Martinenghi non tradisce: va in finale dei 100 rana con il terzo tempo
Il nuotatore di Azzate firma il record italiano ed entra tra i finalisti con il terzo crono alle spalle dei favoriti Peaty e Kamminga. "Per me una prova di maturità". Ora sogna una medaglia
Seconda gara e seconda “promozione” per Nicolò Martinenghi: il nuotatore di Azzate, alle sue prime Olimpiadi, non tradisce le attese, disputa una semifinale da protagonista e conquista così l’accesso alla finale per le medaglie dei 100 rana, la sua specialità. (foto Federnuoto)
Nel cuore della notte italiana, il varesino “lima” di un centesimo il suo primato italiano e contende fino agli ultimi metri la vittoria della gara all’olandese Arno Kamminga: 58.28 per “Tete”, 58.19 per il “tulipano”, rispettivamente terzo e secondo alle spalle dell’irraggiungibile britannico Adam Peaty, dominatore della seconda semifinale con il crono di 57.63.
Peaty del resto è di gran lunga il favorito per l’oro dei 100 rana e ha dato, anche in semifinale, l’impressione di essere fuori portata per tutti. Martinenghi fino a questo momento però è stato perfetto: il suo allenatore, Marco Pedoja, ricordava (parlando a VareseNews) l’importanza di disputare una grande semifinale e così è stato. Ora il “motoscafo di Azzate” sarà chiamato a ripetersi nella gara più importante e a questo punto può davvero puntare al podio.
Attenzione però ai rivali: detto di Peaty e anche di Kamminga (teoricamente candidato all’argento), ci sono diversi uomini da cui guardarsi: l’americano Andrew, terzo nelle batterie, non ha brillato in semifinale ma può dare fastidio così come il cinese Yan Zibei.
«Sono contentissimo per il terzo posto complessivo, per una semifinale calibrata al meglio e per il record – ha detto Martinenghi dopo la gara – Sono molto soddisfatto: alla mattina le sensazioni sono sempre differenti rispetto al pomeriggio, e non è mai facile adattarsi. Ieri sono andato a dormire tardi, tra scioglimento e vasca del ghiaccio ma alle 7.00 ero già sveglio. Credo sia stata una prova di maturità importante da parte mia. Sarà casualità, o un po’ voluta la cosa, ma sono due anni e mezzo che mi sveglio alle 6.40 e quindi non ho particolari difficoltà a carburare. Fino a ieri guardavo le finali su Youtube, ora sono io a disputarla dopo averla sognata ad ogni allenamento. Me la godrò fino alla fine, cercherò di divertirmi e poi vedremo».
Appuntamento quindi nella notte tra domenica e lunedì: la finalissima è programmata per le 11.12 giapponesi, ovvero le 4.12 italiane. Ma nel Varesotto saranno in tanti a fare il tifo davanti alla tv.
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