A Gallarate si rinnova la tradizione della “Contrada del brodo”
Giornata di grande festa a Gallarate con il tradizionale rito della Contrada del Brodo. 450 le tazze distribuite in città
Giornata di grande festa a Gallarate con il tradizionale rito della Contrada del Brodo. Una tradizione che si ripete da oltre 70 anni e che rappresenta il momento clou della settimana dedicata alla Madonna del Carmine. (Foto di Roberto Gernetti)
Dopo la Messa Solenne celebrata da Monsignor Riccardo Festa in Basilica, in via San Giovanni Bosco si è rinnovato il rito della benedizione e della distribuzione del Brodo. Come da tradizione i primi sorsi sono stati quelli del sindaco Andrea Cassani e del Prevosto. Dopo di loro, tazza dopo tazza, sono state 450 quelle consegnate ai gallaratesi.
Una tradizione riscoperta subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, a cui la Pro Loco e molti gallaratesi sono rimasti fedelissimi: è a luglio, ma si beve brodo caldo, senza concessioni alla modernità che stravolge e annacqua (è il caso di dirlo) altre feste, senza ossessione per portare gente e fare affari con bancarelle o stand gastronomici. Un concerto, i rosari nei cortili, una cena insieme, una serata di gara canora, ma soprattutto – appunto – il brodo caldo.
La tradizione rimanda al fatto che la Contrada del Brodo era la zona più popolare e povera del vecchio borgo di Gallarate, un tempo chiuso nell’ “esagono” delle mura:la Contrada del Brodo era stretta intorno a via San Giovanni Bosco, la stretta via dei Fiori, via Cadolini, i vicoli Volpe e del Gambero.
La zona era detta anche Canton Sordido (o Sordo), perché probabilmente era un ambiente popolare, schietto e non sempre raccomandabile. Nella zona veniva distribuito a basso costo il brodo, a beneficio degli operai di laboratori artigiani e opifici che iniziavano a sorgere in zona, a ridosso del corso d’acqua che offriva scarico fognario e più tardi acqua per il vapore. La distribuzione del brodo – che caratterizzava quel pugno di vie – divenne elemento d’identità locale riscoperto nell’estate 1948, in occasione del primo Palio di Gallarate (che è scomparso da tempo): fu in quell’occasione che, nel cuore di luglio, si riportò in auge, in versione celebrativa, la distribuzione del brodo, associandola nella data alla festa della Madonna del Carmine. Nel video lo racconta Pietro Tenconi, 96 anni, voce e memoria storica della Pro Loco e dell’associazionismo cittadino.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
GianPix su Arriverà domani
ghiro78 su Incidente a Castronno, auto finisce nella vetrina della pizzeria
cladico su Botti vietati a capodanno a Varese
Paskyu su “La città di Varese e i vecchi frontalieri 'scippati' dal Governo”
Orlando Mastrillo su Patteggia un anno la donna che ha aggredito l'infermiera in Pronto Soccorso a Busto Arsizio
lenny54 su Patteggia un anno la donna che ha aggredito l'infermiera in Pronto Soccorso a Busto Arsizio
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.