La Residenza di Malnate festeggia 50 anni
Sabato 3 luglio alle ore 11:30 un evento per la ricorrenza della Casa di ospitalità per anziani autosufficienti con la piantumazione di un cedro del Libano
È pronta a festeggiare i 50 anni di presenza sul territorio “La Residenza”, che dal 1971 opera a Malnate come casa di ospitalità per anziani autosufficienti.
Dopo aver attraversato indenne il difficile anno della pandemia di Covid-19, grazie a un rigoroso rispetto di tutte le norme igienico sanitarie, la Residenza si appresta a festeggiare l’importante traguardo: sabato 3 luglio, alle ore 11.30, con la piantumazione di un cedro del Libano, nella speranza di organizzare festeggiamenti in grande stile nel prossimo mese di settembre.
«In questo anno di pandemia – commenta il presidente della Fondazione La Residenza, Alberto Fossati –abbiamo cercato di vedere il positivo e accettare le sfide, aprendo sempre lo sguardo su chi ci sta vicino, per vivere con grande intensità tutto quello che stava accadendo, rigenerando l’esperienza e traendo anche momenti di gioia e serenità».
La lunga storia della Casa Albergo è sempre stata all’insegna di un positivo rapporto con il territorio: «In questi 50 anni – prosegue il presidente – tutti si sono adoperati, Consiglio e dipendenti, per migliorare la qualità di vita dei nostri ospiti e tante sono state le iniziative realizzate sul territorio che hanno coinvolto associazioni ed enti locali per rendere questa casa familiare e accogliente all’interno della comunità di Malnate. Ottimi sono sempre i rapporti con il Comune e i suoi rappresentanti istituzionali, in particolare il sindaco Irene Bellifemine».
Dinamica e animatrice di sempre nuove iniziative destinate al benessere degli ospiti la direttrice della struttura, Antonella Di Micheli: «Lo spirito innovativo che caratterizzò la scelta architettonica della struttura, la presenza di molte aree verdi, unite a un concetto di cura innovativo, con camere singole personalizzabili dall’utenza e progetti individuali sulle esigenze dell’ospite, rendono questa esperienza valida e attuale, arricchita in tutti questi anni da nuove figure professionali come educatori ed animatori».
Molto partecipata e apprezzata ogni anno la “Festa Svizzera”, il primo di agosto, in occasione dell’anniversario della nascita della Confederazione (1291). Ma qui non mancano di portate la propria gioiosa presenza gli Alpini di Malnate, gruppi musicali o teatrali di associazioni del territorio, conferenze su arte, poesia e viaggi, che rendono la vita degli ospiti sempre varia e interessante. Qui hanno scelto di trascorrere le ultime decadi della loro vita personaggi “famosi”, come la contessa Margherita de Colins de Tarsienne, moglie di Indro Montanelli, poeti e artisti che hanno lasciato traccia del proprio soggiorno con opere che ancora oggi deliziano gli ospiti.
«Ci sarebbe piaciuto, in occasione del cinquantesimo, fare una festa con una presenza più ampia di amici – commenta la vicepresidente Giovanna Staub – ma al momento dobbiamo essere ancora cauti a causa della pandemia: non mancherà l’occasione per festeggiare con un pubblico allargato».
Il saluto del Console generale di Svizzera di Milano, Sabrina Dallafior: «Con piacere ed entusiasmo partecipo ai festeggiamenti per i 55 anni di attività della Fondazione La Residenza e per i 50 anni di vita della casa per anziani La Residenza a Malnate. Due ricorrenze estremamente importanti che sottolineano l’impegno, la dedizione e la passione con la quale tante persone hanno lavorato e lavorano tutt’oggi prodigandosi per gli altri. La Fondazione ha saputo evolversi nel corso degli anni e aprirsi con generosità ai bisogni di una comunità e di una socialità via via sempre più diversificate e allargate. Il mio augurio è quello di continuare su questa strada con rinnovato slancio e nuove energie, forti degli ottimi risultati finora conseguiti e animati sempre da un fiducioso sguardo aperto sul futuro e sulle sue potenzialità. A voi carissimi ospiti de La Residenza va un mio pensiero del tutto particolare. Che queste due ricorrenze siano per voi motivo di gioia e orgoglio e vi aiutino a sentirvi parte integrante di un bellissimo progetto. Voi siete i veri protagonisti di questa lunga, bellissima storia e a voi specialmente vanno le mie sentite congratulazioni.»
LA STORIA
L’iniziativa e la realizzazione del progetto de “La Residenza” si deve alla lungimiranza e generosità della comunità svizzera di Milano. L’apertura della Casa avvenne il 5 giugno 1971 sul progetto degli architetti svizzeri Hans Fritz e Carlo Battello, scelti anche per le loro idee innovative, per una dimora che ospitasse persone anziane autosufficienti. L’edifico sostituiva Villa Farè, appartenuta a una famiglia di industriali attiva nella produzione di pavimenti. Le ragioni della scelta furono dettate dalla posizione fortunata del sito, situata a metà strada tra Lugano e Milano, una vista gradevole sulle Alpi e Prealpi e completamente immersa nel verde.
La storia di questa fondazione inizia idealmente nel lontano 1864, quando Anna Cramer-Herzel, cittadina Svizzera di Zurigo, in modo molto semplice iniziò ad ospitare in un piccolo appartamento con 5 posti letto singole persone ammalate che non trovavano assistenza negli ospedali, dando vita a Milano nel 1875 a un’opera strutturata di ospitalità e assistenza gratuita per ammalati con la creazione dell’Asilo Evangelico che divenne nel 1892, con il coinvolgimento di alcuni rappresentanti della comunità svizzera di Milano, una vera e propria Clinica in Via Monterosa 12. Altra figura di spicco milanese fu Edvige Gessener Vonwiller (1856-1898) svizzera molto attenta al mondo delle associazioni femminili e non solo, che si dedicò giovanissima ad attività di beneficenza in Italia: di lei, è conservato in Residenza un pregevole busto ad opera dello scultore Paolo Troubetzkoy, italiano ma di origine russa.
Nel 1915 durante la Prima Guerra Mondiale metà clinica viene ceduta alla Croce Rossa Internazionale e ben 150 letti sono messi a disposizione dei feriti provenienti dal fronte. Nel 1942 la struttura diventa Ospedale Evangelico Territoriale della Croce Rossa Internazionale e, per evitare le angherie e i soprusi sia da parte tedesca che fascista, il comitato decide di mettere la clinica sotto la protezione della Confederazione Elvetica, garantita dal Consolato Svizzero a Milano: la casa di cura è sempre stata aperta nell’accogliere persone di ogni confessione e nazionalità. Agli inizi degli anni ’60 la clinica a Milano viene chiusa e nel 1966 prende forma una nuova Fondazione, con sede a Berna, con un progetto che vede luce nel 1971 con l’apertura a Malnate della Casa Svizzera La Residenza per il soggiorno degli anziani, la cui storia è ben raccontata in “La Cava”, anno 2012, redatta da Maurizio Ampollini. La prima storica direttrice fu Denise Rosselli de Montmollin affiancata da Ornella Dal Monte, storica e preziosa collaboratrice Malnatese, entrata in servizio sin dall’inizio e che ha prestato la sua opera per quasi quarant’anni. Nel corso degli anni si sono succeduti vari Presidenti che ricordiamo con gratitudine per il loro impegno: Alberto Moser, Emil Zürcher, Walter Früh, Carlo Steffen, Lorenz Bühler, Sandro Mumenthaler. Attuale presidente è Alberto Fossati, in carica dal 2009.
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