Sinti Gallarate, il sindaco attacca Questura e Prefettura: “Chiamerò il viceministro Molteni”
Al centro c'è l'uso, da parte delle due famiglie sinti "irriducibili", dell'acqua prelevata dai pozzetti comunali dell'ex campo attrezzato. Scontro tra istituzioni

«Venerdì vedrò il viceministro Molteni e farò presente la situazione kafkiana che si vive a Gallarate». Il sindaco Andrea Cassani attacca con durezza sul caso dei sinti tornati lungo via Lazzaretto a Cedrate.
Al centro c’è l’uso, da parte delle due famiglie sinti “irriducibili”, dell’acqua prelevata dai pozzetti comunali dell’ex campo attrezzato (per l’elettricità le due famiglie, una quindicina di persone, usano un loro generatore).
«Vedremo quando Prefettura e Questura decideranno di intervenire per interrompere il furto d’acqua, che continua, e a ripristinare la legalità, di fronte anche a minacce agli operatori» dice il sindaco. Nei giorni scorsi la Polizia Locale ha proceduto a comunicazione di reato per i prelievi d’acqua e s’ipotizzano anche altri reati per la “resistenza” attuata nel momento in cui i tecnici di Alfa (il gestore provinciale dell’acqua) sono arrivati all’ex campo per “piombare” i contatori.
Il passaggio dei tecnici Alfa aveva creato già qualche tensione tra Comune e organi dello Stato, di fronte a un bene primario come l’acqua e a una situazione che fin qui era stata gestita senza strappi (le due famiglie sinti erano tornate lungo via Lazzaretto da mesi, accampate ai margini la strada senza rientrare nel campo).
Lo confermano oggi le parole dure di Cassani: «Alfa è intervenuta settimana scorsa richiedendo il supporto di Polizia Locale, Polizia di Stato e Carabinieri, ma la Polizia non si è presentata, dicendo di non aver ricevuto la richiesta attraverso i corretti canali formali».

Cassani ce l’ha anche con la Prefettura. «Ho chiamato il Prefetto, e non mi ha richiamato, nonostante avessi ricevuto rassicurazioni in tal senso. Se loro sono i referenti sul territorio non è un bel segnale, a questo punto mi urge parlare con il viceministro per far presente la situazione». Il viceministro è il sottosegretario agli interni, il leghista Nicola Molteni: c’è un interesse non solo locale sulla vicenda – anche con le elezioni alle porte – ma potenzialmente anche nazionale, nel rendere emblematico il caso (tra l’altro anche in altri territori si discute di insediamenti sinti).
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