Maxi-deposito di rottami nel Parco del Ticino, i Carabinieri Forestali denunciano quattro persone
I proprietari avevano trasformato un grande terreno agricolo in un deposito incontrollato di rottami di auto, camion, bici oltre a rifiuti pericolosi. Ora dovranno ripristinare l'area

Un pezzo di Parco del Ticino trasformato in un grande deposito a cielo aperto di rottami di auto, camion, motorini, biciclette e rifiuti anche pericolosi come batterie, pneumatici, materiali ferrosi.
I Carabinieri Forestali della Stazione di Vergiate, coordinati dal Gruppo Carabinieri Forestale di Varese, congiuntamente ai Guardiaparco, hanno individuato un’area utilizzata come parcheggio abusivo per veicoli e deposito di merci, realizzata su di un terreno agricolo nel comune di Lonate Pozzolo, all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Il terreno oggetto delle indagini ha una superficie di circa 17.000 metri quadrati (circa un campo e mezzo di calcio, ndr), da tempo era stato adibito abusivamente a piazzale per uso quale parcheggio di veicoli e autocarri. All’interno della proprietà erano presenti diversi fabbricati abusivi costruiti con materiali di risulta e container utilizzati come magazzini ed officine.
Inoltre è stata rinvenuta anche una ingente quantità di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi tra i quali parti di autoveicoli e autocarri smontati, pneumatici, materiali ferrosi, biciclette, batterie esauste e materiali di vario genere depositati in modo incontrollato.

A conclusione degli accertamenti sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio quattro persone, tra loro parenti e proprietari dei terreni in questione, responsabili a vario titolo di violazioni alla normativa edilizia e di tutela paesaggistica e per la gestione illecita di rifiuti, in base ai reati previsti e puniti dal “Testo Unico dell’Edilizia” , dal “Codice dei beni culturali e del paesaggio” e dalla normativa in materia ambientale. Inoltre sono state avviate le procedure di competenza delle Autorità locali al fine di effettuare il ripristino dello stato dei luoghi, per evitare ulteriori danni e salvaguardare le matrici ambientali.
L’operazione in oggetto si inserisce nell’alveo dell’attività quotidiana svolta dai Carabinieri Forestali in difesa della natura, del paesaggio e degli ecosistemi, inoltre in questo caso i beni giuridici tutelati sono stati anche il lavoro e la concorrenza sul libero mercato, a garanzia delle attività economiche che rispettano le norme.
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