Tappa per religiosi e contadini: com’era la cappelletta di Maddalena
Scomparsa da tanto tempo, oggi quasi dimenticata. Ma le testimonianza dicono molto sull'importanza che la cappelletta di Maddalena di Somma Lombardo aveva in passato
A distanza di appena una settimana dalla mozione sulla “capeleta” di Maddalena (una frazione di Somma Lombardo) votata in consiglio comunale, la consigliera della Lega Mariangela Aguzzi Casagrande ha cercato le prove dell’esistenza della cappelletta dove ora si trova la rotonda tra via Briante e via Processione.
Nello specifico, alla fine del consiglio comunale di mercoledì 30 giugno, ha consegnato all’intero consesso la foto di un quadro di un pittore sommese, Arnaldo Caimi, che ha ritratto la cappelletta, una carta geografica all’interno di un libro di storia locale (Antiche località di Somma Lombardo) e, infine, dei documenti provenienti dall’archivio della chiesa in cui si leggono le sue funzioni.
«Ho portato dei documenti nella seduta di mercoledì 30 giugno, in modo da dare un input», racconta Aguzzi Casagrande, che ha visto la concretizzazione di quanto le avevano raccontato molti anziani del quartiere. I documenti provano quanto già detto nel precedente consiglio comunale, giovedì 24 giugno: l’esistenza della cappelletta e la funzione centrale sia in ambito agreste sia in quello religioso.
«La carta geografica che mi ha messo a disposizione il diacono Claudio Soave riporta la cappelletta, da cui partivano le misurazioni dei terreni», spiega la consigliera d’opposizione.
Il quadro di CaimiInoltre, veniva usata anche per le processioni che, in primavera, partivano da Maddalena e toccavano altre due cappellette, lungo la via che lega il quartiere a Somma: «I contadini facevano delle offerte offrendo parte del raccolto, inoltre mettevano anche dei covoni affinché venissero benedetti». Proprio per questo, inoltre, la via Processione ha questo nome.
“La cappelletta di Maddalena, come le altre consorelle” – si legge nelle pagine del libro di storia locale – “serviva per la sosta devozione delle processioni primaverili di penitenza per la benedizione delle campagne, per ripararsi dagli acquazzoni quando si scatenavano violenti temporali e per raccogliere i covoni di grano offerti dai contadini. Pochi anni fa la cappelletta, ormai abbandonata e cadente, venne abbattuta per migliorare la visibilità in un incrocio divenuto pericoloso dal traffico motorizzato”.
Queste ultime frasi fanno luce sul motivo dell’abbattimento della cappelletta, sul quale tutto il consiglio comunale, due settimane fa, si era a lungo interrogato.
La rotonda “sfratta” la cappelletta a Maddalena: “Ricordiamola con una targa”
L’impegno per gli anziani di Maddalena
L’impegno di Aguzzi Casagrande è partito dall’ascolto di una anziana cittadina di Maddalena proprio riguardo alle tradizioni contadini che legavano la cappelletta; a quei ricordi si sono aggiunti i racconti di altri cittadini anziani del quartiere, che la consigliera ha raccolto per indagare sulla cappelletta.
La mozione – votata in consiglio comunale – chiede di istituire una targa commemorativa (corredata anche da un disegno) e, dopo il vaglio dei documenti presentati dalla consigliera, dovrebbe essere il prossimo passo. Dovrebbe esserci un ulteriore controllo nel catasto da parte dell’amministrazione, visto che il sindaco ha letto che la cappelletta era un punto geodetico per le misurazioni (si legge nel documento: “una piletta sul piano stradale segna ancora oggi il punto di riferimento catastale”). La palla, quindi, è ora nel campo dell’amministrazione, che dovrà consultare la documentazione fornita e procedere con la targa commemorativa.
«Io ho avuto questa possibilità e ho cercato di farlo – conclude – se non andranno bene questi documenti continuerò a cercarne altri».
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