“L’Anaconda è parte lesa. Da parte nostra massima collaborazione”
Il comunicato emesso dalla direzione della cooperativa in seguito alle indagini per maltrattamenti nei confronti di alcuni dipendenti. «In oltre 40 anni non ci sono mai stati problemi di questo genere»
Pubblichiamo il comunicato stampa inviato da L’Anaconda in seguito alle indagini che hanno coinvolto alcuni operatori impiegati all’interno di un centro per disabili gestito dall’associazione. QUI potete leggere le parole rilasciate a VareseNews dai vertici della strtuttura.
«L’Anaconda di Varese è stata oggetto di attenzione da parte della magistratura inquirente che è intervenuta nei confronti di alcuni dipendenti del solo reparto Centro diurno disabili per minori in cui è stata ipotizzata l’accusa di maltrattamenti nei confronti di alcuni degli ospiti.
Quanto accaduto ci coglie di sorpresa perché in più di 40 anni di attività dell’Anaconda in Varese non ci sono mai stati riscontri diretti o indiretti relativi a problematiche di questo genere.
I dipendenti oggetto dell’iniziativa giudiziaria sono stati al momento sospesi dal lavoro, in attesa di un puntuale riscontro di eventuali responsabilità, e nei confronti degli stessi è stata avviata la procedura prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro perché, con la tutela penale che ciascuno di loro attiverà, sia garantita la piena tutela di Anaconda quale datore di lavoro. I fatti contestati e l’iniziativa di sospendere le educatrici del Centro per minori hanno infatti posto la Cooperativa nella condizione di parte lesa».
«Nel riservarsi ogni altro opportuno intervento, visto il rilievo dato dalla stampa all’iniziativa della magistratura inquirente, non si può che segnalare il duplice grave danno, anche d’immagine, che parte dell’attività assistenziale di Anaconda sta subendo.
Infatti l’assenza di tutte le educatrici di quel settore costringe, da un lato, a dover attendere l’esito dei procedimenti per la verifica delle eventuali responsabilità delle stesse, la cui professionalità sino ad oggi non è mai stata messa in discussione, e dall’altro il gravissimo danno alle famiglie degli ospiti del Centro diurno per minori che si sono trovate nell’impossibilità di avere l’assistenza per i propri figli.
Si auspica pertanto che tale situazione venga al più presto chiarita e definita in sede giudiziaria; a tal fine l’Anaconda si mette a disposizione per la piena collaborazione con le autorità competenti affinché si possa arrivare velocemente alla verità dei fatti».
«Si auspica inoltre che l’attività, per ora sospesa del solo Centro per minori, possa riprendere con la chiarezza di rapporti che Anaconda ha sempre voluto assicurare ed ora, a maggior ragione, vuole tenere con tutte le parti interessate.
I danni subiti da Anaconda verranno ovviamente richiesti a chi fosse eventualmente riconosciuto responsabile ad esito di giudizio definitivo, stante la decisione di costituirsi parte civile nei modi e termini di legge nell’avviato procedimento.
L’Anaconda, con il presente comunicato, ribadisce a tutte le famiglie dei propri assistiti che l’indagine avviata è limitata al solo Centro per minori e che pertanto tutte le attività degli altri Centri continuano regolarmente e senza problema alcuno».
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