Abbattuto un albero di piazza Mazzini, il Comitato protesta ma il Comune dice “Non c’entra con il progetto”
L'abbattimento del grande tiglio all'incrocio tra corso Bernacchi e via Mameli preoccupa il Comitato costituito per difendere gli alberi di piazza Mazzini, ma il Comune parla di un singolo taglio e dice che nessuna decisione è stata presa
Addio al grande tiglio che da tanti anni ombreggiava con la sua chioma l’incrocio tra via Mameli e corso Bernacchi a Tradate.
Questa mattina le seghe elettriche hanno iniziato a risuonare di buon’ora, allarmando cittadini e componenti del Comitato che da mesi si battono contro l’abbattimento di buona parte degli alberi di piazza Mazzini, previsto dal progetto per il rifacimento dello spazio davanti al Municipio.
Alcuni componenti del Comitato hanno presidiato il luogo in cui stavano avvenendo i lavori, con cartelloni per ribadire l’opposizione ad un progetto che priverebbe la piazza del suo patrimonio arboreo, ma il Comune nega che si tratti dell’avvio del progetto e parla di un singolo abbattimento, legato alla necessità di ridisegnare l’assetto di via mameli e l’incrocio.
«Questo abbattimento viene motivato come parte del rifacimento dell’incrocio dicono i portavoce del Comitato – Eppure, diverse sarebbero state le alternative: durante l’incontro di venerdì 23 luglio, il Comitato e l’agronomo Daniele Zanzi hanno invitato l’Amministrazione a cercare soluzioni alternative per la viabilità, soluzioni che non prevedessero l’abbattimento del sano e robusto tiglio. Ma soluzioni alternative si trovano solo se si cercano; l’Amministrazione, prendendo una decisione che pare una dimostrazione di forza, dà prova così, ancora una volta, di scarsa volontà di dialogo e ascolto dei cittadini».
«Come abbiamo spiegato anche al dottor Zanzi si tratta di un singolo albero e l’abbattimento è necessario per dare il via al rifacimento di via Mameli che prenderà il via domani – ribatte il vicesindaco Franco Accordino – L’incrocio deve essere “disassato”, cioè ridisegnato per renderlo più sicuro, ed è per questo che si è dovuto procedere all’abbattimento dell’albero, ma solo di quello. Il Comitato autolimenta le sue paure, nessuna decisione al momento è stata presa sull’abbattimento degli alberi. Venerdì abbiamo incontrato il dottor Zanzi che si è detto disponibile a dare una mano e ad effettuare a titolo non oneroso le prove di stabilità sugli alberi della piazza, e per noi ben venga chiunque possa dare una mano per trovare la soluzione migliore. Le decisioni verranno prese con calma, dopo aver fatto il corso principale e la via Mameli».
Il Comitato dissente e continua la sua battaglia: «La posizione del Comitato, forte del sostegno di buona parte della cittadinanza, è netta: ci sono sempre alternative all’abbattimento degli alberi e ogni taglio non strettamente necessario rappresenta un grave danno per i nostri figli. La scelta deliberata dell’Amministrazione di abbattere un albero sano è controproducente e antistorica soprattutto rispetto alla crisi ambientale che stiamo vivendo. Chi vive la piazza e la città presto percepirà i primi effetti negativi di questo abbattimento immotivato: meno ombra, meno frescura, meno verde. Là dove c’era un verde fogliame, ora ci sarà il nulla. Temiamo che questo primo abbattimento rappresenti un pessimo segnale per il futuro degli altri alberi della piazza. Quello che è certo è che l’azione del Comitato in difesa degli alberi di piazza Mazzini non si ferma e continuerà sempre più determinata».
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Vedremo quanto la amministrazione Tradatese saprà creare occasioni di confronto aperto e di dialogo con i cittadini, considerando che a Tradate ci sono già stati troppi scempi ambientali, in primis quello della Fornace.
In ogni caso la svolta green a Tradate inizia in modo pessimo, con il suono di una motosega e tutto questo solamente per fare qualche operazione di “cosmesi” ad un incrocio da quanto ho capito.
Protestate pure ora ma vi ricordo che nelle ultime elezioni li avete votati per ben il 59% delle preferenze. Un pò di coerenza non guasterebbe.