Tre soci portano il padel a Lissago: due 28enni di Varese e Luis Scola
Fausto Cereti e Giovanni Reggiori sono i due soci del campione di basket argentino, impegnato alle Olimpiadi di Tokyo con la sua nazionale. La presentazione del progetto insieme a (tanti) lissaghesi favorevoli
Il padel arriverà presto a Varese. A settembre i tre campi che la società Varese Sports Academy srls sta costruendo a Lissago, negli spazi dell’oratorio di via Salvini, saranno attivi.
Fausto Cereti e Giovanni Reggiori, due dei tre soci della società che ha trovato l’accordo con la curia, proprietaria dei terreni, hanno presentato il progetto. Il terzo socio è impegnato a Tokyo con la sua nazionale, dove sono in pieno svolgimento le Olimpiadi: è Luis Scola, giocatore di basket pluridecorato, con un lungo passato nella Nba e un presente a Varese. Il campione argentino ha trovato casa proprio nel rione varesino e qui ha deciso di investire insieme ai due ventottenni, tornati nella loro città dopo aver concluso gli studi all’estero.
Oltre ai campi di padel negli spazi del centro sportivo ci sarà anche un bar, un campo di calcio a 7, panchine nel verde per trascorrere del tempo all’aperto e, non appena i promotori troveranno le risorse necessarie, anche uno spazio giochi dedicato ai più piccoli. Un progetto ambizioso, nel quale sia Cereti che Reggiori credono e hanno investito molto: non hanno parlato di numeri, ma oltre al canone d’affitto concordato con la parrocchia, i costi per realizzare e rinnovare l’ex oratorio di Lissago sono importanti.
I lavori, affidati alla ditta Costruzioni Edili Fontana e coordinati dall’architetto Pietro Ferrario di Busto Arsizio, dureranno circa un mese e termineranno a inizio settembre, quando si potranno giocare le prime partite: in un secondo momento verranno coperti i campi per poter giocare anche nelle stagioni più rigide. A breve verrà effettuata la gettata di cemento sulla quale verranno posizionati i campi.
La presentazione alla stampa è stata effettuata nel salone dell’oratorio di Lissago, con la partecipazione di parecchi cittadini del rione, tutti favorevoli all’iniziativa. Le critiche nelle ultime settimane ci sono state, c’è qualcuno che non è d’accordo col progetto e che non ha esitato a cavalcare la polemica, ma ci sono anche (tante) voci a favore che si sono fatte vedere e hanno mostrato il proprio favore all’idea.
OASI PADEL VARESE – PRESENTAZIONE
«Siamo partiti nove mesi fa, Luis ha sposato l’idea e si è unito a noi – hanno raccontato Cereti e Reggiori -. Abbiamo fatto tutti gli studi necessari, crediamo in questo progetto e ci abbiamo investito tanto. Il padel è uno sport in crescita, che ha ampi margini di sviluppo, non è una moda passeggera: a Varese, in città, non ci sono campi (quelli più vicini sono a Barasso e Lozza) e crediamo che questo sia un punto centrale che dà forza al nostro progetto. Inoltre vogliamo creare qui la prima accademia in questa zona dedicata a questo sport, con maestri di livello pronti a seguirci in questa avventura. Sarà un progetto sostenibile, che si inserisce in un contesto immerso nel verde come Lissago, una vera e propria oasi, come abbiamo deciso di chiamare il centro sportivo, Oasi Padel Varese. Vogliamo riportare in vita un angolo di questo rione abbandonato da troppo tempo, garantendo al contempo attenzione al sociale e agli eventi che in questo spazio hanno sempre trovato ospitalità. Le feste del paese, per capirci, sono garantite da contratto con la curia. Abbiamo anche voluto creare un’area parcheggio da 15 posti al servizio del centro sportivo, ma anche del rione».
«Le critiche che ci hanno rivolto sono state tante e con toni fin troppo accesi: noi possiamo dire che non abbiamo fatto nulla di nascosto, abbiamo seguito l’iter necessario per arrivare all’approvazione, con incontri e dialoghi continui con don Giampietro Corbetta, con i rappresentanti della parrocchia, con il Comune. Questa è una zona con un’elevata vocazione sportiva, c’è il canottaggio alla Schiranna, il volo a vela, l’atletica a Calcinate, l’ippica a Mustonate, il padel aggiungerà un tassello importante – hanno aggiunto i due promotori dell’iniziativa -. Rispetteremo il verde che circonda Lissago e abbiamo effettuato tutti gli studi sull’impatto acustico e visivo: quando sarà terminato siamo certi che tutti potranno apprezzare quello che avremo realizzato. Metteremo anche a norma il bar e le cucine restrostanti, gli spogliatoi e il campo a sette, che sarà messo a disposizione della comunità, magari trovando un squadra del Csi che ci possa giocare e tenerlo vivo. Noi qui ci giocavamo da piccoli con l’oratorio di San Vittore, siamo legati a questo posto. Abbiamo cercato di mantenere un equilibrio tra sport, natura, ambiente, rivendendo il progetto per disturbare il meno possibile. Il padel è uno sport poco rumoroso, meno del basket, non porta traffico (massimo 12 persone a campi pieni, con un parcheggio da 15 posti)».
Qualcuno contrario al progetto c’è ancora e si farà sentire sicuramente. Dalla sala dell’oratorio alla presentazione del progetto diversi lissaghesi hanno preso la parola e dimostrato apprezzamento per l’idea. Tra loro Giuseppe Carcano, 70 anni, da sempre residente a Lissago: «Non è vero che sono tutti contrari, anzi – ha detto -. Anche io verrò a giocare, questo è un valore per il paese, penso che la maggior parte delle persone sarà contenta e magari si accenderà una lampadina sulle problematiche che a Lissago ci sono da sempre, viabilità in testa».
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