Novità a Borsano: arriva l’IFTS per moda e abbigliamento
Dopo il successo riscontrato a Milano, si sposta a Busto il corso annuale di formazione professionale post diploma dedicato allo stile e alle sue applicazioni più innovative
La riscossa del tessile dopo il Covid parte anche da Borsano, nella sede ACOF di piazza Gallarini, dove sta per concretizzarsi una novità assoluta per la città di Busto Arsizio: dopo l’estate debutterà infatti sulla scena della formazione professionale un innovativo progetto IFTS dedicato al settore del tessile e dell’abbigliamento.
Si tratta di un corso annuale, intitolato “Women’s Wear – progettazione tecnica di collezioni innovative e sostenibili”, che consentirà ai post diplomati (l’età a cui si rivolge va dai 18 ai 29 anni) di accedere gratuitamente (grazie al finanziamento regionale) a un percorso di inserimento nel settore dell’abbigliamento.
È un’iniziativa promossa ancora una volta da ACOF con una serie di partnership d’eccellenza. Mille ore totali di attività per consentire agli iscritti di apprendere le tecniche proprie della tradizione artigianale del Made in Italy ma di legarle allo sviluppo delle ormai indispensabili competenze tecnologiche nell’ambito del digitale e dell’innovazione.
Metà del corso direttamente in azienda
Per avvicinare meglio il risultato, fortissima sarà la collaborazione con una serie di aziende del territorio che permetteranno agli iscritti di passare ben 450 ore (quasi la metà del totale) all’interno dei loro spazi lavorativi, con un contatto diretto fortemente qualificante e arricchente. “In questo modo – spiega Sergio Scaltritti, direttore della formazione di ACOF – non solo si potranno apprendere e sperimentare sul campo le conoscenze apprese in aula e in laboratorio, ma si entrerà direttamente nei meccanismi delle singole realtà, divenendone parte integrante. L’esperienza ci insegna che, chi si applica e desidera intraprendere questa professione, non fatica affatto a trovare lavoro, anzi spesso lo fa nell’azienda in cui ha svolto il proprio tirocinio formativo”. D’altronde, “in uno scenario colpito in modo significativo dalla pandemia, il corso IFTS si qualifica come proposta di alta specializzazione tecnica che si abbina al repentino cambio di paradigmi di cui il settore ha ampiamente bisogno, seguendo nuovi driver di sviluppo”.
Il pacchetto di mischia
Nell’ottica di costruire davvero delle figure professionali specializzate nel processo di sviluppo dei prodotti, nella loro sostenibilità e con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, è stata costruita una squadra di sostenitori e collaboratori di grande esperienza ed efficacia. Ente capofila è ovviamente ACOF, ormai da anni inserito in questo ambito di offerta formativa post diploma: dal 2014, con la Fondazione ITS Cosmo, opera infatti nell’area di Busto Arsizio, della città metropolitana di Milano e dell’intera Lombardia e coinvolge importanti stakeholder come Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Assolombarda e AFOL-Città Metropolitana. Ma nel caso dell’ATS borsanese (l’Associazione temporanea di scopo che conduce il progetto IFTS) ad ACOF si affiancano altri partner di alto livello come CentroCot (centro di ricerca con sede a Busto dedicato al tessile), LIUC – Università Cattaneo di Castellanza, Isis Facchinetti, Univa Servizi e Alfredo Grassi Spa. Ciascuno farà la propria parte, dalla progettazione alla comunicazione, dalle certificazioni alle docenze, sino agli inserimenti occupazionali.
L’inserimento lavorativo? Praticamente assicurato
“Il punto – precisa ancora il direttore Scaltritti – è che le aziende hanno fortemente bisogno di queste figure professionali. Mi sento di dire che già oggi, prima ancora che l’attività dell’IFTS cominci in ambito bustocco nell’annata 2021/22, c’è l’impegno di molti partner per l’inserimento lavorativo del 100% degli iscritti. Il mio non è ottimismo, ma è una constatazione fondata sui dati relativi a quanto già si è fatto a Milano e a quanto avviene con gli ITS biennali. In quei casi i corsi hanno dato occupazione in media al 95% dei partecipanti, escludendo soltanto chi ha rinunciato per scelta personale. Solo l’anno passato siamo scesi all’80%, ma non dimentichiamo che è stato l’anno del Covid, con una crisi devastante per tutta la filiera, quindi si tratta anzi di una percentuale altamente positiva, in qualche modo sorprendente”.
Roberto Grassi (Univa) e la sua azienda: “Noi ci crediamo”
Intanto ciò che contraddistingue questo tipo di progetti è la volontà – tradotta in capacità – di fare rete. Negli ultimi anni, d’altronde, le aziende del settore hanno faticato a trovare nuovi addetti già formati e spesso hanno organizzato corsi interni per fornire ai potenziali lavoratori le competenze necessarie. Ora il progetto IFTS mira a colmare questa lacuna, creando un percorso che sia efficace, certificato legalmente in ambito europeo, gratuito e orientato a una forte esperienza prima in laboratorio e poi in reparto.
Un’opportunità che continua ad attrarre nuovi partner, come nel caso della Alfredo Grassi Spa, nata nel 1925 come azienda familiare produttrice di tessili tecnici e che oggi rappresenta una grande realtà internazionale, restando sempre all’avanguardia nell’innovazione sostenibile. L’amministratore delegato è Roberto Grassi, che è anche presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, il quale spiega: “Essere parte attiva come azienda di questo progetto non è un atto formale, ma la risposta a una vera necessità che le sfide dei mercati rendono evidente e abbondante. Il motto della Alfredo Grassi Spa parla di innovazione sostenibile dell’abbigliamento tecnico con stile, comfort e passione. Ebbene, è proprio in questo senso che siamo alla continua ricerca di figure professionali che sappiano sviluppare, fin dal modellismo, un abbigliamento tecnico performante e votato all’ecodesign, con inserti tecnologici sempre più indispensabili per il mercato in cui ci muoviamo”. Un impegno diretto che si aggiunge a quello dell’associazione da lui presieduta, perché Univa da tre anni partecipa all’ATS con Univa Servizi, condividendo le finalità formative del percorso di specializzazione IFTS e certificandone la coerenza con le richieste di personale qualificato. “In questo momento – conclude Grassi – l’obiettivo è operare in modo sinergico e sistemico”.
Il contesto Acof della formazione professionale
Lo sbarco a Busto Arsizio del nuovo IFTS, s’inserisce nella già abbondante offerta dei centri di formazione professionale ACOF accreditati da Regione Lombardia. A Milano ci sono gli ITS biennali dedicati a chi ha conseguito il diploma superiore e riferiti ai settori moda, abbigliamento, calzatura, pelletteria, marketing e comunicazione. Inoltre ci sono i centri dedicati a chi, conclusa la terza media, decide di imboccare subito un percorso di formazione di durata triennale, con opzione di un quarto anno di specializzazione. Le sedi ACOF in questo caso sono tre: a Borsano (in piazza Gallarini) si forniscono competenze tecniche sia per moda e abbigliamento, sia per grafica, audio e video multimediale, sia per gli operatori del settore dell’estetica; a Milano la preparazione è dedicata all’ambito della moda; infine a Bergamo sono attivi due corsi di acconciatura. Fatto sta che adesso, a Borsano, si aggiunge questa nuova e ambiziosa sfida.
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