Peculato e appalti truccati, chiuse le indagini a Cassano Magnago
Diversi i capitoli intorno alla Sieco, tra appalti e smartphone aziendali che finivano a parenti e amici. Il sindaco Poliseno e Frascella verso il processo. Stralciata invece l'indagine sull'urbanistica
Le forniture di sacchi per la raccolta rifiuti, ma anche il montaggio dei tabelloni elettorali. Sono alcuni degli elementi nuovi emersi nella inchiesta, in corso da mesi, a Cassano Magnago, tra Comune e società partecipata Sieco. Che oggi – a nove mesi dall’avvio – arriva a un punto fermo.
Il sostituto procuratore Nadia Calcaterra ha infatti concluso la fase delle indagini, con la comunicazione (il cosiddetto “415 bis”) alle persone coinvolte.
Tra loro compaiono il sindaco Nicola Poliseno, l’amministratore Sieco Antonio Frascella, l’imprenditore Giuseppe Filoni, per diversi capitoli dell’inchiesta.
Viene stralciata invece tutta la vicenda legata al tema urbanistico, per le opere di compensazione (non realizzate) del nuovo supermercato Lidl.
L’appalto truccato sui tabelloni elettorali a Castellanza
Un nuovo filone emerso nelle indagini è quello dei tabelloni elettorali per le elezioni di Castellanza, la cui installazione era compito della municipalizzata Sieco, che serve appunto anche il Comune Castellanza.
Viene contestata la turbativa d’asta e la corruzione: l’amministratore di Sieco Antonio Frascella avrebbe affidato – sostanzialmente – a sé stesso l’appalto, con un’operazione avvenuta tra marzo e maggio 2018.
Frascella avrebbe ottenuto prima l’affidamento alla cooperativa Effecinque dell’imprenditore Giuseppe Filoni.
Filoni (già coinvolto in un capitolo dell’inchiesta Mensa dei poveri che ruota intorno a Nino Caianiello) avrebbe poi affidato l’installazione alla società privata di cui lo stesso Frascella era allora amministratore e socio.
L’indagine sull’appalto per i sacchi della differenziata Sieco
C’è un’altra indagine che riguarda la municipalizzata Sieco, che oltre a Cassano serve diversi Comuni tra la zona delle colline (come Caronno) e la valle Olona (come Cairate e Castellanza). Si tratta di un appalto truccato per la fornitura di sacchi di plastica per la raccolta differenziata: secondo gli elementi raccolti dalla Procura sarebbe stata affidata a una società ,mediante una turbativa d’asta.
Il reato è contestato ad Antonio Giso di Sieco e all’imprenditore privato: nel febbraio 2020 Giso avrebbe comunicato all’imprenditore il valore dell’offerta di una società concorrente, consentendo di presentare una offerta “corretta” al minimo ribasso, per aggiudicarsi la gara.
La contestazione a Poliseno: falsa cassa integrazione nel suo studio
Al sindaco Nicola Poliseno viene contestata invece la truffa ai danni dello Stato, sulla base degli articoli 640 e 640bis del Codice Penale.
La vicenda riguarda in questo caso Poliseno non come amministratore, ma come professionista, per una irregolarità emersa durante le perquisizioni: secondo gli elementi raccolti faceva lavorare una sua impiegata mentre questa risultava in cassa integrazione Covid, tra marzo e luglio 2020.
In questo modo la “retribuzione” risultava a carico dell’Inps anziché dello studio: la somma contestata come truffa allo Stato è di circa 2mila euro, oltre ai contributi.
Due iPhone e due Galaxy pagati dalla Sieco e “privatizzati”
A Frascella è contestato il peculato anche per l’appropriazione di quattro telefoni aziendali della Sieco che nel 2020 ha tenuto per sé dopo la cessazione della carica o ha consegnato ad altri.
L’ex amministratore Sieco si era tenuto un iPhone e ne aveva fornito un altro a un parente. Altri due smartphone – due Samsung Galaxy – erano andati invece al fratello e al consigliere regionale Angelo Palumbo (i destinatari dei regali sono comunque estranei all’inchiesta).
Stralciata l’indagine sull’urbanistica
Altri due imprenditori sono indagati per reati fiscali, per una serie di operazioni che ruotano intorno alla vendita di un terreno a Cairate, in cui era coinvolto sempre Antonio Frascella.
Nel 415bis non compare invece un altro capitolo, quello dell’urbanistica di Cassano e che aveva al centro i ritardi nelle opere di compensazione per il supermercato Lidl.
L’indagine – che coinvolge l’assessore e vicesindaco Osvaldo Coghi e l’ex sindaco di Gallarate Nicola Mucci, come intermediario – verrà stralciata. Seguirà dunque un percorso differente rispetto agli altri filoni d’indagine. Il 13 settembre 2021 è arrivata la richiesta di archiviazione
La parte di indagine archiviata
Verso l’archiviazione un pezzo di indagine sulla corruzione a Cassano Magnago
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