Fotografia e tessuti dall’Oriente: grande qualità espositiva al MUSEC di Lugano

Belle luci ed allestimenti fanno da corollario all’esposizione fotografica di H.G. Berger ed alla mostra Namad sui feltri dall’Iran e dall’Asia centrale

Arte - Mostre

Vale la pena di prendersi 90 minuti comodi per visitare, sul lungolago di Lugano e nelle vicinanze dell’uscita autostradale, il Museo delle Culture, che in questo periodo offre ben tre esposizioni con un solo biglietto, in spazi non enormi ma adeguati e magistralmente allestiti. L’ingresso alla villa è volutamente laterale, tuttavia anche la facciata di Villa Malpensata, che fu dimora di un Giuseppe Mazzini rifugiato in Svizzera, ha i suoi significati e merita una riflessione.

La mente curiosa è subito colpita dal fatto che il fotografo Hans Georg Berger è nato a Treviri (patria di Marx, ma anche di Sant’Ambrogio) perché da tutto ciò che proviene da questa città, quanto meno nel XX secolo, spesso si è preteso un ingiustificato significato politico. È però singolare osservare, pur in un’esposizione così particolare, che il significato politico in alcune foto è evidente. La mostra si intitola “La disciplina dei sensi” ma avrebbe potuto ben intitolarsi “Cittadino del mondo” che è tra l’altro il tema di una delle immagini esposte. Le fotografie sono curatissime sia nello scatto che nella stampa, probabilmente frutto di un ibrido tra tecnica digitale e chimica. Il tutto appare come un viaggio introspettivo con soggetti soprattutto orientali, dal Buddismo all’Islam, senza trascurare i propri sentimenti e, a tratti, una marcata sessualità.

Tema molto diverso, ma con il denominatore comune di uno sguardo occidentale sull’Oriente, è quello della mostra Namad, la quale essendo posta su un solo piano della villa deve essere considerata piccola. È però molto scenica, curatissima anche nelle luci. Si tratta dell’esposizione di alcuni pezzi da collezione di manufatti in feltro, un prodotto normalmente considerato di secondo ordine rispetto ai comuni tessuti in lana, ma che invece presso le popolazioni nomadi dell’Iran e dell’Asia centrale può assumere i canoni ed i significati dell’opera d’arte.

Il tutto va visto con calma; al piano inferiore si trova anche un’esposizione di cartoline postali giapponesi intitolata “Souvenir du Japon”, la quale però forse richiede un maggiore interesse specifico nell’immaginario del visitatore. Quest’ultima mostra si chiude il 5 settembre, mentre per le altre non c’è fretta.

 

MUSEC – Museo delle Culture
Villa Malpensata – Riva Caccia 5, Lugano
Musec.ch
Ingresso intero CHF 15.- (no PostCard)

di
Pubblicato il 20 Agosto 2021
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