L’aerospaziale lombardo fattura 6 miliardi l’anno. “Un abilitatore di progresso, sostenibilità e sicurezza”
I vertici del cluster e di Univa hanno incontrato l’assessore regionale Guidesi. Angelo Vallerani (presidente): “Le nostre capacità tecnologiche sono tra le migliori al mondo e le nostre imprese sono scrigno di quelle competenze necessarie per dare vita alla mobilità del futuro”
Non solo le attività produttive di aerei, elicotteri e sistemi satellitari che impiegano il 39% dei 16.500 addetti dell’industria aerospaziale lombarda. Ma anche quelle legate allo sviluppo e realizzazione di sistemi avionici, strutture, materiali speciali, che occupano il 30% della forza lavoro regionale; quelle della meccanica, dei componenti e dei sub-sistemi che rappresentano il 18%; quelle dei materiali generici e dei servizi che si ritagliano la rimanente, ma pur elevata, quota del 13%. (foto sopra, da sinistra: Angelo Vallerani, Guido Guidesi e Roberto Grassi)
È stata una full immersion nella variegata, complessa e completa realtà rappresenta dal Lombardia Aerospace Cluster quella che ha visto protagonista l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi. Prima l’incontro a Milano con l’impresa milanese del comparto spazio, OHB Italia, poi il trasferimento negli stabilimenti di Vergiate della Divisioni Elicotteri di Leonardo. Infine, il confronto direttamente con tutto il Consiglio direttivo del Lombardia Aerospace Cluster e i vertici dell’Unione degli industriali della provincia di Varese che cura la segreteria organizzativa del Cluster stesso.
SEI MILIARDI DI FATTURATO
Un giorno intero di confronto con uno degli spaccati industriali più tecnologicamente avanzati a livello europeo. Sono 6 i miliardi di fatturato annuo, una quota di oltre il 30% sul totale dell’export nazionale del settore, 220 imprese, tra cui i prime contractor del calibro di Leonardo, OHB Italia, Thales Alesia Space e Thales, e i cosiddetti “fornitori di primo livello” rappresentanti da Secondo Mona, Elettronica Aster, Aerea, Ase, Logic e Mecaer Aviation Group. A cui bisogna aggiungere le 190 piccole e medie imprese che rappresentano il 34% degli addetti. Nomi e numeri che, all’interno del Lombardia Aerospace Cluster, cercano di fare sintesi in un percorso di crescita comune a cui partecipano anche Università (il Politecnico di Milano, la Liuc – Università Cattaneo, l’Università di Pavia e la Bicocca) e i centri di ricerca (il Cnr – Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto Nazionale di Astrofisica).
nella foto l’assessore Guidesi in visita allo stabilimento Leonardo di Vergiate«Si è trattato di una giornata proficua all’interno della quale abbiamo potuto mostrare all’assessore Guidesi le capacità tecnologiche della nostra industria. Siamo abilitatori di progresso, sviluppo, sostenibilità e sicurezza. Le nostre imprese sono scrigno di quelle competenze necessarie per dare vita alla mobilità del futuro e a nuovi sistemi di collegamento già oggi allo studio», ha affermato al termine della visita il presidente del Lombardia Aerospace Cluster, Angelo Vallerani. Ai progetti industriali che coinvolgono i comparti dell’ala rotante, dell’ala fissa e delle sempre più importanti attività spaziali – che per loro natura sono interdisciplinari, internazionali, multisettoriali e posizionati sulla frontiera della conoscenza grazie ad aziende lombarde che hanno le capacità di sviluppare satelliti, di metterli in orbita e gestire i relativi servizi – si affianca anche il tema della nuova mobilità.
«Il futuro è dietro l’angolo, ma le nostre imprese sono pronte ad affrontare tutte le sfide che lo sviluppo del volo ci pone sui più diversi fronti. Ruolo del nostro cluster – ha spiegato Vallerani – è quello di mettere insieme e in contatto tra loro le migliori competenze al mondo che il sistema industriale lombardo già oggi possiede in quegli ambiti che cambieranno radicalmente nei prossimi anni le abitudini di spostamento di cose e persone. Il distretto dell’aerospazio della Lombardia è famoso a livello internazionale, e noi stessi lo ribadiamo in ogni occasione, per la dotazione tecnologica e produttiva che gli permette di avere nel raggio di pochi chilometri tutto il know-how necessario per realizzare dalla A alla Z, dal più piccolo bullone, fino al prodotto finito, un intero aereo, elicottero e satellite. Ciò si traduce in un sapere diffuso che ci permetterà, sempre nel raggio di pochi chilometri, di attivare nei prossimi anni anche quelle sinergie necessarie a sviluppare sistemi di mobilità e controllo del territorio sempre più sostenibili, intelligenti e interconnessi. In una parola: moderni, a vantaggio di tutta la collettività e della competitività economica dell’intero il territorio, oltre che della sua sicurezza grazie anche alle grandi capacità delle nostre imprese sul fronte delle tecnologie spaziali e nella raccolta, gestione e analisi dei dati satellitari».
L’AEROSPAZIALE È UN PILASTRO DELLA NOSTRA ECONOMIA
«L’industria aerospaziale – ha commentato il presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Roberto Grassi – è da sempre un pilastro della nostra economia locale. Dalla sua crescita non dipendono, però, solo posti di lavoro e una produzione di ricchezza che travalica il ristretto, seppur già di per sé ampio, perimetro del settore. Dalla valorizzazione di questo patrimonio tecnologico dipende anche il presidio di quelle tecnologie spaziali ed aeronautiche destinate, più di altre, a incidere nei prossimi anni sulle nostre attività quotidiane, sulla nostra sicurezza, sullo sviluppo dei nostri territori: dall’agricoltura, alla logistica; dalle città intelligenti, agli spostamenti. Scrigno di questo know-how strategico sono anche centinaia di Pmi».
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