Le mosse di Gigi Farioli: “I laboratori politici non sono più un tabù”

Gigi Farioli spiega la sua strategia in vista delle elezioni per aggregare un elettorato sempre più ampio attorno alla sua persona

Civiche benemerenze 2015

Coalizione liberalpopolare e riformista. Così si definisce il polo alternativo immaginato dal commissario cittadino di Forza Italia Gigi Farioli, le cui mosse nelle ultime settimane hanno definitivamente interrotto ogni collaborazione con i pretoriani di Emanuele Antonelli. Si è scritto tanto dei malumori interni alla maggioranza bustocca, culminati con le dimissioni di Farioli da assessore all’Istruzione, lo scorso 13 luglio, a causa della volontà del sindaco uscente di presentarsi alle elezioni sia con Fratelli d’Italia che con una lista civica personale (con tanto di manifesti e simbolo già in giro per la città, ndr). Nei mesi precedenti si era configurata una situazione di stallo, con i vertici di FI che pretendevano almeno un candidato sindaco a Busto, Varese o Gallarate, ipotesi progressivamente assottigliatasi insieme al peso dei berlusconiani a livello nazionale. 

L’idea di creare una coalizione centrista incompatibile con FdI e Lega nasce da una riflessione molto più lunga proprio durante questo periodo di stallo, come racconta lui stesso: «In piena sintonia con gli organi provinciali e regionali di FI nell’ultimo anno ho lanciato l’idea di farci punto di riferimento per un’ampia base politica, che comprenda forze cristiane, liberali, riformiste. Si potrebbe riassumere anche con il termine moderati, ma io preferisco rifarmi a temi più liberalpopolari o appunto riformisti. Ma ha senso definirci moderati in quanto ci poniamo in antitesi rispetto a forze radicali, euroscettiche e sovraniste per le quali negli ultimi tempi ci siamo sentiti di troppo».

Per ora conferma il sì di Popolo della Famiglia, Idee in Comune, Democrazia Cristiana, Noi con l’Italia e Cambiamo con Toti. «Sono adesioni di comunanza di identità raccolte lungo questo percorso. Ci inscriviamo tutti in un convinto europeismo, nei valori del PPE, in una visione di politica a sostengo dell’individuo, della famiglia e delle associazioni». Un discorso a parte va fatto per Busto al Centro, che Farioli spera ancora di poter coinvolgere nonostante la lista civica abbia già ufficializzato la ricandidatura di Gianluca Castiglioni. «Siamo d’accordo su temi programmatici, gestionali e di sensibilità -continua Farioli- che ho riconosciuto preziosi nell’ultimo periodo di assessorato. Credo che l’unica differenza sia di impostazione: noi alla visione istituzionale e civica di BAC, che comunque rispetto, preferiamo più il concetto di sussidiarietà, con la persona al centro dell’azione di governo. Prima era impossibile pensare di unirsi in quanto loro stavano all’opposizione e per una serie di ragioni politiche sfavorevoli. Oggi, come il nome BAC può far intuire, potrebbero ancora essere interessati a valutare il nostro progetto, noi non abbiamo perso la speranza», facendo intuire che, consumatosi definitivamente lo strappo, tanto vale tentare l’all-in. 

Dulcis in fundo, l’ex sindaco annuncia l’imminente costituzione di una lista che potrebbe attrarre voti dall’area di centrosinistra: «Noi andiamo avanti con coerenza, registrando anche gli umori nazionali. I laboratori politici non sono più un tabù, e tutta quell’area che si riconosce nel governo Draghi ma non vuole essere accomunata ai sovranisti dev’essere tenuta in forte considerazione. Per questo stiamo costruendo una lista civica moderata, che si ispira per esempio ai valori di Azione e quindi ad accento riformista, per tentare di dare risposta alle esigenze di quei cittadini che per ora possono votare solo ‘contro’. Facciamoli votare ‘per’ un progetto serio, per una politica nel quale si riconoscersi, con uno sguardo positivo verso l’Europa necessario per affrontare le sfide del futuro in ottica PNRR. Busto, in quanto centro di collegamento adiacente alla metropoli, non può permettersi di non svolgere un ruolo fondamentale in questo processo».

Insomma, le carte sono sempre più sparigliate. In attesa di conoscere la data esatta del voto e la concretezza di nomi e programmi, si possono solo fare calcoli effimeri e senza troppa serietà. Se fino a poco fa la riconferma di Antonelli era data per certa, complice la frammentazione del centrosinistra, ora si aprono possibilità inedite. In caso di ballottaggio, che per la corsa a palazzo Gilardoni non è mai servito, il trono scricchiolerebbe e non poco vista la flessibilità messa in campo da Farioli. Al contrario, l’ampiezza liberalpopolare potrebbe rivelarsi un boomerang. Sarebbe in ogni caso lo scontro tra i due sindaci che hanno traghettato la città negli scorsi 15 difficili anni, e solo questo avrebbe un che di leggendario.

Ci si aspettano comunque ulteriori mosse e contromosse, per poi arrivare finalmente a settembre con un quadro completo molto a ridosso delle urne. In questa navigazione a vista, dove la compattezza del centrodestra diventa un puntino lontano in mezzo alla nebbia, aspettiamo dunque di vederci chiaro. 

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Pubblicato il 29 Luglio 2021
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