione di ieri è emerso chiaramente un tema politico: la Regione, con la lettera di richiesta di deroga al dibattito pubblico, fatta passare come indispensabile a procedere quando invece non lo è, ha cercato di addossare ai comuni delle sue mancanze, a partire dalla redazione di un accordo di programma che non viene mai siglato. Dieci anni a parlare di nuovo ospedale per Busto e Gallarate e nessun atto concreto sul tavolo. Evidentemente c’è qualche cortocircuito nel centrodestra che governa sia la Regione che i due principali comuni interessati.
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