Diminuisce il commercio di Gallarate? “Meno che a Busto e Varese”

L'assessore Mazzetti replica ai dati proposti da Margherita Silvestrini sulla contrazione delle imprese operanti in città. "Abbiamo fatto molto per le imprese"

Claudia Maria Mazzetti

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’assessora al commercio Claudia Mazzetti, che risponde ad un post della candidata sindaca del centrosinistra Margherita Silvestrini

 

Leggendo il comunicato dell’ufficio stampa di Margherita Silvestrini rimango stupita per due cose: una la assoluta sfacciataggine con cui si tralascia la narrazione di quanto abbiamo fatto e stiamo facendo per i commercianti e poi la volutamente errata narrazione dei dati.

Premesso che i dati si possono interpretare in molte maniere, però l’assoluta inadeguatezza con cui lo staff di Margherita Silvestrini si rapporta ai dati è ingannevole, innanzitutto loro parlano di negozi, di attività commerciali di vicinato e poi prendono dei dati che riguardano tutte le attività (da quelle agricole, a quelle edili a quelle legate alla pesca…).

I dati che utilizzano loro quello non degli esercizi di vicinato che hanno visto una crescita nei 5 anni di amministrazione (dati “impresainungiorno” SUAP con un differenziale di +337 aperture rispetto alle chiusure) https://bilanciodimandato.comune.gallarate.va.it/commercio-e-attrattivita-territoriali/

È ben noto che talune attività per il fisco e per la camera di commercio smetto di esistere ben dopo aver abbassato per l’ultima volta la saracinesca, e quindi tutti i dati non sono esatti e riferiti all’anno in corso ma hanno un’onda più lunga. Molte cessazioni dovute al covid vedranno una chiusura definitiva nel 2022 o anche oltre.

Quello che vorrei far notare è che analizzando nel complesso i dati forniti dalla Silvestrini, innanzitutto si sbaglia nell’attribuire i dati del 31.12.2016 in quanto il sindaco era Cassani e non Guenzani, oltre a questo corre l’obbligo di mostrare i dati, dello stesso periodo, rispetto alle 3 grandi città della Provincia e il dato complessivo provinciale del quinquennio 2015-2020.

Pur ribadendo che questi dati riguardano l’universo complessivo delle imprese, fanno emergere come in città ci siano circa 250 imprese attive in meno ma non si dice ad esempio che il 60% di queste erano ad esempio imprese legate al settore delle costruzioni che hanno visto un calo da 780 imprese (che c’erano in città nel 2015) a 639 imprese del 2020. Ovviamente si tratta in larghissima parte di imprese individuali e non di aziende o negozi. Già questo servirebbe a far capire l’inattendibilità di certi comunicati.

Il dato che poi urge evidenziare è che, pur non trattandosi di chiusure in valore assoluto di negozi di vicinato, imprese artigiane e pubblici esercizi ma di imprese anche e soprattutto individuali, è lapalissiano come a Gallarate la flessione (-4,84%) sia decisamente inferiore rispetto a quella che ha subìto Busto Arsizio (-5,87%) e soprattutto Varese (-6,37%).

Anche la media provinciale è decisamente più elevata (-6,19%) del dato gallaratese, sinonimo del fatto che le misure messe in atto in questo quinquennio abbiano comunque fatto sì che a Gallarate la crisi si sentisse meno rispetto alle altre città della provincia.

Tra l’altro non possiamo che evidenziare come il condizionamento del covid abbia pesato sia sul dato delle chiusure che sulle nuove possibili aperture che hanno subìto dei ritardi o addirittura non si sono concretizzate.

A tal proposito vorrei far presente alla candidata, che adesso propone sgravi mache fino a qualche settimana fa aveva dichiarato di voler tassare i proprietari immobiliari che non affittano, che tassare indiscriminatamente chi non affitta (perché magari non ha offerte adeguate o vuole selezionare attività consone agli spazi che possiede, anche per evitare che si deprezzino gli stessi immobili) oltre che ai limiti della legittimità, non è la soluzione corretta per rilanciare il centro proponendo un’offerta commerciale di livello. Siamo contenti che abbia già rivisto le proprie posizioni.

Noi abbiamo già da anni introdotto sgravi e incentivi, proponendo premialità e sgravi a chi affitta e a chi fa attività.

Facciamo un breve elenco di ciò che è stato fatto, in modo che tutti possano giudicare con la loro testa di fronte alle evidenze e non ai comunicati da campagna elettorale.

Oltre alle tantissime iniziative di successo, dai “Cenando”, alle stagioni estive, alle accensioni degli alberi e delle luminarie natalizie, allo street food… abbiamo anche introdotto sgravi economici importanti:
riduzione dal primo mese di amministrazione Cassani del 20% del costo della sosta
Il doppio delle risorse destinate ogni anno al Distretto del commercio.
riduzione al 50% della Tassa Rifiuti (TARI) per 3 anni per le nuove aperture di pubblico esercizio, commercio e attività artigianale;
riduzione al 50% dell’Imposta Municipale Unica (IMU) per 3 anni sempre nel caso delle nuove aperture, per i proprietari degli immobili in cui si apre la nuova attività.
Scontistiche per i parcheggi in contemporanea con gli eventi organizzati dal DUC
Sosta gratuita al sabato
Corsi di neuromarketing per i commercianti
Finanziamento e coordinamento delle campagne promozionali delle attività gallaratesi
Nel 2020, taglio della TARI per tutte le utenze non domestiche del 31,8%
Nel 2021, taglio della TARI per le utenze non domestiche fino al 33%
180.000€ per il bando per le attività del DUC
160.000€ per il bando per le attività extra DUC

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Pubblicato il 26 Luglio 2021
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