Ferragosto al Cern a “caccia” di fotoni: da Ginevra il racconto di Michela Prest
La docente di fisica dell'Università dell'Insubria sta effettuando degli esperimenti sui fasci di luce per studiare i percorsi degli elettroni. Un impegno che rinnova ogni anno, con uguale passione

C’è chi è al mare, chi in montagna o al lago. E chi si arrampica caschetto in testa e scarpe da lavoro per osservare i fasci di particelle di elettroni e di positroni.
« La prima volta che sono venuta al Cern era il 1991. Ero una studentessa prossima alla laurea. Mi sono innamorata di questo posto e del lavoro che si fa». La professoressa Michele Prest, docente di fisica all’Università dell’Insubria, trascorrerà il suo ferragosto all’interno del centro di ricerca di Ginevra: « Ogni anno si fa richiesta per svolgere degli esperiementi sulla linea di fascio. Viene assegnato un tempo limitato e, il nostro, è proprio a cavallo del 15 agosto. Per me è il momento ideale. Con l’ateneo chiuso, mi posso dedicare completamente a ciò che amo di più».
La professoressa Prest è un fiume in piena quando parla dei due esperimenti in programma: STORM e KLEVER.
Visualizza questo post su Instagram
«Entrambi sono dedicati allo studio del comportamento di cristalli di diverse forme e dimensioni e del loro effetto su fasci di particelle di elettroni e positroni (i fratelli positivi degli elettroni) di altissima energia (150 GeV) – spiega la docente dell’Insubria – Noi fisici misuriamo l’energia con una unità di misura molto piccola: l’elettronvolt (che equivale a 1.6×10^-19 Joule). Per fare un confronto, un’ape di 1gr che si muove a 1m/s ha un’energia di 6.25×10^15 eV. Ma noi abbiamo a che fare con particelle piccolissime: il raggio del protone è di 10^-15m circa, quindi un’energia di 150 GeV è un’energia enorme!
Noi dobbiamo ricostruire la traccia dell’elettrone che entra nel cristallo, devia grazie ai piani del cristallo e produce un certo numero di fotoni di cui dobbiamo studiare l’energia. Lo scopo? Costruire un calorimetro a
cristalli (un oggetto che misura l’energie delle particelle) compatto, perché le particelle che arrivano vedono
un cristallo allineato e pensano che sia molto più profondo di quello che è, depositando molta energia.
In gergo tecnico si dice che la lunghezza di radiazione apparente è molto maggiore di quella reale».
Si lavora davvero giorno e notte per ricostruire la traccia dell’elettrone che entra nel cristallo: « Ieri siamo andati a dormine alle due, a volte anche alle tre o alle 5 se qualcosa va storto – racconta Micheale Prest – poi si dorme qualche ora per recuperare energia e ributtarci nell’individuazione dell’energia prodotta dai protoni».

Insieme alla professoressa dell’Insubria ci sono due studenti prossimi alla laurea magistrale che stanno preparando la tesi: « Quando si è offerta loro la possibilità, hanno fatto di tutto per arrivare pronti, con tutti i requisiti richiesti. Lavorare al Cern è un’esperienza unica e io ormai mi sento a casa. Il mio gruppo viene considerato esperto nel rilevamento di particelle così veniamo chiamati a seconda del tipo di esperimento. Attualmente collaborano altri atenei italiani, come quello della Bicocca o di Ferrara, e un gruppo di studiosi russi, la cui collaborazione è esclusivamente sul piano teorico di studio dei risultati».
In pieno esperimento, la professoressa Prest ha già segnato in agenda la prossima missione, sempre in agosto e sempre al Cern ma sulla linea est dedicata ai neutrini. Appuntamento al 2022, nuovi compagni di viaggio, stesso entusiasmo.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Emanuele Zanetti su Motociclista di Ferno ucciso da un orso in Romania
GrandeFratello su Superate le 700 firme per la petizione sul recupero del Grand Hotel Campo dei Fiori di Varese
Felice su Motociclista di Ferno ucciso da un orso in Romania
Stefano64 su Neil Young torna dopo l'enorme successo di Harvest: ma non è il disco che tutti si aspettano
Alessandro Zanzi su Superate le 700 firme per la petizione sul recupero del Grand Hotel Campo dei Fiori di Varese
Felice su La bibliocabina, la panchina e il cane che fa pipì. A Fagnano Olona scoppia la polemica
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.